Enpab e il Welfare Strategico. L’analisi sull’impatto delle azioni targata Censis

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Analisi dell’impatto di iniziative innovative attraverso le opinioni dei partecipanti (in allegato la ricerca). L’Enpab ha da tempo orientato le proprie scelte verso un welfare strategico che tenga conto delle criticità della libera professione, stanziando anche per il 2019 700mila euro per il welfare attivo con azioni politiche di sostegno al lavoro e ricaduta sulla professione.

Per supportare una platea di iscritti giovane che si trova a operare in un momento di significativa trasformazione e diversificazione della professione, l’Ente ha dato avvio a due progetti innovativi finalizzati a dare visibilità alla categoria, con particolare riferimento ai profili del biologo nutrizionista e del biologo ambientale.

Nel 2014 parte l’iniziativa Giornata Nazionale del Biologo in piazza che porta nelle principali piazze italiane un numero crescente di biologi libero professionisti, per dare informazioni e rendere consapevoli le persone – attraverso un’attenta analisi delle abitudini alimentari e dello stile di vita – degli errori alimentari e dei rischi potenziali connessi.

Nel 2015, in condivisione con il Ministero dell’istruzione, prende il via il Progetto Biologi nelle scuole che impegna ogni anno circa 180 biologi nutrizionisti e ambientali nella realizzazione di un percorso educativo rivolto ai bambini delle elementari, articolato in incontri frontali con alunni e genitori, sportelli di ascolto e educazione ecologica e nutrizionale, lavoratori pratici e interattivi.

 Vediamo in sintesi alcuni dati emersi dall’indagine iniziando dalla Gionata nazionale del Biologo in piazza.

L’86,9% degli intervistati che hanno partecipato alla Giornata nazionale del biologo nutrizionista e è di genere femminile e il restante 13,1% maschile. Il 64,0% degli intervistati ha meno di 35 anni d’età, e nel complesso, l’età media dei nutrizionisti partecipanti alle 4 edizioni della Giornata del Nutrizionista finora realizzate si attesta sui 34 anni.

Dalla prima edizione pilota del 2014, realizzata in quattro città campione con la collaborazione di 120 biologici nutrizionisti, la manifestazione si è man mano diffusa sul territorio nazionale, forte della significativa adesione dei biologi, che hanno superato il numero di 500, e del riscontro della popolazione. La composizione del campione di intervistati da, dunque, conto di questa evoluzione: se solo il 10,1% ha avuto modo di partecipazione alla prima edizione, tale percentuale cresce in maniera sostenuta, passando dal 32,3% del 2015, al 49,4% del 2016 fino al 78,7% del 2017.

È opinione largamente diffusa tra gli intervistati che l’adesione alla Giornata nazionale del biologo nutrizionista costituisca un’occasione concreta di crescita professionale.

Si esprime in tal senso l’84,6% degli intervistati. I più entusiasti sono sicuramente i più giovani, con meno di 35 anni d’età e presumibilmente meno anni di esperienza nella professione, tra i quali ben il 44,5% giudica la Giornata molto utile. Un altro aspetto positivo è rintracciabile nella maggiore visibilità che iniziative come queste, instaurando un rapporto diretto tra i professionisti e i cittadini, apportano alla categoria dei biologi nutrizionisti. Il 39,7% degli intervistati ritiene che la partecipazione alla Giornata nazionale del biologo nutrizionista sia molto utile per aumentare la visibilità di tale categoria e un ulteriore 48,6% la giudica abbastanza utile. Nel complesso dunque, ben l’88,3% esprime una valutazione positiva; di contro vi è un 11,1% che la ritiene poco utile e appena lo 0,6% che esprime un giudizio negativo.

Tra gli intervistati un campione del 19,3%, ha avuto la percezione di un aumento dell’attività professionale a seguito della partecipazione al progetto. Tra questi ultimi, due su tre (67,7%) hanno riscontrato anche ripercussioni positive sul proprio reddito professionale e il 91,5% del totale esprime il desiderio di poter ripetere l’esperienza.

Il 72,2% ritiene che il rapporto instauratosi tra colleghi biologi nutrizionisti sia stato del tutto soddisfacente e un ulteriore 24,8% che sia stato abbastanza soddisfacente. Solo il 3,1% ha avuto un’esperienza negativa. Riguardo al rapporto instauratosi con i cittadini, il 38,5% è molto soddisfatto, il 55,4% abbastanza soddisfatto, il 4,9% poco soddisfatto e l’1,2% per niente soddisfatto. Per il 73,2% degli intervistati la partecipazione alla Giornata è stata anche l’occasione per un miglioramento della relazione con l’Ente dove il 96,0% degli intervistati l’ha ritenuta utile anche a tal fine.

Vediamo in sintesi alcuni dati emersi dall’indagine riguardanti il progetto scuola

Il 91,4% dei biologi intervistati è di genere femminile, mentre la quota di maschi si ferma all’8,6%. Per quanto riguarda l’età, il 61,3% dei rispondenti ha meno di 35 anni e l’età media risulta pari a 34,9 anni. Più della metà dei rispondenti (il 56,6%) ha partecipato all’ultima edizione del Progetto Scuola, realizzata nell’anno scolastico 2017-2018; il 26,2% all’edizione del 2016-2017 e il 27,6% a quella del 2015-2016.

In maniera quasi unanime (96,1%), gli intervistati sono dell’avviso che la partecipazione al Progetto Scuola sia stata utile per la propria crescita professionale. Ne è convinto il 63,5% di chi la ritiene molto utile, cui si aggiunge il 32,6% di biologi che sono dell’opinione che sia stata abbastanza utile. Il 93,1%, inoltre, sottolinea come il Progetto sia stato un’occasione per un ampliamento delle proprie competenze (48,2% molto utile e il 44,9% abbastanza utile) ed il 93,4% ha potuto acquisire nuovi strumenti e spunti per il proprio lavoro (per il 55,7% la partecipazione al Progetto è stata, per questo aspetto, molto utile e per il 37,7%, abbastanza utile).

L’83,7% degli intervistati ritiene che tale iniziativa contribuisca a aumentare la visibilità della categoria presso le scuole, le famiglie, gli educatori e i bambini. Nello specifico, il 43,2% la ritiene molto utile e il 40,4% abbastanza utile. Viceversa, per una quota comunque non indifferente, pari al 16,3%, ai fini della visibilità della categoria il progetto appare poco (15,2%) o per niente 81,1% utile. Per l’85,6% degli intervistati (40,2% molto e 45,4% abbastanza), il Progetto scuola ha costituito una preziosa occasione di confronto con gli altri colleghi. Riguardo all’autoimprenditorialità cui il progetto è anche finalizzato, il 44,0% degli intervistati che ha già proposto almeno un progetto di educazione nutrizionale è composto da un 12,8% che lo ha anche potuto realizzare o lo sta realizzando e da un più ampio 31,2% che non è riuscito a realizzarlo. Il 22,8% di proponenti un progetto di educazione ambientale si divide nel 7,6% di esiti positivi e 15,2% di esiti negativi.

Il 31,2% dei partecipanti all’edizione 2017 ha già avuto modo di proporre un proprio progetto sulla scorta dell’esperienza fatta. Un 18,2% di biologi ha potuto realizzare il proprio progetto grazie alle risorse rese disponibili da soggetti privati, che vanno dalle singole famiglie “autotassatesi” per organizzare il corso per i propri figli a associazioni, cooperative attive in campo ambientale/ alimentare. In un caso, si segnala il contributo di una banca locale. Da segnalare il fatto che alcuni progetti (18,2%) sono stati portati avanti dagli intervistati a titolo gratuito.

La gran parte degli intervistati ritiene del tutto soddisfacente il rapporto instaurato con il collega presente nella stessa scuola: si esprime infatti in tal senso il 74,6% di loro.

Per l’Enpab, l’attivazione di progetti di welfare integrato costituisce una efficace leva per consolidare un rapporto più attivo e consapevole con i propri iscritti. Per l’84,4% degli intervistati, infatti, tale partecipazione ha permesso loro di migliorare la relazione con la propria cassa previdenziale e assistenziale

Ben il 98,3% di intervistati, inoltre, condivide l’opinione positiva circa l’utilità di questo tipo di iniziative di welfare strategico messe in campo dall’Enpab per la crescita professionale dei propri iscritti e, ancora più compattamente (99,4%), l’opinione che queste iniziative siano utili per il sostegno alla professione.

Infine, un aspetto non secondario, alla luce della mission e delle strategie dell’Ente, il coinvolgimento dei propri iscritti in queste iniziative sembra rappresentare un ottimo volano per diffondere le informazioni di natura previdenziale e assistenziale, dato che, nel caso del Progetto Scuola, ciò è accaduto per il 40,5% degli intervistati.

 

Nota metodologica

Sia l’indagine sui partecipanti alla Giornata nazionale del biologo nutrizionista sia quella sui partecipanti al Progetto “Biologi nelle scuole” sono state realizzate, a marzo 2018, tramite somministrazione di un questionario, con metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interviewing).

Sulla base di indirizzari forniti da Enpab è stato preliminarmente effettuato un lavoro di verifica e pulizia (mail mancanti, inesatte, duplicate, non partecipanti) che ha portato all’individuazione di due universi di riferimento, consistenti in:

– 766 biologi coinvolti nella Giornata nazionale, con un tasso di risposta pari al 42,8% (328 questionari validi);

– 616 biologi coinvolti nel Progetto scuola, con un tasso di risposta pari a 58,8% (328 questionari validi)