Internet, IA, Sicurezza. La tre giorni del forum Italia 2020

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Si è tenuto, nei giorni scorsi, l’Internet Governance Forum Italia 2020, tre giornate di approfondimento e confronto che ha visto la partecipazione di stakeholder italiani, del Governo, imprese, esponenti della società civile, e tanti tanti giovani

Durante la prima giornata con la partecipazione di Paola Pisano, Ministra dell’ Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione, Mirella Liuzzi, Sottosegretaria al Ministero per lo Sviluppo Economico e Mattia Fantinati Parlamentare e Consigliere del Ministero per l’Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione, è stato ribadito il  ruolo attivo del Governo in ambito nazionale ed internazionale nel dialogo sulle sfide relative all’accesso a internet, la protezione dei dati e l’inclusione digitale, l’Intelligenza Artificiale e le iniziative messe in campo per colmare il divario digitale.

È stato evidenziato, inoltre,  che lo sviluppo di applicazioni digitali deve tener conto della dimensione umana garantendo proprio la protezione dei dati  evitando che al contrario possa rappresentare un limite o rivelarsi strumento di controllo e di violazione della privacy.

“La tecnologia favorisce il progresso – hanno spiegato gli organizzatori – ma il rispetto dei principi etici e il miglioramento della nostra vita devono essere punti nodali del progresso tecnologico. La digitalizzazione è un processo cruciale per le imprese, per il sistema dell’Istruzione e per il dialogo con la Pubblica Amministrazione ma deve essere di natura inclusiva, non esclusiva. Deve essere, insomma, un processo di emancipazione per tutti, non soltanto per una percentuale minoritaria della popolazione, in tale contesto le competenze digitali giocano un ruolo fondamentale. E l’inclusione è proprio uno dei capisaldi di IGF Italia, il cui programma si fonda appunto su quattro grandi temi, fiducia e sicurezza, Inclusione, governance dei dati, sostenibilità”.

Molti gli spunti di riflessione sono giunti dalla sessione “Iniziative europee e internazionali” nella quale è stata più volte menzionata la roadmap per la cooperazione digitale delle Nazioni Unite  strutturata su cinque pilastri fondamentali:

  1. creazione di un’economia digitale inclusiva
  2. sviluppo delle capacità
  3. protezione dei diritti dell’uomo,
  4. promozione della fiducia digitale, sicurezza e stabilità
  5. promozione della cooperazione digitale globale.

La seconda giornata di #IGFIitalia2020  è stata caratterizzata dal fil rougue dei quattro temi cardine dell’IGF 2020: fiducia e sicurezza, inclusione, governance e sostenibilità.

Il tema della fiducia e sicurezza è comparso soprattutto in relazione alla gestione dei contenuti durante il periodo della pandemia da COVID-19 e all’attenzione a fenomeni preoccupanti e diffusi, quali fake news, hate speech e cyberbullismo, che rappresentano una minaccia concreta alla sicurezza degli utenti online.

Partendo dalla sessione “Le nuove professioni nell’era digitale”, moderata da Glauco Benigni e dedicata alle difficoltà dei content creators e alla mancanza di tutele subita da molti lavoratori e lavoratrici di questo settore, passando per le sessioni dedicate a Sicurezza e cyberbullismo e ai rischi legati all’uso del web e dei social network, gli spunti per riflettere criticamente su questi temi non sono certamente mancati.

“Nelle due sessioni moderate rispettivamente da AICA Calabria e Sia Partners – spiegano gli organizzatori – è stato possibile discutere di creazione di consapevolezza, alfabetizzazione digitale, disinformazione e comunicazione e del ruolo che questi fattori hanno nello sviluppo di valori e nel rispetto dei diritti”.

Tema, quello del diritto, affrontato anche in relazione alla governance dei dati ed emerso sia nella discussione sulla Carta dei Diritti di Internet condotta dal gruppo di giovani guidato dalla professoressa Monica Palmirani, sia in merito alla decisione di adoperare sistemi di intelligenza artificiale per la semplificazione e la velocizzazione di pratiche burocratiche, soprattutto nella pubblica amministrazione.

“Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale (AI) infatti, le discussioni sono decisamente aperte e necessitano di spazio e pensiero critico, sia in merito alle ripercussioni etiche legate all’utilizzo di tali sistemi sia alla gestione dei dati. L’attenzione alla gestione dei dati deve riguardare non solo le modalità con cui questi sono raccolti e conservati, ma anche i criteri con i quali sono selezionati ed il design dei sistemi di raccolta stessi”.

“Queste discussioni si rendono maggiormente necessarie in campi delicati quali quelli del diritto e della giustizia. L’attenzione deve essere sempre più alta – hanno sottolineato i relatori –  dato il moltiplicarsi di pratiche potenzialmente pericolose come quelle legate al profiling, ma anche all’e-procurement, oggetto di forte dibattito soprattutto in relazione all’assegnazione degli appalti”, come ha dimostrato la sessione dedicata: “Dubbi e incertezze dei giudici amministrativi nei confronti dell’e-procurement”, curata da innovaPuglia.

La sostenibilità, infine, è stata al centro di un gran numero di sessioni nella seconda giornata giornata, quali quella su “Internet per la crescita sostenibile e l’economia circolare”, moderata da Andrea Granelli e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino, Danilo Iervolino, Presidente di Universitas Mercatorum, Carmine Di Nuzzo, Ispettore generale per l’informatica e l’innovazione tecnologica, MEF, Ragioneria Generale dello Stato e Andrea Lanza dell’Università della Calabria. I relatori hanno discusso di come la sostenibilità rappresenti un’opportunità notevole per lo sviluppo di nuovi modelli di business. E’ stato ribadito più volte quanto sia fondamentale che questi nuovi modelli nascano dalla circolarità e forniscano servizi volti alla riproduzione della sostenibilità stessa, non solo in termini ambientali ma anche di gestione di impresa, con lo sviluppo di competenze imprenditoriali adeguate.

“È infatti necessario creare sistemi utili a tali direzioni ricordando che si tratta sempre di sistemi economici e che in quanto tali hanno bisogno di strutture che siano trasparenti ed efficienti al fine di garantirne un opportuno funzionamento”.

Un focus ad hoc è stato messo in campo sulle smart-cities e di come queste possano effettivamente trovare applicazione nel nostro paese. Le città stanno infatti crescendo quotidianamente e ciò comporta una gestione dei problemi certamente più complessa. La tecnologia, in questo senso, rappresenta un aiuto fondamentale, in quanto possiamo sfruttarla per capire meglio i fenomeni nei centri urbani.