Inpgi, la crisi dell’editoria e lo spiraglio “Durigon”

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“Apprezziamo molto il lavoro del sottosegretario Claudio Durigon, che ha perfettamente capito qual è la realtà della situazione dell’Inpgi, che è in crisi per le difficoltà del settore dell’editoria. Speriamo si possa ottenere a breve la soluzione prospettata, ossia il varo di una norma per”l’ampliamento della platea degli iscritti alle figure professionali che ruotano intorno al mondo allargato della comunicazione e dell’informazione, che oggi l’Istituto non riesce ad intercettare, e che non rientrano nel lavoro giornalistico vero e proprio”. Così la presidente dell’Inpgi Marina Macelloni ha commentato all’ANSA le parole del sottosegretario al Lavoro, che ha confermato ieri l’intenzione di voler “studiare una soluzione” per l’Istituto pensionistico dei giornalisti, con un “emendamento della Lega al Decretone” contenente le norme sul reddito di cittadinanza, all’esame della Camera.

Macelloni ricorda, poi, l’attuale “grave” situazione della Gestione principale dell’Istituto che riunisce i lavoratori dipendenti “Gli iscritti sono attualmente 35.000, però i contratti di lavoro attivi, quelli, cioè, che comportano il versamento dei contributi, sono 15.000.  Nel frattempo – prosegue – ci sono circa 7.000 colleghi tutelati da ammortizzatori sociali pagati dall’Inpgi”. Ecco perché, conclude la presidente, “auspichiamo venga trovata presto una soluzione”.