“L’Italia punti sui professionisti per superare la crisi”

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di Luigi Pagliuca *

L’Italia punti sui professionisti per lasciarsi la crisi alle spalle. Noi siamo pronti ad accettare la sfida della “Riforma Fiscale”.

Senza l’apporto dei professionisti il percorso di uscita dalla crisi economica, legata all’emergenza pandemica, sarà molto più ostico. Se non addirittura insuperabile. Questa consapevolezza emerge ancor più nitidamente al termine del IV Forum nazionale dei commercialisti e degli esperti contabili. Nel corso dei lavori è stato fatto il punto sulle principali novità che caratterizzeranno la “Legge di Bilancio”, il nuovo decreto Ristori, il superbonus per i lavori edili, ed è stata rilanciata la necessità improrogabile di procedere alla riforma fiscale. Ebbene, per stessa ammissione dei rappresentanti del governo che hanno partecipato alle tavole rotonde, buona parte delle misure previste sono il frutto del confronto tra l’Esecutivo e le categorie professionali. Confronto al quale noi non ci siamo mai sottratti e, con grande caparbietà, continuiamo a chiedere nell’interesse delle famiglie e delle imprese. A partire dai temi più scottanti che potrebbero avere ripercussioni devastanti sulla compagine sociale e sulla tenuta economica del Paese. Come quello relativo alla necessità di una proroga-ponte per i 34 milioni di cartelle esattoriali previste nel 2021 che, necessariamente, dovranno essere scaglionate prevedendo rateizzazioni sostenibili, un ‘saldo e stralcio’, che consenta allo Stato di fare cassa e alle aziende di non chiudere i battenti. Oppure l’esigenza nel prossimo decreto Ristori di prevedere un ampliamento della piattaforma di beneficiari tra i lavoratori autonomi, tra i più colpiti dalla durissima recessione economica. La crisi si affronta guardandola dritta negli occhi, avendo il coraggio di fare scelte nette e impattanti negli equilibri sociali ed economici. Come quella di una completa ridefinizione fiscale che il nostro Paese attende da troppo tempo. Sbandierata da tutti i governi che si sono avvicendati negli ultimi decenni è sempre rimasta lettera morta. Con grande rammarico noto come anche questo governo non intenda porre le basi finanziarie necessarie al raggiungimento di questo traguardo. Nonostante la straordinaria convergenza di intenti che vede coesi i professionisti, l’Agenzia delle Entrate, i consumatori e gli imprenditori, la politica sembra rimanere sorda e distante. Timorosa di prendere parte a un dibattito ormai maturo per procedere con scelte definitive per un Fisco più equo e ‘comprensibile’ da chi deve attuarne le previsioni normative.

Il risultato di questo impasse determina una pressione fiscale che rappresenta un vero e proprio macigno sui contribuenti onesti e in troppi casi c’è chi scegli l’evasione come forma di difesa, pur sapendo di commettere un errore. Nell’ultimo triennio sono stati portati via 107 mld di euro alla comunità. Serve un sistema che superi questa criticità, tra le esigenze dello Stato di risorse economiche e le difficoltà dei cittadini. In questo possiamo essere utili a individuare nuovi percorsi. Siamo stati indispensabili al fianco delle aziende in periodo di pandemia ma poi siamo stati dimenticati quando venivano erogate misure per la sussistenza di prima necessità. Così non va bene. Presto saremo auditi in commissione per dare la nostra visione sulla “Riforma”. Lo ritengo limitativo, dobbiamo partecipare costantemente ai lavori di costruzione di un sistema fiscale da innovare nel suo complesso. Come evidenziato proprio dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, il quale ritiene fondamentale che il Fisco funzioni bene e sia comprensibile da cittadini e professionisti. Una vera riforma deve affrontare tutti i rapporti tra Fisco, contribuenti e imprese.

Non basta discutere delle singole imposte ma bisogna approfondirne i sistemi di riscossione, di pagamento e di rateizzazione, sviscerando tutti gli elementi che possono tornare utili alla riorganizzazione dell’intera amministrazione finanziaria.

Noi siamo pronti alla sfida, mi auguro che governo e parlamento siano pronti a fare altrettanto.

Presidente della Cassa dei Ragionieri e degli Esperti Contabili