Report Investimenti AdEPP. Investimenti in Italia o all’Estero?

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“Spinto da una «crescita costante», il patrimonio delle Casse previdenziali punta a sfondare (entro il 2020) il «tetto» dei 100 miliardi di euro, dagli 85,3 attuali, già salito del 30% dal 2013. Ed i beni restano solidamente interrati nella Penisola, perché le risorse sono sì pari al 40% (un punto percentuale in meno del 2016), tuttavia, se alla quota impiegata in Italia vengono aggiunte altre voci, quali la liquidità, le polizze assicurative e le “altre attività” all’interno dei confini nazionali, anche se non investite, il patrimonio “made in Italy” assomma a circa il 57% del totale, e s’impenna al 75%, se si considera tutta l’Area euro”, questo è quanto scrive la giornalista Simona D’Alessio che inizia il suo articolo su Italia Oggi spiegando, in numeri, come la realtà sia ben diversa da quanto più volte prospettata da altri interlocutori, siano giornalisti sia rappresentanti di Istituzioni pubbliche.

Diversa la posizione de Il Sole 24 Ore che titola l’articolo pubblicato il 14 novembre “Investimenti delle Casse, l’estero supera il nazionale”. Una realtà più complessa che il Presidente Oliveti spiega “Il 57% del patrimonio delle Casse di previdenza dei professionisti rimane in Italia, il 40% sotto forma di investimenti e il restante 17% si divide tra liquidità, polizze assicurative e altre attività”.

Una valutazione che la giornalista Federica Micardi sottolinea nell’articolo pubblicato il giorno dopo, ossia il 15 novembre. “Dal Rapporto Adepp  – scrive la collega – emerge che aumentano gli investimenti esteri degli enti di previdenza privati, che oggi assorbono il 43% del patrimonio totale (si veda il Sole 24 Ore di ieri). Un dato che Oliveti commenta così: “Si parla da tempo della possibilità di coinvolgere le Casse in investimenti in infrastrutture, ma fino a oggi nulla si è concretizzato. Noi  abbiamo  i nostri princìpi, che sono diversificare e decorrelare; abbiamo apportato il concetto delle Esg (investimenti attenti al sociale, ndr) e del mission releated (investimenti al servizio dell’attività istituzionale);  siamo interessati a investire nell’economia del Paese in aree che abbiano ricadute sulle nostre professioni”. Insomma. la disponibilità e l’interesse ci sono, vanno però individuati gli strumenti adatti”.

Spiegato l’arcano, c’è un altro dato, contenuto nel report, che mette tutti d’accordo ed è quello sugli investimenti immobiliari.

“Salta all’occhio il decremento della componente immobiliare, laddove il valore degli edifici (direttamente e indirettamente detenuti) ammonta a circa 19,4 miliardi, quota in calo, rispetto al 2013, quando s’attestava al 29,7%, mentre lo scorso anno s’è ridotta al 22,7%”, scrive Simona D’Alessio che rilancia il dato anche su Ansa.

Per Federica Micardi, Il Sole 24 Ore, “Prosegue lo smantellamento del patrimonio immobiliare detenuto direttamente dalle Casse: ora è di 5.09 miliardi, era di 5.8 miliardi lo scorso anno e di 11,5 miliardi nel 2013”.

Ed entrambe le colleghe rilanciano la dichiarazione del sottosegretario Durigon che afferma “Nella Legge di bilancio pronto l’innalzamento della defiscalizzazione degli investimenti in economia reale dal 5 all’8%”

 

 

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