Cnpadc. Anedda “Bilancio 2017 più che positivo”. Ora via al cumulo

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Un avanzo che supera i 600 milioni di euro; è questo il risultato che la cassa dei Dottori Commercialisti porta a casa. I risultati positivi dello scorso anno, conseguenti all’attenta ed efficace gestione anche del patrimonio della CNPADC, hanno portato la Cassa a registrare un avanzo corrente 2017 superiore ai 600 milioni di euro, interamente destinato alle riserve istituzionali.

“Negli ultimi anni abbiamo registrato un progressivo incremento dell’aliquota di contribuzione soggettiva che evidenzia un aumento costante della propensione al risparmio previdenziale da parte dei nostri iscritti – sottolinea il Presidente Walter Anedda – sempre più consapevoli della stretta correlazione, tipica del metodo di calcolo contributivo, tra contributi versati e prestazione attesa”.

E se da una parte l’aliquota media di contribuzione è, infatti, pari al 12,79% (12,72% nel 2016, 12,61% nel 2015, 12,49% nel 2014) dall’altra anche il tema della sostenibilità della Cassa registra un segno positivo. Il bilancio tecnico relativo al periodo 2017-2066 evidenzia un deciso trend di sostenibilità finanziaria della Cassa e l’opportunità di incrementare l’adeguatezza delle future pensioni affiancando i meccanismi premianti introdotti dalla Cassa fin dal 2011 (+25% di quanto effettivamente versato dagli iscritti) con un maggior risparmio previdenziale.

L’ammontare delle riserve accantonate ai fini previdenziali ed assistenziali si attesta, al 31 dicembre 2017, ad oltre 7,6 miliardi di euro, pari a 27,8 volte le pensioni di periodo (era di 16,9 nel 2004). Nel corso del 2017 il numero degli iscritti è cresciuto dell’1,7% passando da 66.260 a 67.365, mentre il numero dei pensionati si è attestato a 7.654 (erano 7.251 nel 2016).

Ma non solo. Segnali positivi arrivano anche sul fronte dei redditi professionali dichiarati e dei contributi raccolti. Il reddito aggregato della categoria dei Dottori Commercialisti è risultato superiore ai 4 miliardi di euro mentre il volume di affari complessivo si è confermato superiore ai 7 miliardi di euro. Il reddito medio degli iscritti è cresciuto dell’1,3% passando da € 63.200 ai € 64.000 mentre il volume di affari medio è salito da € 112.400 a € 113.500 (+1%).

“La Categoria – commenta il Presidente Anedda – registra una crescita dei dati reddituali medi a conferma di una professione che, pur in assenza di attività in esclusiva, continua a rappresentare un punto di riferimento per imprese e cittadini”. I ricavi per contributi si attestano a 805 milioni di euro (774 milioni nel 2016) mentre il costo delle pensioni passa da 261 a 272 milioni di euro”.

Ora non resta che chiudere la vicenda “cumulo”.

“Desidero ringraziare i Ministeri – conclude Anedda – per aver concluso positivamente e in tempi ragionevoli l’iter di approvazione delle modifiche regolamentari. E’ necessario, a questo punto, formalizzare con l’INPS, ente deputato dalla legge alla liquidazione della pensione, gli aspetti gestionali al fine di dare piena operatività a questo nuovo istituto”.