Commissione SEDEC. Maggiori investimenti anche nella ricerca e nella innovazione. Regioni e città colmino il divario digitale

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La commissione SEDEC (commissione Politica sociale, istruzione, occupazione, ricerca e cultura ) del Comitato europeo delle regioni (CdR) si è riunita il 25 giugno in Spagna per definire la propria posizione sulle varie proposte di programma avanzate in relazione al nuovo bilancio dell’UE.

In un dibattito con Nikola Dobroslavić (HR/PPE), relatore del CdR sul quadro finanziario pluriennale (QFP) dell’UE per il periodo 2021-2027, i membri della SEDEC hanno accolto con favore la proposta di raddoppiare le risorse per il programma Erasmus e di aumentare gli investimenti in ricerca e innovazione, ma hanno anche insistito sulla necessità che una politica di coesione forte continui a sostenere gli sforzi delle regioni e delle città volti a colmare il divario digitale e quello in materia di innovazione.

La commissione SEDEC del CdR – competente per le questioni di Politica sociale, istruzione, occupazione, ricerca e cultura – ha nominato i relatori per i seguenti pareri, la cui adozione è prevista nel corso della sessione plenaria del Comitato del 5 e 6 dicembre 2018:

  • Europa creativa e Una nuova agenda europea per la cultura, relatore: Ádám Karácsony(HU/PPE), consigliere del comune rurale di Tahitótfalu;
  • Orizzonte Europa”: 9° programma quadro per la ricerca e l’innovazione, relatore: Christophe Clergeau(FR/PSE), consigliere regionale dei Paesi della Loira;
  • Il Corpo europeo di solidarietà e la nuova strategia dell’UE per la gioventù, relatore: Matteo Bianchi(IT/ECR), sindaco di Morazzone;
  • Programma Erasmus, relatrice: Ulrike Hiller(DE/PSE), senatrice e ministra plenipotenziaria per gli Affari federali ed europei del Land Brema;
  • Programma Europa digitale, relatore: Markku Markkula(FI/PPE), presidente del consiglio comunale di Espoo e primo vicepresidente del CdR.

José Ignacio Ceniceros (ES/PPE), che ha organizzato la riunione a Logroño nella sua duplice veste di presidente della commissione SEDEC e presidente della Comunità autonoma della Rioja, ha dichiarato: “Nei prossimi mesi la commissione SEDEC prenderà posizione su numerose politiche fondamentali che hanno un’incidenza sulla vita dei cittadini europei, e in particolare su una serie di programmi nei settori dell’istruzione, della ricerca, della gioventù, della cultura e del digitale. I nostri relatori attendono con impazienza di poter collaborare con Nikola Dobroslavić al fine di garantire un bilancio europeo forte, che aiuti le città e le regioni nel loro compito di migliorare la vita quotidiana dei cittadini.”

Per parte sua, Nikola Dobroslavić (HR/PPE), prefetto della provincia raguseo-narentana, ha affermato: “Dai miei colloqui con diversi rappresentanti regionali dell’UE emerge nel complesso che il lavoro realizzato dalla Commissione europea nell’elaborare un nuovo QFP, tenendo presente l’impatto della Brexit, merita tutto il nostro rispetto. Siamo però fortemente contrari ai tagli ai fondi della politica di coesione e della politica agricola comune, poiché si tratta di risorse essenziali per le regioni di tutta l’UE. Vorremmo inoltre che nell’ambito della nuova struttura del bilancio europeo venissero adeguatamente applicati i principi di governance multilivello e di sussidiarietà”.

I membri della SEDEC hanno poi adottato un progetto di parere sull’integrazione dello sport nelle politiche dell’UE, elaborato da Roberto Pella (IT/PPE), sindaco di Valdengo e vicepresidente vicario dell’Associazione nazionale comuni Italiani (ANCI). Il relatore sostiene che l’UE dovrebbe considerare lo sport un settore prioritario per gli investimenti, dato che la pratica sportiva favorisce uno stile di vita sano e contribuisce all’integrazione e all’inclusione sociale, oltre a rappresentare all’incirca 7,3 milioni di posti di lavoro in tutta l’Unione, occupati soprattutto da giovani. Il parere raccomanda all’UE di sviluppare la diplomazia dello sport per promuovere i valori europei, di adottare linee guida sulla promozione dell’educazione fisica nelle scuole e di assegnare finanziamenti specifici nel quadro dei Fondi strutturali e d’investimento europei a sostegno della realizzazione di infrastrutture sportive di base a livello locale, allo scopo di favorire l’attività fisica e garantire a tutti la possibilità di praticare attività sportive.

“Se accogliamo positivamente il finanziamento supplementare destinato al capitolo sullo sport del programma Erasmus, questo tema può comunque essere meglio integrato nel ventaglio di politiche e programmi dell’UE. Dovremmo anche valutare l’opportunità di istituire un programma specifico dedicato allo sport nel prossimo quadro finanziario pluriennale”, ha concluso il relatore Pella.