E’ stato presentato, martedi 9, il Rapporto sul benessere equo e sostenibile (BES), che fornisce annualmente un’analisi dei progressi e delle criticità delle dimensioni del benessere per il Paese, targato Istat.
“In questa nuova edizione del Rapporto – spiega il Presidente Blangiardo – si è dato corso all’arricchimento del panorama informativo sui temi che più di altri hanno impatto oggi sul benessere dei cittadini: la salute e i servizi sanitari, le risorse digitali, il cambiamento climatico e il capitale umano, quest’ultimo sia in termini di formazione che di potenziale produttivo. Le valorizzazioni e gli approfondimenti tematici sono stati costruiti in modo da offrire riferimenti oggettivi per orientare l’azione di policy con la quale l’Europa intende attuare la propria visione strategica per l’inclusione e la crescita”.
“A dieci anni dall’avvio del progetto, gli indicatori proposti mostrano chiaramente come i
cambiamenti nel profilo del benessere in Italia siano stati molti: tanto nella direzione del
progresso, quanto nella persistenza di aree di criticità, anche profonde. Per effetto dei tagli continui lungo tutto il decennio – denuncia il Presidente dell’Istat – il nostro sistema sanitario è arrivato a disporre di meno posti letto, di medici di età mediamente più elevata, per il blocco del turnover, con l’effetto complessivo di una maggiore disuguaglianza nell’accesso alle cure. I bambini iscritti al nido e i giovani che si laureano sono ancora troppo pochi, e il divario con l’Europa sull’istruzione continua ad allargarsi”.
La qualità del lavoro che “resta critica”, la digitalizzazione e l’uso di internet che è cresciuto ma permane lo svantaggio del Mezzogiorno, delle donne e dei più anziani, e la pandemia che ha aggravato una situazione già critica facendo fare un balzo in avanti anche all’indice di povertà assoluta, rendono questo report pieno di ombre e poche luci.
“Mostra un Paese in grandi difficoltà – conclude Blangiardo – che tuttavia mantiene in vita riserve di speranza. L’impegno delle istituzioni e le risorse straordinarie rese disponibili dal programma #NextGenerationEU rappresentano una occasione senza precedenti per intervenire in modo sostanziale, e non puramente emergenziale, per la guarigione e la ripresa. In tal senso, il Bes si propone di offrire, oggi più che mai, uno strumento mirato, sensibile e affidabile, per accompagnare e indirizzare le decisioni e per la valutazione dei risultati delle politiche che ne deriveranno”.
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