Enpap. “La spinta gentile” continua a muovere consensi

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Felice Damiano Torricelli, Presidente dell’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi: “Il metodo dell’architettura delle scelte, realizzato secondo i dettami della Psicologia delle Decisioni, raccoglie sempre più favori tra i nostri Iscritti. Migliora sensibilmente gli accantonamenti previdenziali volontari e offre una più chiara comprensione del funzionamento della previdenza contributiva e dei vantaggi fiscali connessi”.

Introdotto in casa ENPAP per la prima volta nel 2018, il sistema NUDGE, la cosiddetta “spinta gentile” a valutare la scelta di versare volontariamente un importo contributivo maggiore a quello minimo del 10% stabilito per legge ha creato un circolo virtuoso che si è riconfermato tale anche nel 2019.

Dei 61.068 Iscritti all’Ente di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi, il numero di coloro che hanno versato contributi volontari aggiuntivi resta stabile rispetto al 2018, consolidando la percentuale di chi opta per questa decisione al 20% degli iscritti con reddito professionale nella fascia di reddito intermedio (fra 5mila e 100mila euro). Un incremento di oltre 10 volte rispetto a prima dell’introduzione dei NUDGE nella procedura dichiarativa dell’ENPAP quando, nel 2017, erano stati 964 gli Iscritti su 51.593 a decidere di versare più di quanto previsto dal minimo di legge, ossia l’1,79% del totale.

Si può quindi affermare che il favore espresso verso i NUDGE continui a essere trasversale, interessando tutte le fasce di reddito, di età, di provenienza geografica: 1 iscritto su 5 fra coloro che hanno redditi medi ha optato per la scelta di contributi aggiuntivi volontari.

“Abbiamo presentato anche alla Commissione Bicamerale di Controllo sulle Attività degli Enti Gestori della Previdenza il nostro impegno a rendere sempre più adeguate le pensioni. Naturalmente, abbiamo mostrato anche i consensi ricevuti con i nostri NUDGE. Il metodo dell’architettura delle scelte, secondo i principi studiati dalla Psicologia delle Decisioni, continua a darci ottimi feedback e a essere un esempio di buone prassi per migliorare l’adeguatezza delle pensioni senza costringere a obblighi difficilmente sostenibili, nella congiuntura attuale dei redditi per i professionisti” – osserva Felice Damiano Torricelli, Presidente ENPAP –  Con il nostro modello di interazione con gli Iscritti ognuno può avere una stima immediata dell’importo della pensione futura sulla base degli importi versati e adottare comportamenti più virtuosi per migliorarne l’importo. Tale scelta passa dalla conoscenza dei meccanismi che regolano la relazione tra pensione e versamenti. Al di là dell’aumento degli importi raccolti, che presenta un trend consolidato rispetto all’anno passato – primo anno di modifica del prospetto dichiarativa sulla base delle conoscenze scientifiche in Psicologia – questa modalità di raccolta del risparmio per la pensione futura permette anche una più chiara comprensione dei vantaggi fiscali connessi alla contribuzione maggiorata, da parte degli Iscritti. Conto che questa nostra esperienza di successo faccia ancora più da s​timolo per gli Enti di Previdenza, i Fondi Pensione e i Decisori Pubblici​​: i metodi della Psicologia delle decisioni si possono applicare a qualunque scelta, anche a quella relativa alle imposte, oltre che ai contributi previdenziali“.

Rispetto al 2017, la raccolta di contributi consolida l’incremento, per la sola parte riferibile ai NUDGE, di circa 10 milioni di euro, su una raccolta totale di 105 milioni di euro.

“I NUDGE permettono di fare scelte di investimento sul futuro più consapevoli, senza dubbio. Ma se abbiamo ottenuto questi risultati è anche grazie a un clima di fiducia, basato sulla trasparenza, sull’ascolto, sul dialogo e sulla prossimità con i colleghi iscritti all’ENPAP, coltivato nei nostri anni di governo dell’ENPAP” – sottolinea Federico Zanon, Vicepresidente dell’Ente di Previdenza degli Psicologi – tanto che, nella grande maggioranza dei casi, gli iscritti ENPAP hanno optato per il versamento dell’aliquota massima possibile del 20% del reddito in contributi previdenziali, cogliendo in pieno l’opportunità della offerta data dalla “spinta gentile”.