Enpam. Bilancio. Utile oltre 1,3 milardi. Oliveti “Sistema saldo”

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La Fondazione Enpam chiude il 2018 con un utile che si attesta ad oltre 1,3 miliardi di euro, superando con decisione le stime del bilancio preconsuntivo (che prevedeva un risultato positivo di 975,7 milioni).

Il patrimonio arriva così a sfiorare i 21 miliardi di euro, con un aumento di circa il 6,4 per cento rispetto all’anno precedente. La riserva legale, che per legge deve consentire di pagare le pensioni per almeno 5 anni in assenza di contributi, si attesta nel caso dell’Enpam a 12,76 anni.

Sono questi i dati presenti nel bilancio consuntivo 2018 che verrà votato sabato 27 aprile 2019 dall’Assemblea nazionale dell’Ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri.

EFFETTO RIFORMA – Scendendo nel dettaglio, la gestione previdenziale mostra un saldo positivo di 1,16 miliardi nonostante l’aumento delle prestazioni erogate.

“La riforma batte l’esodo – commenta il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti ­– e facendo il confronto con le previsioni attuariali, notiamo che stiamo rispettando la tabella di marcia.”

La gobba previdenziale, rispettando le previsioni, ha iniziato a fare impennare la curva dei pensionamenti proprio nel 2018, anno in cui è entrata a pieno regime la riforma previdenziale avviata dall’Enpam nel 2013.

Tutte le gestioni hanno evidenziato lo scorso anno un incremento importante del numero dei nuovi pensionati. Spicca la medicina generale con un aumento del 23 per cento, ma anche la specialistica ambulatoriale e la Quota B fanno registrare una crescita pari rispettivamente a +10 e +12 per cento.

Il dato assoluto dei pensionati cresce così a 116.198 unità, con un aumento del 3,96 per cento, mentre gli iscritti attivi raggiungono quota 366.084. Tra questi, 4.011 sono gli studenti al V e VI anno delle facoltà di Medicina e Odontoiatria, un dato raddoppiato rispetto ai 2.004 dello scorso esercizio.

“Alla prova dei numeri il nostro sistema previdenziale si dimostra saldo. Ma il nostro successo più importante lo registriamo sul fronte del patto tra i giovani e i più anziani – commenta il presidente Oliveti –. Sembrava che l’anello di collegamento tra le generazioni dovesse rompersi e invece lo abbiamo stretto. A chi diceva ‘Io la pensione non la vedrò mai’, abbiamo risposto dandogli prestazioni previdenziali ancora prima di cominciare a lavorare”.

COME VA IL PATRIMONIO – Anche il saldo della gestione patrimoniale mostra un risultato positivo, nonostante il 2018 sia stato definito un annus horribilis per i mercati valutari a causa del calo contemporaneo dei prezzi di azioni, obbligazioni, petrolio e persino dell’oro.

Complessivamente la gestione del patrimonio (tra mobiliare e immobiliare) ha portato nelle casse della Fondazione circa 229 milioni di euro, in aumento rispetto alle previsioni di 151 milioni.

“In ambito finanziario la nostra estrema prudenza e la nostra organizzazione procedurale ci ha permesso di minimizzare l’impatto negativo dei mercati portando un risultato positivo a bilancio e gettando le basi per una rapida ripresa”, fa notare Oliveti.

La gestione finanziaria ha infatti contribuito per 143,9 milioni (contro i 101,3 stimati del preconsuntivo). Ragionando in termini di valori di mercato ci sono state importanti minusvalenze nella valutazione dei titoli che a fine anno hanno subito una contrazione del 2,56 per cento, poi però interamente riassorbita nel primo trimestre del 2019 (che ha fatto segnare +4 per cento)

Il patrimonio immobiliare nel 2018 ha invece ottenuto un rendimento del 3,09 per cento, grazie a una buona performance dei fondi e alle plusvalenze generate dai progressi nella dismissione del comparto residenziale a Roma, attestate a 38,4 milioni di euro.

ENPAM NON USA IL SALVA BILANCIO – Il repentino calo dei mercai nell’ultimo trimestre del 2018 si è rivelato un fenomeno talmente generalizzato da spingere il Governo, considerata l’eccezionalità di quanto stava accadendo, a emanare un decreto legge (n. 118/2018) per consentire di valutare i titoli al valori di iscrizione nel bilancio dell’anno precedente.

La Fondazione ha scelto di mantenere un atteggiamento prudenziale e quindi di non usufruire di questa possibilità, che secondo una simulazione avrebbe consentito di migliorare il risultato della gestione finanziaria per oltre 249 milioni di euro.

MENO SPESE In contrazione infine il saldo della gestione amministrativa, scesa a 69,4 milioni di euro dai 155 milioni dell’anno precedente. Oltre alla conclusione positiva di diversi contenziosi di natura legale e tributaria, da segnalare la riduzione delle spese di funzionamento per circa 2 milioni di euro rispetto al 2017.