Equo compenso…questo sconosciuto

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A lanciare l’allarme era stata l’AdEPP che, dopo aver appreso la notizia che la Commissione bicamerale di inchiesta sul sistema bancario voleva avvalersi di prestazioni professionali a costo zero, in un comunicato diramato venerdì scorso aveva sottolineato come “il rispetto della dignità di ogni lavoratore passa anche attraverso il riconoscimento economico del suo lavoro, sia materiale, sia intellettuale”, dunque, si legge ancora, “chiediamo che tutto il Parlamento approvi urgentemente un provvedimento che vieti il conferimento di incarichi professionali gratuiti, e approvi definitamente la legge sull’equo compenso, ancora in attesa di un via libera definitivo”.

“Crediamo che nessuno debba violare il principio dell’equo compenso per una prestazione professionale, specie se a proporlo è un organo del Parlamento” aveva dichiarato il Presidente Oliveti.

A fargli eco il Presidente della Cassa dei dottori commercialisti, Walter Anedda. “Svilire ancora una volta l’impegno e il valore delle prestazioni professionali ricorrendo a provvedimenti che, nei fatti, vanno contro non solo il rispetto del lavoro altrui – aveva dichiarato Anedda – ma anche contro il principio di una retribuzione adeguata sancito dall’articolo 36 della nostra Costituzione. Sembra esser questo il magro risultato dei lavori della Commissione d’inchiesta sul sistema bancario che oggi ha, di fatto, approvato la possibilità per lo Stato di avvalersi di consulenze gratuite da parte dei professionisti, senza ricorrere al principio dell’equo compenso che nei giorni scorsi era stato oggetto dell’emendamento al testo presentato dal senatore Andrea de Bertoldi (FdI)”.

Grave” il mancato rispetto della normativa sull’equo compenso da parte della Commissione bicamerale d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, perché così “si dà un messaggio sbagliato”, aprendo la strada alle “collaborazioni a titolo gratuito degli Enti locali, problema che da tempo stiamo fronteggiando”, così il presidente dell’Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) Antonio De Angelis, dopo l’approvazione del Regolamento.

Già perché nonostante gli appelli lanciati da Ordini, Casse di previdenza e Associazioni (Consigli nazionali di commercialisti ed attuari, Adc-Anc, Confprofessioni, Adepp, Cup, Cnpadc, Rtp, Aiga), e nonostante il parere negativo e trasversale di esponenti parlamentari, il Regolamento della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, da parte della preposta Commissione, ha recepito l’emendamento che prevede la prestazione “a titolo gratuito” da parte dei consulenti esterni che saranno chiamati a collaborare.

“Il modo risoluto con cui la politica ha alzato un muro nei confronti del mondo delle professioni, negando una seppur minima concessione alla previsione di un compenso, sembra una prova di forza forse prodromica di ulteriori attacchi futuri – sottolineano in una nota i sindacati dei commercialisti Anc ed Adc.