Eppi. Un bilancio positivo e i rischi della pandemia

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I numeri raccontano una gestione economico-finanziaria dai positivi risultati su tutti i fronti, a partire dall’avanzo economico che si attesta sui 39 milioni di euro, facendo salire il patrimonio netto oltre la soglia del miliardo di euro, in aumento del 7% rispetto al 2018.

Anche gli investimenti, al valore di mercato, crescono del 12%, superando il miliardo e 400 milioni di euro, e registrando una redditività lorda pari al 2,90%. Numeri in crescita ancor più valorizzati da una efficiente gestione amministrativa, che vede una riduzione dei costi del 6% rispetto al 2018.

Crescita stabile e sostenibilità di lungo periodo sono dunque le principali caratteristiche che mettono in sicurezza il futuro previdenziale degli iscritti, grazie anche a una riserva straordinaria di oltre 282 milioni di euro, che vale circa 21 mila euro pro-capite. Una solidità economico-finanziaria che permette all’Ente di perseguire con efficacia la continua ricerca di soluzioni previdenziali ed assistenziali a beneficio degli iscritti.

Sul fronte previdenziale infatti, nel 2019 i professionisti periti industriali si sono visti aumentare i propri montanti per circa 27 milioni di euro, effetto di deliberazioni che hanno dato il via libera alla maggiore rivalutazione e alla distribuzione della contribuzione integrativa sul conto corrente previdenziale di ciascun professionista.

“Nella fase di redazione del presente Bilancio Consuntivo 2019 è progressivamente esplosa l’emergenza sanitaria COVID-19, cui sono seguiti numerosi provvedimenti delle Autorità italiane, da ultimo il Decreto “Cura Italia” (decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18). Tale situazione – si legge nella presentazione del bilancio – potrebbe avere dei riflessi sulla gestione e sui bilanci futuri dell’Ente. Da subito, abbiamo avviato le dovute analisi in merito ai rischi ed ai potenziali effetti della suddetta emergenza mondiale, arrivando ad individuare tre tipologie di rischio. La prima legata all’andamento dei mercati finanziari; per quanto riguarda il patrimonio immobilizzato non si è ritenuto opportuno provvedere ad uno specifico accantonamento a fondo rischi ritenendo tale flessione non di carattere durevole ma contingente alla situazione attuale e riassorbile in tempi brevi ed in ogni caso prima della scadenza dei diversi investimenti posseduti dall’Ente” .

“Il secondo rischio è un rischio di breve periodo e legato alla liquidità ed alla capacità dell’Ente di far fronte alle uscite previdenziali ed assistenziali, pur con la sospensione degli adempimenti contributivi messa in atto in ottemperanza del Decreto “Cura Italia” e con le misure assistenziali aggiuntive approvate per supportare gli iscritti. A tale fine è stata svolta una analisi specifica di tipo attuariale che non ha evidenziato criticità né di breve né di lungo periodo, ad esito della quale è emersa la nostra capacità di far fronte in autonomia agli impegni previsti. Il terzo rischio, più di lungo periodo, riguarderà le possibili conseguenze sul volume di affari degli iscritti, con riflessi quindi nei ricavi del prossimo anno e negli incassi dell’anno seguente, ad oggi tale effetto è indeterminabile. E’ comunque importante rilevare che il sistema contributivo per sua natura non risente della riduzione della capacità produttiva se non nella componente del contributo integrativo qualora si contragga in una misura tale da non garantire la copertura dei costi di struttura. L’Ente, a tutela dei propri iscritti, continuerà a monitorare la situazione ed a mettere in atto quanto più possibile misure per essere a fianco dei suoi iscritti”.

“I rischi che la Cassa già da oggi dichiara e con responsabilità e prudenza attenziona sono: l’andamento negativo e volatile dei mercati finanziari, ritenuto tuttavia contingente e attutito da una importante gestione della liquidità; e la probabile contrazione del volume d’affari degli iscritti, con riflessi quindi nei ricavi del prossimo anno e negli incassi dell’anno seguente. Questi rischi non sono oggi quantificabili, anche in considerazione delle possibili iniziative governative che dovrebbero essere prevalentemente indirizzate a sostenere l’economia reale e anche i redditi professionali. Misure che l’EPPI continuerà a monitorare, e ad incentivare anche con propri provvedimenti, per essere sempre a fianco dei propri iscritti”.