AdEPP a confronto con il Comitato Eurelpro

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Il 24 settembre la Vice-Presidente Stallone ha partecipato, in rappresentanza dell’AdEPP, alla riunione del Comitato Eurelpro nell’ambito dei lavori periodici della Piattaforma degli enti di previdenza sociale (ESIP), ospitati per l’occasione dall’INPS.

AdEPP ha così risposto all’invito di ABV, l’Associazione delle Casse di previdenza tedesche, che presiede al momento il Comitato. Al centro dei lavori, la presentazione degli ultimi sviluppi della previdenza dei liberi professionisti, in alcuni paesi dell’Unione europea.

L’intervento della Presidente Stallone si è incentrato sull’organizzazione del sistema delle Casse italiano e sul concetto di “welfare attivo” e le misure realizzate dalle casse a supporto dell’attività professionale per favorire la continuità contributiva e la sostenibilità nel medio e lungo periodo della previdenza privata dei professionisti.

Molto interesse ha suscitato nei presenti, l’idea innovativa che sia possibile sostenere indirettamente il core business delle casse (previdenza) mediante interventi che mirano a far conoscere al pubblico più vasto, le attività dei professionisti e gli sbocchi lavorativi offerti dall’attività professionale, anche alla luce dell’evoluzione tecnologica e digitale delle professioni stesse.

Il sostegno offerto dalle Casse italiane ai propri iscritti nella professione si concretizza, infatti, in iniziative che offrono l’opportunità di conoscere il pubblico e far conoscere la professione (“Piazza della salute” o “Biologi in Piazza”), oppure nelle attività finanziate dalle Casse nelle scuole (educazione alimentare, sostegno psicologico, educazione finanziaria) ma, anche, nell’affiancamento degli studenti universitari per l’orientamento alla libera professione e le start up di attività.

La formazione continua e aggiornamento sulle nuove tecnologie digitali sono favoriti dalle casse nell’ottica della crescita professionale e reddituale degli iscritti. Al centro del welfare attivo c’è sempre l’ascolto delle necessità degli iscritti da parte delle varie Casse. Per questo gli interventi si differenziano tra le casse e le professioni. Queste attività sono realizzate grazie a versamenti aggiuntivi destinati specificamente al sostegno alla professione ed è stato possibile inserirli grazie al costante dialogo con le amministrazioni centrali che vigilano sul sistema delle casse (Ministero dell’economia e finanze e Ministero del lavoro). Senza apportare modifiche alla normativa primaria, ma agendo sulla normativa di secondo livello e l’autoregolamentazione delle casse in materia di investimenti.

La Presidente Stallone, infine, ha informato i presenti sul lavoro che AdEPP sta portando avanti la realizzazione di un “White Paper” sul Welfare dei professionisti che sarà rilasciato a inizio 2020.

I maggiori ostacoli segnalati dalle altre casse di previdenza europee per l’attuazione di questo tipo di attività, nei rispettivi sistemi, sono di tipo normativo ed economico. A regolamentazione corrente, in Germania le casse di previdenza e gli ordini professionali hanno attribuiti ruoli e competenze nettamente separati, con le prime che non possono promuovere attività dirette nei confronti degli iscritti, all’infuori di quanto previsto dal rapporto previdenziale. Sarebbe, pertanto, molto complesso introdurre questa novità.

In Austria, invece, la problematica riguarderebbe più gli aspetti economici perché non sono previsti versamenti aggiuntivi alla contribuzione da destinare a questo tipo di azioni. Tuttavia, la esistenza di un Libro Bianco che illustri finalità e tipologie di misure in cui si concretizza il welfare attivo potrebbe aiutare gli altri sistemi dell’Ue a intavolare una discussione col decisore politico e le amministrazioni vigilanti.

Le casse di previdenza austriache, per esempio, potrebbero trarne utili spunti per frenare il fenomeno avviato con lo scioglimento della cassa degli architetti e ingegneri e la confluenza nel sistema di previdenza generale, che offre prestazioni pensionistiche più vantaggiose (nell’immediato).

A riguardo, Christian Winder è intervenuto illustrando il sistema austriaco, l’organizzazione delle casse e ordini su base territoriale (un ordine professionale e cassa per ciascuna regione), la convivenza dei due sistemi (pay as you go e a capitalizzazione), l’esistenza dalla metà del secolo scorso di un sistema pensionistico per i lavoratori autonomi (dal 1999 include anche i liberi professionisti che possono optare per la non appartenenza, come hanno fatto le professioni legali), l’impatto della riforma previdenziale del 2000 sul sistema delle casse austriache (conti non conformi a sistemi finanziati, attribuzione annuale dei diritti pensionistici, su base reddituale, valorizzazione annuale, minimo 15 anni di contribuzione).

Alcuni esperti incaricati dalle casse austriache stanno conducendo un’analisi sul possibile effetto del passaggio alla previdenza pubblica di tutti i professionisti, che sarà pubblicata entro l’anno. Sono interessati alle soluzioni individuate nel nostro paese per aumentare la sostenibilità del sistema previdenziale delle libere professioni, per valutare la replicabilità al fine di rendere competitivo il sistema privato delle casse rispetto al sistema della previdenza pubblica.

L’intervento di Peter Hartmann, direttore dell’ABV, ha illustrato la struttura della previdenza tedesca tra pubblico e privato e le riforme allo studio del Governo tedesco. La riforma della previdenza tedesca, la prima dall’era bismarkiana, è avvenuta nel 1957 e ha introdotto nel sistema il “contratto tra generazioni”, il pay as you go per la partecipazione diretta alla crescita del welfare del Paese e la autonomia previdenziale dei lavoratori autonomi, compresi i liberi professionisti non dipendenti.

L’abbassamento del tasso di natalità, che si registra da circa 20 anni in Germania, ha portato il Governo a prendere in considerazione una riforma pensionistica che dovrebbe partire nel 2021 con l’introduzione della “Basic State Pension” (pensione statale di base), aggiuntiva rispetto alla pensione statale iniziale destinata alle persone assicurate da molto tempo (35 anni), con basso reddito, e che hanno avuto numerose interruzioni di versamenti contributivi (lavoro di cura familiare).

Si tratta di un versamento individuale il cui importo è basato sul punteggio acquisito dall’assicurato nel periodo. Secondo le stime del Governo sarebbero circa 3 milioni i potenziali beneficiari della misura, di cui l’80 per cento donne, circa 11 per cento pensionati dei sistemi pensionistici pre-riunificazione e 15 per cento del sistema post riunificazione (1999). Non sarebbe finanziato dai contributi personali, ma da garanzie e surplus del bilancio statale. Quanto ai costi di questa misura, il Governo stima 3,8 miliardi nel 2021 per salire progressivamente fino al 2025 a 4,8 miliardi di euro.

La vera novità, per quanto concerne il lavoro professionale, è la proposta di introdurre per la prima volta nella storia tedesca la “gestione separata” dei lavoratori autonomi (esclusivamente autonomi, non dipendenti). Sono in corso discussioni sulla natura: sistema pensionistico obbligatorio, regimi pensionistici specifici (come per le professioni liberali) oppure assicurazione privata (Rürup-pension).

Obiettivo del Ministero federale del lavoro e degli affari sociali è dotare di un’assicurazione pensionistica obbligatoria tutti i lavoratori autonomi (non uguale al regime pensionistico specifico delle libere professioni), finanziata totalmente dal lavoratore autonomo (in proprio) e dal datore di lavoro e lavoratore autonomo nel caso di lavoratore autonomo in parte dipendente. Anche i lavoratori autonomi a basso reddito potrebbero ottenere la “Basic State Pension”.

Questo è un potenziale rischio per le casse dei professionisti tedesche che potrebbero “perdere” i contributi dei professionisti a basso reddito i quali potrebbero ricevere dal nuovo sistema pensionistico del lavoro autonomo prestazioni più elevate rispetto a quanto otterrebbero a fine carriera dalla propria cassa.

Al termine dell’incontro, i partecipanti hanno auspicato che il confronto avviato nella mattinata di lavori, prosegua anche al di fuori di Eurelpro con nuove occasioni di scambio di esperienze e buone pratiche. In questa ottica la Presidente Stallone ha invitato i presenti a partecipare al Convegno che AdEPP organizzerà a inizio 2020 per il lancio del White paper sul welfare dei professionisti.