Bilancio EPAP: 106 milioni di euro di patrimonio netto e un avanzo di gestione di quasi 15 milioni

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Risultato della gestione finanziaria 2017 più che soddisfacente, trainato prevalentemente dalla componente azionaria. Il portafoglio ha registrato, a valori di mercato, un rendimento pari al 5,47% al netto dei costi di gestione e delle imposte trattenute alla fonte.

L’avanzo di gestione contabile si consolida a 14,9 milioni, confermando un’interessante serie storica positiva che porta il patrimonio netto di quasi 106 milioni di euro con una crescita del 16% sul 2016 ed una media dell’ultimo quinquennio superiore al 30%. Importo che consentirà, pur con la prevista distribuzione dell’extra-rendimento maturato tra il 2013 e il 2017 (oltre 21 milioni già deliberati, circa 6 risultanti dal bilancio 2017), di conservare una congrua riserva prossima al 10%, del valore dei fondi istituzionali.

Il bilancio registra inoltre, a valori di mercato al 31 dicembre 2017, ulteriori 43,97 milioni di euro di plusvalenze eccedenti i valori come per legge contabilizzati.

I dati del consuntivo 2017 evidenziano un patrimonio complessivo dell’ente che si avvicina al miliardo di euro (930 milioni), un fondo pensione che cresce rapidamente avvicinandosi alla soglia simbolica dei 100 milioni di euro (88 milioni) con rapida proporzionale crescita degli assegni pensionistici erogati. Il bilancio consuntivo, conferma inoltre l’attento controllo dei costi che ha caratterizzato l’azione amministrativa.

Di rilievo, infine, i primi importanti effetti delle politiche antielusive-antievasive che registrano a fine 2017 ben 585 adesioni alla rateizzazione tombale dei debiti ante 2014 con 5,32 milioni di debiti riconosciuti e rateizzati (senza abbuoni e sconti) di cui 1,36 milioni di euro già incassati a fine anno. Valori che alla data attuale raggiungono 626 adesioni per 5,62 milioni rateizzati.

“Per assecondare l’esigenza contributiva e la gestione finanziaria degli iscritti – ha commentato il presidente Stefano Poeta – è stata deliberata una modifica delle scadenze contributive con una omogenea distribuzione nell’anno (3 rate), la possibilità di ulteriore rateizzazione di ogni singola scadenza, l’allontanamento delle stesse dalle scadenze fiscali, la scadenza al 5 del mese anziché a fine mese per poter recuperare oltre 40 giorni di valuta su pagamento mediante carta di credito. È in previsione – ha continuato Poeta – la totale revisione del regolamento sanzionatorio al fine di rendere equo, e nello stesso tempo disincentivante, il ritardato pagamento contributivo nonché la possibilità di introdurre i versamenti volontari in grado di stimolare l’incremento della contribuzione da parte degli iscritti con conseguente significativo incremento dei montanti.

Si evidenzia soprattutto l’azione e la capacità dell’ente di recuperare crediti anche datati, tanto che dal 2011 al 2017 i crediti maturati nel periodo 1996-2010 sono passati dagli originali € 26.405.137 agli attuali € 16.159.843 (- 38,8%) che diventerebbero € 11.149.602 (-57,8%) pari all’1,2% del patrimonio dell’Ente, al netto dei nuovi crediti fatti emergere dall’attività di accertamento.

 

Andamento dei redditi

Desta invece preoccupazione la notevole riduzione dei redditi e dei volumi d’affari dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali (-12% del soggettivo riferito ai redditi 2016 rispetto a quelli 2015, -13,4% dell’integrativo maturato sui ricavi 2016 rispetto a quelli 2015) raggiungendo, per il contributo integrativo, i più bassi livelli del decennio.

Sostanzialmente invariati i dati reddituali ed i volumi d’affari delle categorie dei Chimici e degli Attuari, mentre si registra un -2,6% del volume d’affari dei Geologi, categoria che conferma un andamento costantemente negativo dell’ultimo decennio in cui ha cumulato una perdita di volume di affari di oltre il 20%.

“Tale fenomeno – ha commentato il presidente Poeta – è scaturito da un sostanziale decremento del fatturato per i professionisti delle regioni centro meridionali che raggiungono un’incidenza negativa media nell’ultimo anno di oltre il 25% a fronte di una sostanziale stabilità dei valori registrati nella maggior parte delle regioni del centro nord. Tale riscontro è riferibile, presumibilmente al forte legame dell’attività professionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali del centro e sud Italia con gli interventi strutturali finanziati dalla politica comunitaria. Il 2016, infatti, rappresenta un anno intermedio tra la chiusura della vecchia programmazione 2007-2013 e la messa a regime di quella nuova 2014-2020. Maggiormente differenziata e stabile appare l’attività professionale nelle regioni settentrionali ove i leggeri aggiustamenti dei redditi (a volte al ribasso, a volte in aumento) indicano condizioni contingenti tali da non inficiare il trend di lenta crescita registrata nella categoria nell’ultimo decennio. A seguito di queste osservazioni – ha concluso Poeta – diventano ancora più significativi gli interventi di welfare attivo a sostegno della professione”.

 

Iscritti

Il numero degli iscritti contribuenti, pari a 19.263 professionisti (la popolazione complessiva iscritta è 29.539), seguita ad avere un andamento leggermente decrescente nel corso degli ultimi anni.

In particolare, anche per il 2017 si rileva un leggero decremento per le categorie degli attuari, geologi e chimici, mentre per gli agronomi si conferma un lieve incremento del numero dei contribuenti attivi.

La categoria con età media minore è quella degli agronomi, mentre la più anziana è quella dei chimici. Si riscontra una maggior percentuale di iscritti nelle fasce di età più giovane nella categoria degli Attuari, seguita da quella degli Agronomi e Forestali. La categoria dei Geologi conferma la sua massima concentrazione nella classe di età tra i 46-50 anni, mentre quella dei Chimici negli ultra sessantacinquenni.  Si conferma che oltre il 60% degli iscritti contribuenti si concentra nelle fasce di età entro i 50 anni. Dal confronto con l’analoga tabella del 2017 si rileva inoltre un lieve invecchiamento della popolazione attiva, coerente con la situazione demografica italiana.

 

Previdenza

Il numero delle pensioni al 31.12.2017 è di 2.538, con un incremento del 5% rispetto al dato al 31.12.2016 (nel 2016 era 15%). L’importo complessivo delle pensioni erogate cresce nel 2017 dell’11,7% contro un incremento del 15% per il 2016.

 

Assistenza

Per il secondo anno consecutivo le prestazioni di maternità si riducono del 10%,. Analogamente il valore delle indennità delle prestazioni si riduce. Si riscontra un lieve aumento del numero delle prestazioni di paternità (+13% prestazioni erogate). Nel complesso pertanto la spesa per maternità/paternità cresce del 3% per effetto della spesa per paternità.

I trattamenti di assistenza erogati ammontano a 572.271 euro, di cui il 59% per iscritti nella categoria dei geologi e il 39% nella categoria degli agronomi.

Un’attenzione particolare è stata riservata ai sussidi per eventi straordinari con contributi per spese legate ad eventi negativi per iscritti in condizioni di disagio economico. Sempre nel 2017, sono stati erogati 109.120 euro per sussidi per calamità naturali. Per il 2017 sono state confermate per tutti gli iscritti in regola le prestazioni di Assistenza Sanitaria Integrativa garantite dall’Ente gratuitamente.