Cassa Forense: costruire il futuro dell’Avvocatura partendo da passato e presente

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Il panorama legale degli ultimi anni ha avuto una importante e rapida evoluzione diventando sempre più complesso. In questo quadro il ruolo tradizionale dell’avvocato ha lasciato spazio ad una figura a cui è richiesta una professionalità particolare, che coniuga competenze giuridiche, in termini di approfondimento di informazione e formazione. In particolare, la riforma della professione forense associa alla figura dell’avvocato percorsi finalizzati ad elevare i livelli di competenza, a favorire l’aggiornamento muovendosi in un contesto di internazionalità, coinvolgendo la professione forense in ambiti sempre più estesi che presuppongono una preparazione tecnica da acquisirsi mediante formazione continua, specializzazione, approfondimento culturale, valorizzazione delle diverse esperienze.

“Cassa Forense è attenta e sensibile alle necessità dell’avvocatura ed ai cambiamenti imposti dal nuovo modello sociale ed è fortemente impegnata a trovare soluzioni idonee ai problemi di una professione tanto essenziale, quanto articolata nelle sue modalità di esercizio”, così il Presidente di Cassa Forense Nunzio Luciano, che sottolinea: “il nostro obiettivo è quello di operare per risolvere le criticità più grandi, per rendere sempre più fruibile il servizio ai propri iscritti, garantendo loro assistenza, formazione e tutto il supporto possibile”.

“E’ per questo che abbiamo deciso di associare agli interventi finalizzati alla sostenibilità da un punto di vista previdenziale, l’efficacia di misure di welfare integrato a sostegno di tutta l’avvocatura stanziando circa 67 milioni di euro nel 2019”, ha aggiunto Luciano.

Si tratta, tra l’altro, di misure a sostegno della professione, della famiglia, del reddito, da erogare in stato di bisogno, ma anche come presupposto dello sviluppo professionale; in tale ambito, l’Ente sta realizzando un programma dedicato ad una formazione di qualità su tutto il territorio nazionale. Cassa Forense ha organizzato, in collaborazione con Mediolanum Corporate University, un Convegno gratuito rivolto agli avvocati, che si svolgerà il 10 e 24 giugno 2019, rispettivamente, a Milano e a Roma, per approfondire, insieme a docenti ed esperti altamente qualificati nel settore bancario e finanziario, tematiche di natura legale, economica e fiscale, con riferimento allo scenario nazionale e internazionale.

Entro il prossimo mese di giugno sarà pubblicato il Bando per l’acquisto di nuovi strumenti informatici per lo studio legale che consentirà di ricevere un contributo a fronte della spesa documentata. Di prossima pubblicazione, tra gli altri, i Bandi per l’erogazione di borse di studio in favore di iscritti per l’acquisizione del titolo di Cassazionista, per la frequenza di master/corso/scuola di specializzazione o perfezionamento e in favore di iscritti che abbiano conseguito l’abilitazione nella sessione di esami per l’iscrizione all’Albo degli avvocati con la più alta votazione.

Cassa Forense ha realizzato, inoltre, un servizio di banca dati giuridica, in collaborazione con il gruppo Sole 24Ore, che viene erogato gratuitamente agli oltre 243 mila avvocati italiani.

Sono diverse, quindi, le iniziative messe in campo anche per facilitare l’utilizzo delle nuove tecnologie da parte dell’avvocatura italiana. Il mondo delle professioni, infatti, si sta muovendo verso l’era digitale: gli investimenti hanno consentito di aumentare l’efficienza dello studio, la produttività individuale, di ampliare i servizi offerti alla clientela e, nel contempo, hanno fornito un sostegno fondamentale per la crescita del sistema imprenditoriale nazionale. Occorre, tuttavia, ridurre il “gap” tra velocità del cambiamento dovuto alla rivoluzione digitale e velocità dei processi di adattamento dal punto di vista organizzativo. La rivoluzione digitale rende obsolete alcune professioni, ne crea delle nuove e aumenta quelle esistenti.

“Di estrema attualità – evidenzia Luciano – sono le riflessioni in ordine all’esistenza di confini alla tecnologia e quali sono i suoi limiti dal punto di vista etico e dal punto di vista dei diritti di ciascuno di noi, come ad esempio il tema del controllo della circolazione e diffusione dei dati personali e, in senso più ampio, del “diritto alla privacy”.

“Dobbiamo assolutamente porci il problema di studiare l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro, compreso il lavoro forense – spiega il Presidente di Cassa Forense – nella consapevolezza che l’innovazione è fonte di rinnovamento e ottimizzazione, con l’auspicio che l’intelligenza artificiale non sostituisca l’uomo ma lo arricchisca”.