Economia circolare. Il vademecum della UE

969

Mentre è aperta fino a metà gennaio la gara d’appalto UE per la realizzazione di uno studio sui principi dell’economia circolare per la progettazione degli edifici (250mila euro i fondi stanziati), la stessa Unione europea ha pubblicato il vademecum “Appalti pubblici per un’economia circolare. Buone prassi e orientamenti” (in allegato)

“In considerazione dell’aumento della popolazione mondiale e del fatto che le economie dipendono sempre più da risorse esterne per soddisfare la domanda di energia, acqua e cibo – si legge nell’introduzione del documento – le comunità sono sottoposte a un’enorme pressione per trovare queste risorse, e gestire rifiuti ed emissioni. Nel contesto dell’attuale modello economico lineare di consumo e produzione, soltanto una piccola parte dei rifiuti prodotti viene riutilizzata, riciclata o commercializzata sotto forma di materiali secondari. La grande maggioranza, ivi compresi materiali preziosi e rari, finisce in discarica o viene incenerita”.

Ed ancora “Dati i flussi di risorse limitate, le economie non saranno più in grado di basarsi su questi modelli lineari di produzione e consumo. L’economia circolare rappresenta un’alternativa a questo modello in quanto mira a mantenere i prodotti e i materiali nella catena del valore per un periodo più lungo, e a recuperare le materie prime dopo il ciclo di vita dei prodotti in maniera da consentirne un ulteriore uso”.

Contesto politico dell’economia circolare

Il piano d’azione dell’Unione europea per l’economia circolare ha stabilito un programma di azione concreto e ambizioso che contribuirà a “chiudere il cerchio” del ciclo di vita dei prodotti.

Esso propone azioni per mantenere le risorse nell’economia e conservarne il valore ai fini di un’economia sostenibile, a basse emissioni di carbonio, efficiente e competitiva. Il piano riconosce negli appalti pubblici un motore chiave della transizione verso l’economia circolare e delinea diverse azioni della Commissione europea per facilitare l’integrazione dei principi dell’economia circolare nei GPP; tra queste si annoverano la messa in evidenza degli aspetti dell’economia circolare nelle serie nuove o aggiornate dei criteri GPP dell’UE4 e il sostegno a favore di un maggiore ricorso ai GPP tra gli enti pubblici europei, anche dando l’esempio nel contesto degli appalti propri e dei finanziamenti dell’UE.

Gli appalti pubblici circolari svolgono altresì un ruolo nel conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, definiti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.

In particolare, l’obiettivo 12 “Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo” include un obiettivo specifico relativo alla promozione di pratiche di appalti pubblici sostenibili, in conformità con le politiche e le priorità nazionali. Inoltre, sono numerosi i paesi, le regioni e le città che hanno sviluppato strategie proprie di economia circolare e spesso gli acquisti pubblici sono posti in evidenza da tali strategie come strumento essenziale per incoraggiare la transizione verso l’economia circolare.

Vantaggi degli appalti circolari

In un’economia circolare, rispetto alla situazione odierna, le emissioni di biossido di carbonio si dimezzerebbero entro il 2030 e il consumo di risorse da parte di automobili, materiali da costruzione, terreni edificabili, fertilizzanti sintetici, pesticidi, nonché il consumo di acqua, carburanti ed energia elettrica da fonti non rinnovabili potrebbero diminuire del 32 % entro il 2030 e del 53 % entro il 2050”5 ; l’economia circolare manterrà in circolazione nell’economia un maggiore quantitativo di materiali di valore, aumenterà la resilienza delle imprese e delle economie agli shock esterni, incentiverà l’innovazione e sosterrà i mercati del lavoro locali.

A livello mondiale, è stato stimato che detta tipologia di economia possa aggiungere mille miliardi di USD all’economia globale entro il 2025 e creare 100 000 nuovi posti di lavoro entro i prossimi cinque anni6; gli appalti pubblici possono svolgere un ruolo fondamentale nel passaggio all’economia circolare. Includere i “principi dell’economia circolare” nelle pratiche di appalto può aiutare gli acquirenti del settore pubblico ad adottare un approccio maggiormente olistico alla sostenibilità, dalle prime fasi di un appalto fino alla fine del ciclo di vita del prodotto, ottenendo nel contempo potenziali risparmi. today”.

I modelli, la Politica organizzativa, la riflessione strategica e molto altro nel testo completo allegato.