Cnpr. Un Bilancio sociale che racconta anche le storie dei propri iscritti

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Per il Presidente della Cassa di previdenza e assistenza dei Ragionieri, Luigi Pagliuca “Il Bilancio Sociale non serve solo a dare un rendiconto economico-finanziario dell’Ente, analizzando con attenzione lo scenario previdenziale attuale e futuro, ma è in grado di offrire una visione di insieme su tutto quanto coinvolge la Cassa Ragionieri e, in particolare, di mostrare le politiche di welfare attivo che la Cnpr ha approntato per il futuro della categoria. Al suo interno, quindi, troverete tutte le iniziative e i progetti condotti dalla Cassa e le ricadute di questi ultimi sulla platea degli iscritti”.

Ed infatti nelle cento pagine c’è tutta la filosofia, il cammino e le sfide che l’Ente ha affrontato in questo lungo anno.

“Il documento è volto a comunicare al meglio una realtà dell’Ente non rappresentata nel bilancio contabile, con attenzione agli aspetti sociali, etici e in piccola parte anche ambientali – spiega Pagliuca – descrive le sfide che hanno caratterizzato l’anno appena concluso e che caratterizzeranno i prossimi anni e il lungo periodo: il nostro approccio alla sostenibilità futura; le nostre linee guida sul welfare, che ad oggi rappresenta una sfida impegnativa e stimolante per ogni Istituto previdenziale; la nostra gestione del patrimonio. Una lettura stimolante frutto di un grande lavoro di squadra, per il quale desidero ringraziare il gruppo di lavoro che anche quest’anno si è adoperato affinché il ritratto della nostra Cassa fosse il più limpido possibile”.

Ed ancora.

“Nella redazione di questo report abbiamo fatto riferimento agli Standard del GRI (Global Reporting Iniziative), con attenzione ai tre elementi della sostenibilità: la sostenibilità economica, che comprende l’equilibrio dei fondi per la previdenza e l’assistenza, gli utili, la tutela e l’incremento del patrimonio, gli investimenti, lo sviluppo del personale, la customer satisfaction; la sostenibilità sociale, che include la qualità dei servizi di previdenza e di assistenza, la sicurezza e la salute sul lavoro, le condizioni di lavoro, i diritti umani il codice etico e la trasparenza; la sostenibilità ambientale, che considera gli impatti dei processi e dei servizi erogati sull’ambiente e sulla natura umana, in particolare la riduzione delle emissioni, l’esistenza di pratiche di risparmio energetico”.

Da sottolineare, tra gli investimenti, il capitolo “Contributo al Sistema Paese” nella quale si spiega, numeri alla mano,  come la Cassa  “tra le attività riconducibili alla gestione diretta, a seguito dell’attività della struttura interna, della Commissione Investimenti Mobiliari e col supporto dell’Advisor, ha analizzato strumenti di investimento che, nel dare supporto diretto alle PMI italiane (quindi indirettamente all’economica Italiana) in crescita e con orientamento internazionale, fossero allo stesso tempo attenti a rendimenti stabili e significativi, decorrelati dai mercati azionari e obbligazionari ma con la giusta attenzione all’esigenza di garantire un flusso cedolare annuale e in un’ottica di diversificazione tra settori egualmente importanti, per diminuire la concentrazione del rischio”.

“Tali analisi  – si legge nel Bilancio sociale – si sono poi concluse con la sottoscrizione di un commitment, per un importo complessivo di €8 milioni,  di quote di un fondo di Private Equity che ha l’obiettivo di effettuare operazioni di investimento, con focus geografico principale in Italia e residuale in Europa, focus settoriale generalista con prevalenza nell’intrattenimento, healthcare, tecnologia ambientale, logistica, servizi, ESG, strategia di buyout, growth, public to private, reorganization, investimenti in società di innovazione e ITC finalizzati al controllo e alla crescita dimensionale delle stesse. A tali nuovi investimenti si affiancano gli investimenti in essere in fondi di Private Equity: la Cnpr ha in portafoglio complessivamente 18 fondi di Private Equity (per un controvalore di mercato di €38,6 milioni) tra gli investimenti sottostanti risultano più di 50 piccole e medie imprese italiane operanti in molteplici settori (industria, alimentare, moda, servizi, …) che grazie all’intervento del fondo hanno potuto mettere in atto una crescita a vantaggio del territorio con la creazione di nuovi posti di lavoro”.

Ida sottolineare che “per quanto riguarda i Fondi Immobiliari (non dedicati e Fondo Scoiattolo), presenti nel patrimonio della Cnpr per un controvalore di €859,2 milioni, l’85% dell’importo investito tramite Fondi Immobiliari è focalizzato in Italia. 2

E nel documento poi ci sono le storie. Quella di Gianluca 55 anni che ha come obiettivo nella sua vita la serenità con la propria famiglia, viaggi e più tempo libero per i propri hobby. Ha anche paura dell’incertezza, sfiducia nel sistema produttivo italiano e diffidenza nei confronti delle istituzioni. È molto informato sull’attualità, ha sempre vissuto nella sua città natale e ha cominciato a lavorare subito dopo il diploma, oggi è un professionista stimato e conosciuto in città; si sta avvicinando al pensionamento.

Chiara ha 28 anni, è una neo iscritta, misura ogni aspetto della vita, ha una programmazione scrupolosa della propria agenda settimanale. Frustrazioni: Insicurezza di fronte alla classe dirigente italiana, ritenuta troppo inadeguata e poco competente, vorrebbe emigrare all’estero, dove le verrebbe riconosciuto un ruolo nella società. Nonostante le difficoltà riscontrate a inizio carriera crede nella mission della sua professione e cerca in tutti i modi di riuscire nel suo lavoro. È sempre stata attenta alla gestione delle proprie risorse finanziarie e volenterosa di raggiungere l’indipendenza economica, entrando celermente nel mercato del lavoro. Questa sua attitudine l’ha portata a intraprendere la carriera di esperto contabile. Ha sempre vissuto in Italia, ma si reca molto all’estero dove nota una netta differenza con i suoi coetanei lavoratori soprattutto rispetto agli alti stipendi.

Nel questionario rivolto agli iscritti, a Chiara è stato chiesto quali fossero le spese per chi deve iniziare il mestiere.

“Non sono poche. Si inizia con il tirocinio: il rimborso spese forfettario non riesce infatti a coprire i costi di vitto e alloggio per i 18 mesi di pratica obbligatoria. E poi c’è il costo dell’esame di Stato. Ci sono poi i costi “imprescindibili”: la macchina e tutti i suoi annessi e connessi, per spostamenti e trasferte. Per quanto riguarda la messa in proprio ci sono degli ingenti costi fissi, che però possiamo considerare un investimento per chi può. Per arrivare chiaramente alle tasse. A tutto ciò si aggiunge il fatto che molto tempo viene sprecato a causa della carenza di informazioni, solo apparentemente insignificanti. Io, ad esempio, non sapevo che potessi iniziare il tirocinio professionale anche prima di laurearmi (sei mesi in concomitanza con l’ultimo anno del corso di Laurea Triennale). Non sapevo nemmeno che avrei potuto presentare domanda di iscrizione all’esame di Stato anche prima di aver terminato il praticantato, dato che il mio tirocinio sarebbe terminato prima della data di esame di Stato stesso. Queste potrebbero sembrare delle minuzie, ma in questo mercato del lavoro anche solo qualche mese di ritardo è decisivo”.