Il quadro finanziario pluriennale dell’UE sostiene la trasformazione digitale

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L’economia digitale è uno dei settori che la Commissione europea individua come beneficiari prioritari della proposta di Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027. Le voci di bilancio che sostengono direttamente e indirettamente l’economia digitale sono le prime tre: mercato unico, innovazione e digitale (con 187 miliardi di euro); coesione e valori (con 442 miliardi di euro, di cui oltre 100 destinati direttamente alle azioni per gli investimenti nelle persone, nella coesione sociale e nei valori); pubblica amministrazione europea (con 85 miliardi) compresa la digitalizzazione.

Affinchè il sostegno alla trasformazione digitale della società e dell’economia europee sia efficace la Commissione ha proposto di creare un nuovo programma, denominato programma “Europa Digitale” (Digital Europe Programme) con una dotazione complessiva di 9.2 miliardi di euro. La decisione della Commissione deriva dai cambiamenti osservati nei settori produttivi e nella società europea sotto la spinta del cambiamento tecnologico e della digitalizzazione. Gli effetti della trasformazione digitale si stanno manifestando nelle industrie, nella società, nelle tipologie e poti di lavoro, nelle carriere come pure nei sistemi di istruzione e nell’assistenza sociale.

Il nuovo programma andrà a sostenere il completamento del mercato unico digitale (una delle attuali priorità dell’UE). La Commissione propone di aumentare del 64% rispetto gli attuali finanziamenti le risorse a gestione diretta destinate ad attività di ricerca, all’innovazione delle piccole imprese e agli investimenti digitali, ciò al fine di cercare di rispondere ai nuovi cambiamenti digitali e con l’intento di creare nuovi posti di lavoro.

La proposta di budget pluriennale, comunque, non si limita a Digital Europe. Infatti, la sezione “digitale” dello strumento Connecting Europe Facility ha a disposizione, un bilancio complessivo di 42,2 miliardi di euro, che finanzierà l’infrastruttura della connettività digitale. L’Unione è, infatti, intenzionata a continuare a investire nelle reti transeuropee dei trasporti, digitali ed energetiche per rafforzare ulteriormente gli obiettivi politici di decarbonizzazione e digitalizzazione dell’economia europea.

Secondo la Commissione il vero valore dell’economia digitale è nei “dati” e potrà essere pienamente colto  quando l’intelligenza artificiale sarà adottata sia dal pubblico che dal privato.

Poiché le imprese esitano a investire nell’intelligenza artificiale sia per i costi elevati che per la mancanza di mezzi per sperimentare. Uno dei primi provvedimenti è, appunto, garantire la disponibilità e la prossimità di strutture e competenze. Un modo per raggiungere questo obiettivo è disporre di centri di competenza regionali che potrebbero offrire consulenza e sostegno nell’acquisizione di intelligenza artificiale. A tal fine, la Commissione propone la creazione di piattaforme aperte e spazi comuni per la condivisione di dati per l’intelligenza artificiale da rendere disponibili in tutta l’Unione negli hub dell’innovazione digitale, fornendo strutture di prova e conoscenze alle piccole imprese e agli innovatori locali.

I centri di innovazione digitale rappresentano uno degli elementi chiave della strategia Digitizing European Industry. Nell’ambito del programma Digital Europe essi agirebbero come Sportello unico offrendo ai propri clienti: accesso alle tecnologie e competenze digitali; infrastrutture per sperimentare l’innovazione digitale; formazione per l’acquisizione di competenze digitali; consulenza finanziaria; occasioni di market intelligence e networking.

Un  ulteriore elemento di rilievo è il supporto che Digital Europe offrirà entro il 2022-2023 agli investimenti nel supercalcolatore di classe mondiale e nell’infrastruttura-dati con capacità exascale (in miliardo di miliari di calcoli al secondo) conferendo all’UE una propria fornitura di tecnologia indipendente e competitiva, raggiungendo l’eccellenza nelle applicazioni e ampliando la disponibilità e l’utilizzo del supercomputer.

Quali altri ambiti del futuro bilancio europeo sosterranno la trasformazione digitale?

I Fondi SIE nell’ambito dell’’obiettivo “Un’Europa più connessa” sviluppano reti e sistemi regionali di trasporti sostenibili, reti energetiche intelligenti, città intelligenti. Il nuovo programma Horizon Europe sarà dedicato alla ricerca e innovazione anche nelle tecnologie digitali.

Lo strumento “Connecting Europe” investe in progetti che promuovono infrastrutture di connettività digitale a vantaggio di tutti i cittadini e stati membri come nel caso dei wi-fi gratuiti negli spazi pubblici (biblioteche, musei, parchi, piazze, scuole, servizi pubblici, etc).

Investimenti nelle tecnologie digitali dovrebbero essere possibili, secondo la proposta della Commissione, nei quattro settori del futuro fondo InvestEU: infrastrutture digitali, trasformazione digitale delle piccole imprese, ricerca sulle tecnologie digitali e sostegno all’economia sociale che adotta tecnologie digitali.

Anche il nuovo FSE+ comprenderà il supporto al miglioramento e alla riqualificazione della forza lavoro affinché sia in grado di fronteggiare le sfide della trasformazione digitale e dell’automazione.