L’indagine. Tutto è Big Data

766

In un minuto nel mondo vengono inviati 44 milioni di messaggi, effettuate 2,3 milioni di ricerche su Google, generati 3 milioni di “mi piace” e 3 milioni di condivisioni su Facebook, e vengono effettuati 2,7 milioni di download da YouTube. E’ quanto emerge dall’indagine conoscitiva condotta congiuntamente dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato e dal garante per la protezione dei dati personali.

Numeri, dati che evidenziano la necessità di leggere il dato anche come bene economico e di tutelarlo come diritto fondamentale della persona anche in vista di un’ulteriore accelerazione che arriverà con la connessione tra oggetti e le applicazioni 5G.

Tra le sfide da affrontare ci sarà dunque quella relativa all’impatto della profilazione algoritmica e delle piattaforme online sul grado di concorrenza in vecchi e in nuovi mercati rilevanti; l’effetto del programmatic advertising (la pubblicità su misura dell’utente) sulla qualità dell’informazione e sulle modalità di diffusione e acquisizione della stessa; la tutela e la promozione del pluralismo online in un contesto informativo esposto a strategie di disinformazione e di hatespeech.

Tutto è Big Data

Negli ultimi anni i dati hanno assunto importanza via via crescente nell’organizzazione delle attività di produzione e di scambio, a tal punto da poter essere considerati, oltre che la proiezione della persona nel mondo digitale, anche una risorsa economica a tutti gli effetti, anzi la risorsa di gran lunga più importante in molti settori. Infatti, grazie agli avanzamenti nell’ambito dell’Information e Communication Technology (ICT), le organizzazioni tendono a raccogliere dati di qualsiasi tipo, ad elaborarli in tempo reale per migliorare i propri processi decisionali e a memorizzarli in maniera permanente al fine di poterli riutilizzare in futuro o di estrarne nuova conoscenza.

Il volume dei Big Data

La creazione di dati sta seguendo un processo esponenziale: nell’anno 2018 il volume totale di dati creati nel mondo è stato di 28 zettabyte (ZB), registrando un aumento di più di dieci volte rispetto al 2011: si prevede che entro il 2025 il volume complessivo dei dati arriverà fino a 163 ZB. Questa espansione, guidata dall’affermazione delle piattaforme on-line, subirà un’ulteriore accelerazione con la connessione tra oggetti e le applicazioni 5G.

Big Data, le nuove sfide secondo Garante privacy, Agcom e Antitrust

In questo quadro si pongono nuove sfide: la centralità del dato, anche come bene economico e l’ importanza della sua tutela come diritto fondamentale della persona; l’impatto della profilazione algoritmica e delle piattaforme on-line sul grado di concorrenza in vecchi e in nuovi mercati rilevanti; l’effetto del programmatic advertising sulla qualità dell’informazione e sulle modalità di diffusione e acquisizione della stessa; la tutela e la promozione del pluralismo on-line in un contesto informativo esposto a strategie di disinformazione e di hatespeech; la necessità di garantire trasparenza e scelte effettive al consumatore, con particolare attenzione alla tutela dei minori, in relazione alla consenso circa l’uso del proprio dato; la protezione del dato personale anche in ambiti non attualmente coperti dal GDPR; la definizione di politiche di educazione in relazione all’uso del dato.

Big Data, l’indagine nel dettaglio

L’Indagine conoscitiva è articolata in 5 capitoli e un capitolo conclusivo.

Il capitolo 1 introduce i temi oggetto dell’Indagine e fornisce una definizione e una descrizione delle caratteristiche dei Big Data.

Nel capitolo 2 vengono riportate le principali questioni emerse nel corso delle audizioni e dai contributi dei partecipanti all’Indagine e i riflessi sull’operatività delle imprese italiane.

Il capitolo 3 riporta le considerazioni dell’AGCOM su come il fenomeno dei Big Data incida nel settore delle comunicazioni elettroniche e dei media.

Il capitolo 4 riporta le considerazioni del Garante per la Protezione dei Dati Personali sul possibile impatto dei Big Data sul diritto alla protezione dei dati personali e sulle misure e cautele da adottare;

il capitolo 5 quelle dell’AGCM sull’utilizzo dei Big Data e le relative implicazioni di natura antitrust e di tutela del consumatore.

Infine, nel capitolo conclusivo sono descritte le linee guida e raccomandazioni di policy indirizzate al legislatore. Tra queste, l’impegno assunto dalle tre Autorità a definire un meccanismo di collaborazione permanente in relazione agli interventi e allo studio dell’impatto dei big data su imprese, consumatori e cittadini.