Dopo la Presidente von der Leyen, la parola agli eurodeputati

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Foto Roberto Monaldo / LaPresse 01-07-2014 Strasburgo (Francia) Politica Prima sessione plenaria del Parlamento Europeo Nella foto Un momento della seduta plenaria Photo Roberto Monaldo / LaPresse 01-07-2014 Strasbourg (France) First Plenary Session of the European Parliament In the photo A moment the plenary session

La maggior parte dei deputati ha sostenuto molte delle nuove iniziative annunciate, ma alcuni hanno anche voluto mettere in evidenza i settori su cui la Commissione europea dovrebbe concentrarsi.

Per Manfred Weber (PPE, DE) la creazione di posti di lavoro deve essere la priorità: “Prendete ad esempio l’Italia, il 40% dei giovani sono disoccupati. Non possiamo accettare di perdere un’altra generazione”, aggiungendo che “i soldi del Fondo per la ripresa (Recovery fund) si possono spendere solo una volta e la nostra priorità è il futuro delle giovani generazioni europee”. Ha poi sottolineato che è importante che l’UE parli con una voce sola in materia di politica estera. A proposito delle proteste in Bielorussia ha dichiarato: “Se vogliamo essere credibili, facciamo vedere alla gente che manifesta per le strade di Minsk che l’Europa è dalla loro parte!”

Iratxe García Pérez (S&D, ES), capogruppo dei Socialisti e Democratici, ha parlato delle diverse sfide che l’Europa si trova di fronte e ha sostenuto l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie in quanto “è l’unico modo per poter investire nella transizione ecologica e nell’inclusione sociale senza che nessuno rimanga indietro”. Ha accolto con favore l’aumento dell’obiettivo di riduzione delle emissioni ma ha aggiunto che “le persone sono parte di questa transizione: abbiamo bisogno di una strategia per contrastare la povertà, inclusa la povertà infantile e che preveda il salario minimo”, misura menzionata da von der Leyen nel suo discorso. Ha poi chiesto un sostegno per il settore culturale europeo e la creazione di una piattaforma culturale europea che “permetta ai giovani di collaborare e rafforzare così il tessuto culturale europeo”.

Dacian Cioloş (Renew, RO), ha ricordato i progressi considerevoli fatti dall’Europa nei mesi scorsi: “Non c’è dubbio che il piano per la ripresa è un passo in avanti storico e rappresenta il potere dell’UE e la nostra capacità di superare le crisi insieme”. Ha ribadito la necessità di ritenere il rispetto dello Stato di diritto come principio chiave quando si tratta di fondi, per mantenere la fiducia della gente. “Gli interessi finanziari dell’UE devono essere protetti dalla corruzione e dal conflitto di interessi”, ha aggiunto, apprezzando la reazione della Commissione alla richiesta del Parlamento europeo di una valutazione di impatto sulla legislazione sul clima, e i piani per il digitale.

Nicolas Bay (ID, FR) ha criticato la mancanza di misure di protezione del mercato in Europa durante la crisi sanitaria e le regole per l’ambiente a discapito della competitività delle aziende europee, affermando che ciò “non contribuisce a rendere il nostro futuro europeo indipendente e prospero, ma renderà l’Europa sempre più fragile sullascena mondiale.

Ska Keller (Verdi/ALE, DE) ha criticato le condizioni di accoglienza dei migranti alle frontiere esterne dell’UE: “è una vergogna […] ed è una nostra responsabilità collettiva come europei” ha detto, chiedendo alla Commissione di battersi con gli Stati membri per condizioni adeguate. “Dobbiamo rendere le persone in difficoltà la più grande priorità e non lasciarci andare allo stato disastroso in cui siamo”, ha aggiunto. Ha poi accolto positivamente l’obiettivo di riduzione delle emissioni di 55% entro il 2030, affermando che “il clima non negozia, quindi dobbiamo muoverci in fretta”.

Ryszard Antoni Legutko (ECR, PL) ha detto che gli ultimi dieci anni sono stati turbolenti per l’UE e che l’Unione è in una forma peggiore rispetto ad allora: “Ogni anno dello scorso decennio abbiamo ascoltato ogni Presidente della Commissione dirci che un futuro radioso ci aspettava e che i giorni di gloria dell’UE erano giusto dietro l’angolo, atteso ovviamente che la Commissione europea e le istituzioni europee avessero ricevuto più competenze: sempre meno persone prendono questo messaggio seriamente”.

La co-presidente Manon Aubry (GUE/GNL, FR) ha criticato il discorso di von der Leyen per non aver menzionato la crisi della solidarietà in Europa, rappresentata dai paradisi fiscali e dal mancato rispetto dello Stato di diritto in Polonia e Ungheria. Ha poi criticato l’obiettivo del 55% considerandolo insufficiente. “Per affrontare le sfide che ci troviamo davanti, dobbiamo cambiare tutto. Dovremmo concentrarci solo sugli aspetti ambientali e sociali,” ha detto, chiedendo infine maggior giustizia fiscale e la fine dei paradisi fiscali in Europa.

In risposta ai deputati, Ursula von der Leyen ha chiesto “un approccio costruttivo per quanto riguarda l’immigrazione”. “Ogni anno arrivano in Europa due milioni di persone e 140.000 rifugiati: dovremmo essere in grado di gestire la situazione”. Ha poi aggiunto che la Commissione presenterà una proposta la settimana prossima. Sullo Stato di diritto, ha affermato che la Commissione “sta prendendo l’approccio più completo e sistematico della nostra storia.