Presentata la Legge sul clima Ue ma Greta contesta

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Emissioni azzerate nel 2050, entro settembre una proposta per aumentare il taglio della CO2 al 2030, ampi poteri alla Commissione per aggiustare la ‘traiettoria’ di riduzione delle emissioni ogni 5 anni (come richiesto dal trattato di Parigi), con il 2021 come orizzonte per proporre modifiche ai regolamenti europei sul clima, dal mercato Ets all’efficienza energetica, dalle rinnovabili alle emissioni in agricoltura e trasporti, sono gli obiettivi della legge sul clima che la Commissione europea ha presentato ai 27 governi e all’Europarlamento.

“I cambiamenti climatici li abbiamo creati noi quindi sta a noi agire”, ha affermato la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ricordando che questa legge guiderà la politica climatica europea per i prossimi 30 anni. “Il testo è corto e semplice ma ci impegna verso azioni fondamentali ed è vincolante”.

“Questa legge sul clima è un resa; la natura non negozia, non potete fare un accordo con la natura – ha subito ribadito l’attivista svedese leader della lotta dei giovani ai cambiamenti climatici Greta Thurnberg, intervenendo davanti alla commissione Ambiente del Parlamento europeo.

Greta a partecipando alla riunione della Commissione europea che, in mattinata, aveva appena varato la proposta di “legge europea sul clima” non è “andata per il sottile: “Con le vostre vuote parole pensate che la crisi possa essere superata; questo deve finire. Dobbiamo cominciare a tagliare le emissioni drasticamente alla fonte e immediatamente, e non con ‘i vostri obbiettivi distanti’.

“I vostri bambini hanno suonato l’allarme antincendio, voi siete usciti fuori, avete visto il fumo, ma poi siete tornati dentro, avete finito di mangiare la cena e di guardare il film alla tv e siete andati a letto senza nemmeno chiamare i pompieri. Non ha senso aspettare ancora anni, eppure questa è la proposta che la Commissione europea presenta oggi”.

“Avete detto voi – ha concluso la giovane attivista svedese – che questa è una crisi esistenziale per il pianeta: ora provatelo!”.

Immediata la risposta del vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, il quale ha affermato che l’analisi si basa su meccanismi di calcolo diversi, quello di Greta ” sull’approccio del bilancio di carbonio” e quello dell’UE anche “sulle tecnologie emergenti” ed è quindi più ottimista. “Riconosciamo che se non ci fosse stata lei e il modo in cui ha mobilitato due generazioni di giovani probabilmente oggi non staremmo neanche discutendo una legge sul clima”..

La proposta di Legge sul clima della Commissione europea ha incluso un complesso di monitoraggi e valutazioni sui miglioramenti europei e nazionali nella riduzione di emissioni inquinanti, in modo da poter chiedere «aggiustamenti» nella prospettiva un po’ meno futuristica dell’obiettivo 2030. Una prima revisione potrebbe già essere proposta, se ritenuta necessaria, dal giugno 2021. I monitoraggi successivi sono scadenzati al settembre 2023 e poi ogni cinque anni. Italia, Francia, Spagna, Austria, Olanda, Danimarca e Svezia sono stati tra i Paesi membri che hanno sollecitato una accelerazione concreta dopo l’annuncio iniziale della strategia della Commissione europea sul «Green deal» per il 2050. La Germania non si e’ unità a questo gruppo per tutelare le sue industrie molto inquinanti, che preferiscono tempi lunghi.

La Commissione europea ha proposto anche l’apertura di un dibattito per arrivare a un “Patto sul clima” con tutte le parti interessate e, in particolare, con gli imprenditori che devono rendere più’ sostenibili le loro attività produttive. La presidente dell’istituzione di Bruxelles, la tedesca Ursula von der Leyen, ritiene che la proposta di legge sul clima con obiettivo 2050 «offre prevedibilità e trasparenza per le industrie e gli investitori» e «garantisce che la transizione sarà graduale e giusta». I commissari Ue propongono poi un rafforzamento del loro potere di controllo sanzionatorio sugli Stati membri non in regola con il rispetto degli impegni anti-inquinamento.

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/fs_19_6714