Puglia “un tavolo di confronto per lavorare insieme”. Oliveti “eliminare le discriminazioni”

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Tassazione, investimenti, autonomia, molteplicità dei controlli, sono alcuni dei temi affrontati durante l’incontro con il Presidente della Commissione Bicamerale di Controllo, Sergio Puglia, intervenuto all’assemblea dei presidenti delle Casse aderenti ad AdEPP.

Ad Oliveti, presidente AdEPP ed Enpam, il compito di dare il benvenuto al senatore Puglia mettendo sul tavolo alcuni punti di interesse per le Casse in primis l’ormai eterno emanando decreto sugli investimenti.

“Ci siamo già incontrati al Senato su invito del Presidente Puglia – ha spiegato Oliveti all’assemblea dei Presidenti – per affrontare alcune tematiche generali e del decreto sugli investimenti in particolare. Il senatore ha infatti una proposta, sulla quale ci siamo confrontati, che ci riserviamo di valutare sia come singole Casse sia come AdEPP”.

“ Come ha già introdotto bene il presidente Oliveti c’è stato un dialogo nel quale ho espresso la volontà di avviare un tavolo con gli enti previdenziali al fine di addivenire ad un testo che potrebbe essere condiviso – ha risposto il Presidente Puglia – L’idea è quella, come facciamo in Parlamento, di partire da un testo base condiviso anche con voi che siete gli attori principali per accogliere le vostre suggestioni”.

Un tavolo di confronto che per il Presidente della Commissione bicamerale di controllo vuole avviare per affrontare anche altri temi fondamentali come la governance delle Casse e il “tagliando alle 509 e 103”.

“La Politica deve dialogare, c’è bisogno di aprire tavoli di discussione. Per cui l’idea è anche di confrontarsi su un eventuale aggiornamento della 509 e della 103. E poi c’è anche il tema della tassazione, dei fondi pensione e delle casse e degli oicr. All’interno del decreto investimenti ci sono dei limiti e dei criteri di investimento che non garantiscono una certa flessibilità all’operatività delle Casse. Ovviamente bisogna mantenere dei paletti sulla diversificazione e la liquidità però è opportuno vedere bene insieme quali sono le criticità che già oggi si sono evidenziate. Anche all’interno della Commissione io credo che ciascun membro è interessato a che ci sia un confronto. L’auspicio è quello di riuscire a trovare un percorso comune perché c’è davvero bisogno di collaborazione”.

Un punto di partenza per un lavoro d’insieme, per il presidente Oliveti, potrebbe essere il Dl Semplificazioni “Oggi è in conversione il Decreto Semplificazioni – ha spiegato Oliveti – che contiene diversi emendamenti al codice degli appalti, chiedo se non sia il caso di presentare subito un emendamento che esprima la non coegenza del codice degli appalti sulle scelte dei gestori per gli investimenti delle Casse. Non crede che non sia proprio questo il momento per fare un azione di insieme?”

“Certamente. Può essere già un’occasione per testare”, ha risposto il Presidente Puglia specificando che “ovviamente una cosa è la proposta e una cosa il reale accoglimento della proposta da parte governativa e poi da parte della maggioranza. L’idea è quella di creare un percorso e fare in modo che anche le altre forze politiche siano sensibilizzate sul tema. Fermo restando appunto che si, posso tranquillamente fare una proposta in tal senso, anche perché la volontà è quella di non rendere rigido una modalità di approccio alla questione che non può essere lenta proprio in virtù del fatto che questo tipo di mercato finanziario ha bisogno di rapidità e di rapidità nelle decisioni. Certamente il codice degli appalti andrebbe a legare un settore che oggi invece opera bene”.

Puglia si è anche impegnato a coinvolgere il Ministero dell’economia e delle finanze “nel momento in cui apriremo il tavolo di confronto”.

Ma codice degli appalti a parte c’è un altro tema di interesse per le Casse ossia la possibilità che nella bozza del testo  la Covip, come richiesto dalla stessa anche nell’ultimo rapporto annuale, abbia un ruolo sanzionatorio .

“Nella bozza che è stata predisposta a cui lei faceva riferimento prima c’è traccia di questa richiesta Covip? – ha chiesto il presidente della Cassa del notariato Giambattista Nardone – E’ stata in qualche modo accolta o è tenuta in considerazione? Perché se così fosse avremmo un ulteriore controllo oltre che dai Ministeri vigilanti anche della Covip per quanto riguarda proprio gli investimenti che andremo a fare”.

“Certamente la Covip è un organismo che va preso in considerazione perché è un organismo specializzato, la volontà di dare ulteriori poteri sanzionatori in realtà nel testo base non è ancora preso in considerazione – ha assicurato Puglia – nel modo in cui è stato proposto. Io non escludo che attraverso il percorso sempre condiviso ci possa essere magari un interessamento all’interno del testo anche della figura della Covip. Ma ripeto, anche nella pratica il ruolo della politica è certamente quello di prendere delle decisioni ma dall’altro lato è anche di quello di fare in modo che queste decisioni siano a beneficio di tutti per quella situazione. La Covip serve come organismo di vigilanza e di controllo ma dall’altro canto, e questo lo sapete voi che siete quelli che subiscono le molteplici richieste dai vari enti che fanno vigilanza e di controllo, questo è un altro settore che dovrebbe razionalizzato”.

E infine sul ‘tagliando’ ai decreti 509 e 103 per Puglia “l’idea è quella di proporre dei modelli di governace tipizzati dal codice civile quindi il modello tradizionale, il modello monistico e il modello dualistico.

L’altra idea è di introdurre, per chi non lo avesse ancora all’interno, dei criteri e di requisiti di professionalità e di onorabilità degli organi sociali, fermo restando che l’onorabilità degli organi sociali i criteri sono già ampiamenti rispettati. Poi magari riuscire a proporre nuovi criteri di nomine, di composizione di genere all’interno degli organi sociali.

Il Presidente AdEPP ha poi fatto una sintesi conclusiva dell’incontro e delle istanze presentate. “Si è parlato dell’emanando, si è parlato del tagliando e parliamo della tassazione, una modalità che ci separa fortemente dal resto dell’Europa. Veniamo tassati nella capitalizzazione dei nostri contributi, credo che questo sia profondamente ingiusto, fortemente discriminante per l’attività professionale soprattutto per la componente giovanile delle professioni che da questa discriminazione ne traggono uno svantaggio rispetto ai loro analoghi colleghi europei. Crediamo che ci sia un’ulteriore discriminazione nel rapporto tra Primo e secondo Pilastro, appare curioso e difficilmente spiegabile che la tassazione applicata al secondo pilastro  sia percentualmente inferiore rispetto a quella del primo, appare strano che la tassazione nel secondo pilastro avvenga espressamente una volta sola o sulla prestazione o sulla patrimonializzazione mentre invece per i patrimoni delle Casse possa essere doppia, possa avvenire sia nella fase della capitalizzazione collettiva dei contributi sia nelle prestazioni individuali. Colgo l’occasione per segnalare l’aumento di iniquità e quindi ancora di più la differenza con gli altri Paesi anche sulla nostra normativa: appare strano che i 600 euro che abbiamo pagato in nome e per conto dello stato anticipandone l’erogazione finanziaria non costituiscano reddito in quanto sussidio assistenziale e non siano considerati altrettanto sussidio assistenziale le iniziative che sempre più a sussidio per gli iscritti sono state fatte dalle Casse. Ci sembra questa un’ulteriore discriminazione che non possiamo non sottolineare”.

“Crediamo che queste discriminazioni non rendano reale, effettivo, operativo quanto è stato stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale la 7 del 2017 – ha concluso il Presidente dell’AdEPP – che ha chiaramente espresso che la finalità pubblica di rango costituzionale dell’articolo 38 cioè previdenza e assistenza possono essere erogati in maniera indifferente da un braccio pubblico o da quello privato quindi pari dignità. Quella sentenza da anche un giudizio, afferma che il braccio privato è stato più efficiente nell’erogazione delle prestazioni di quello pubblico. L’illustre parere della Corte Costituzionale, secondo noi, enfatizza il ruolo negativo di queste discriminazioni perché nonostante queste siamo stati più efficienti. Vorremmo che chi ci rappresenta in Parlamento come giudizio complessivo di attività ricordasse anche questo.

“Grazie interessante” ha detto Puglia salutando e ringraziando per l’opportunità datagli.