Commercialisti. Nasce la Banca del Tempo

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E’ nata una nuova banca ma questa volta non stiamo lanciando un istituto che eroga credito ma ore. Stiamo, infatti, parlando della “Banca del tempo” che l’ordine dei commercialisti di Verona ha approvato e lanciato nei giorni scorsi.

Obiettivo: conciliare i tempi di vita e di lavoro, soprattutto per le professioniste in maternità”

La Banca del Tempo consente ai commercialisti di offrire solidarietà ai colleghi prestando un po’ del proprio tempo professionale. Le ore di lavoro verranno regolarmente remunerate e si prestano in favore di una collega o di un collega che si rivolge all’Ordine per chiedere aiuto.

Una commissione dedicata valuterà la richiesta e le motivazioni. Si tratta di uno strumento utile a chi è in maternità o in paternità, a chi è colpito da improvvisa e grave malattia, anche se questa tocca familiari e parenti entro il secondo grado, a chi affronta il decesso di un proprio caro, o a chi deve sostenere un impegno particolare in termini di cura e assistenza nei confronti di un familiare.

L’Ordine ha creato, nel frattempo, un elenco di professionisti iscritti da almeno tre anni che volontariamente mettono la propria professionalità a disposizione di un altro collega in temporanea difficoltà. Il rapporto è regolato da un apposito contratto approvato dall’Ordine, in cui si specifica il compenso per il lavoro svolto e la durata dell’impegno a favore del commercialista temporaneamente inabilitato. Chi vuole donare il proprio tempo può fare domanda di iscrizione all’elenco specificando l’ambito professionale dell’attività prestata. L’apposita commissione prenderà in considerazione solo le domande di professionisti senza denunce o procedimenti disciplinari in corso o passati. Infine spetterà al Consiglio approvare la domanda.

“Un plauso all’Ordine dei dottori commercialisti di Verona che ha avviato la Banca del Tempo, seguendo quanto già fatto da altri Ordini Locali – commenta il presidente della Cassa di previdenza Walter Anedda – . Tale strumento può essere di gran supporto all’attività del professionista che, per motivi contingenti si trovi costretto ad assentarsi dal proprio Studio. Penso, ad esempio, alle colleghe che hanno la fortuna di avere un bimbo e che possono essere coadiuvate da chi ha disponibilità di tempo, mettendolo a disposizione delle professioniste che si assentano per la maternità (o per altre ragioni). Come Cassa speriamo di poter intervenire fattivamente per il successo di questo progetto, magari facendoci carico, sussistendo le condizioni, degli oneri che oggi possono ricadere sui professionisti che giustamente ripagano i colleghi che si offrono per le sostituzioni. Sarebbe un intervento di welfare strategico che si inserirebbe nel solco di favorire anche lo svolgimento dell’attività lavorativa.”