Professionisti, stessa sofferenza ma aiuti diversi. L’Articolo de Il Sole 24 Ore

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L’Articolo a firma Matteo Prioschi e Giovanni Parente punta la lente di ingrandimento sugli aiuti (bonus, contributo a fondo perduto) destinati ai professionisti italiani, quelli iscritti all’Inps e quelli iscritti alle Casse di previdenza private. E non a caso sceglie di marcare bene le differenze visto che per il Governo, nonostante entrambi vivano “un momento difficile se non drammatico”, non possono essere destinatari delle stesse azioni di sostegno. Almeno così sono state pensate e approvate le norme ad hoc. Ma veniamo all’articolo.

“Partite Iva, professionisti e imprese cercano di orientarsi nel complesso di regole sugli aiuti anticrisi, siano essi contributi a fondo perduto o bonus mensili. Un percorso irto di ostacoli per la complessità normativa”.

Ed ancora “I requisiti per le tre tipologie di aiuto da erogare con riferimento al mese di maggio, che si rivolgono a diverse categorie di partite Iva, seguono logiche simili ma con dettagli ed effetti differenti. Le partite Iva della gestione separata Inps e i professionisti delle Casse private, ad esempio, non possono essere pensionati per avere l’indennità, mentre per accedere al contributo a fondo perduto destinato agli autonomi questo vincolo non c’è. Di conseguenza le partite iva pensionate in ambito Inps possono far domanda per il contributo a fondo perduto mentre questa possibilità è espressamente vietata per gli iscritti alle Casse”.

“Il limite di reddito, invece, si applica per l’accesso al contributo a fondo perduto ed è ben più elevato di quello per i professionisti degli Ordini che attualmente sono esclusi dall’aiuto a loro destinato se nel 2018 hanno superato i 50mila euro. Le differenze emergono ulteriormente per quanto riguarda il criterio della riduzione dei compensi/fatturati che fa scattare il diritto a percepire l’aiuto”.

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