Click Day, i siti delle Casse “tengono”

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Il Click Day, come è stato definito da alcuni media e non solo, ha originato, da subito, un intasamento che ha mandato in tilt il sito dell’Inps mentre le Casse di previdenza, pur nelle difficoltà oggettive, sono riuscite ad affrontare il paventato tsunami.

Moltissime le domande ricevute, secondo i dati pubblicati da Il Sole 24 Ore (l’articolo nell’area Rassegna Stampa) alle 20 del primo giorno oltrepassano i 180mila.

Il sistema dell’Enpam, non soltanto si è dimostrato efficiente, ma fanno sapere che “alle 13,30, in un secondo, 1.700 utenti contemporaneamente vi hanno avuto accesso”. Ne da conto Italia Oggi che scrive “Il sovraccarico temporaneo non ha impedito neppure a circa 20.000 dottori commercialisti (su più di 70.000 iscritti) di depositare istanza alla Cnpadc, così come, avvisa l’Enpacl (consulenti del lavoro), nel 2018 quasi 16.000 sui 26.000 associati hanno prodotto un reddito fino a 50.000 e, di questi, 5.200 hanno fatto richiesta nell’arco di quattro ore. Infine, l’Eppi (periti industriali) ha raccolto 1.551 richieste (su circa 14.000 associati) e ha superato una breve fase di intenso traffico online, «agendo sul server della Cassa», e consentendo a tutti di depositare l’istanza”.

Il solo INPGI, l’ente di previdenza dei giornalisti, ha comunicato che in meno di un’ora  ha ricevuto oltre 2mila domande. Il dato finale lo sapremo “solo vivendo” ma il presidente dell’AdEPP e dell’Enpam, Alberto Oliveti, ha voluto assicurare tutti i professionisti dichiarando all’agenzia Ansa “Abbiamo ricevuto rassicurazioni dal Ministero del lavoro che verranno messe a disposizione misure sufficienti per tutti”.

Ricordiamo che c’è tempo fino al 30 aprile per presentare la richiesta del bonus.