PE. Parola d’ordine “Proteggere i consumatori”

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Il Parlamento Europeo chiede la tutela dei consumatori per proteggerli dall’Intelligenza artificiale e dai processi decisionali automatizzati.

E’ stata approvata, infatti, mercoledì scorso, una risoluzione non legislativa che affronta la diatriba di come far fronte alle diverse sfide derivanti dal rapido sviluppo delle tecnologie dell’Intelligenza artificiale (IA) e dei processi decisionali automatizzati (automated decision-making – ADM), proteggendo i fruitori.

Nel testo approvato, il Parlamento accoglie con favore il potenziale dell’ADM nel fornire servizi innovativi e migliorati, compresi i nuovi servizi digitali come gli assistenti virtuali e i chatbot. Tuttavia, secondo i deputati, quando i consumatori interagiscono con un sistema automatizzato, dovrebbero essere sempre adeguatamente informati “su come contattare un essere umano dotato di potere decisionale e come sia possibile controllare e correggere le decisioni”.

Inoltre, il Parlamento afferma che: “gli esseri umani devono sempre essere responsabili, in ultima istanza, delle decisioni prese nell’ambito di servizi professionali”, come le professioni mediche, forensi e contabili, il settore bancario.

Per tanto, si chiede di utilizzare solo dati di alta qualità e algoritmi imparziali, e introdurre strutture di revisione per rimediare a possibili errori nelle decisioni automatizzate, incluso un rimedio specifico per le decisioni automatizzate che sono permanenti.

Adeguare le norme di sicurezza e sulla responsabilità alle nuove tecnologie

I deputati chiedono alla Commissione di presentare nuove proposte per aggiornare le norme sulla sicurezza per i prodotti (ad esempio, sulla sicurezza dei macchinari e dei giocattoli) per informare i consumatori sull’utilizzo corretto di tali prodotti e siano protetti dai danni, e i produttori sui loro obblighi.

Anche la Direttiva sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi, adottata più di 30 anni fa, dovrebbe essere rivista per adattare concetti come “prodotto”, “danno”, “difetto” e le regole che regolano l’onere della prova.

Prezzi differenziati e discriminazione

Secondo la legislazione UE, i commercianti devono informare i consumatori quando il prezzo dei beni o dei servizi è stato personalizzato sulla base di ADM e della profilazione del comportamento dei consumatori, ricordano i deputati, che chiedono alla Commissione di monitorare attentamente l’attuazione di tali norme. L’UE deve inoltre garantire che gli ADM non siano indebitamente utilizzati per discriminare i consumatori in base a nazionalità, luogo di residenza o ubicazione temporanea.

Prossime tappe

La risoluzione, approvata per alzata di mano, sarà trasmessa al Consiglio dell’UE (Stati membri) e alla Commissione, affinché tengano conto delle proposte su AI e ADM. La Commissione ha annunciato che presenterà le sue proposte sull’Intelligenza artificiale il 19 febbraio 2020.