Covid 19 e mercato del lavoro

2002

La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha pubblicato il report “Gli occupati in Italia ai tempi del Coronavirus”, uno studio nel quale, partendo dal numero di occupati prima dell’emergenza, stabilisce che, ad oggi, “ammontano a circa 3 milioni i lavoratori che si sono ritrovati da un giorno all’altro a casa: un milione di questi sono autonomi, mentre 1,9 milioni sono dipendenti per lo più addetti alle vendite”.

Nel report, inoltre si evidenzia come” 7,9 milioni di occupati (il 35,2%) siano impegnati a erogare beni e servizi essenziali per la collettività, mentre 3,6 milioni (il 16% del totale) sono occupati in settori a rischio chiusura a causa del brusco crollo della domanda” tra questi il turismo (372 mila occupati in servizi di alloggio e agenzie), l’intermediazione immobiliare (149mila), le costruzioni (1,3 milioni) ei alcune attività professionali di tipo tecnico.

Secondo i dati elaborati, inoltre, l’industria lascia complessivamente a casa 6 lavoratori su 10 (59,6% della forza lavoro), mentre per i servizi il blocco interessa poco più di un quarto dei lavoratori (26,7%). La differente geografia economica e produttiva del Paese determina, inoltre, una diversità importante tra le regioni in termini di impatto occupazionale: complessivamente, su 100 lavoratori bloccati dal decreto, 56 sono al Nord (20,6% in Lombardia), 20 al Centro e 24 al Sud.