PNRR. L’impatto sul mondo delle professioni

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Oltre 220 miliardi da “spendere” per far ripartire il nostro Paese. E tra le categorie da sostenere, rilanciare, “valorizzare e usare”, ci sono anche i professionisti, giovani e donne in prima fila. A quest’ultimi anche il il programma Next Generation EU (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica, ha riservato un’attenzione particolare.

Ma veniamo al PNRR, il Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza, appena approvato da entrambe le Camere del Parlamento,  e come questo impatterà sul mondo dei professionisti.

Innanzitutto gli Ordini professionali avranno un ruolo importante perché spetterà a loro fornire, in accordo con il dipartimento della Funzione pubblica, i curricula e percorsi di specializzazione degli iscritti, notizie necessarie agli enti che sono alla ricerca dei migliori profili professionali per realizzare gli investimenti previsti dal Pnrr.

Ad annunciarlo lo stesso Ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, che ha sottolineato: “Se un’amministrazione cerca un ingegnere esperto nella progettazione di ponti sospesi, saranno gli ordini attraverso la loro conoscenza degli iscritti a dirci chi eccelle in quella specializzazione e può quindi essere immediatamente assunto, attraverso un’operazione di cherry picking, di scelta delle carriere migliori, che rappresenta una innovazione fondamentale per la PA”.

Anche il Ministro del Lavoro Orlando sottolinea il ruolo significativo che le professioni possono svolgere per il rilancio del Paese, in special modo una categoria. “I consulenti del lavoro possono dare un contributo grandissimo per la conoscenza che hanno del mercato del lavoro, per la capacità di segnalare elementi di semplificazione delle procedure, su come si può plasmare insieme il sistema della formazione – ha detto Orlando – Con il Recovery plan questa grande mole di investimenti e spinta per il futuro credo necessiti di una valorizzazione del mondo delle professioni. Noi dobbiamo lavorare sempre più per un’integrazione tra le due sfere del pubblico e del privato e i consulenti del lavoro sono l’ideale trait d’union tra queste due sfere”.

Consulenti del lavoro a parte, altre categorie di professionisti iscritti agli Ordini potranno trarre beneficio, almeno sulla carta, dal PNRR e dalle riforme in esso contenute.

La riforma della giustizia, ad esempio, che interviene sull’eccessiva durata dei processi e intende ridurre il forte peso degli arretrati giudiziari, prevede anche un piano di assunzioni mirate e temporanee per eliminare il carico di casi pendenti rafforzando inoltre l’Ufficio del Processo. Sono previsti interventi di revisione del quadro normativo e procedurale, ad esempio un aumento del ricorso a procedure di mediazione e interventi di semplificazione sui diversi gradi del processo. Il Piano prevede inoltre interventi di semplificazione per la concessione di permessi e autorizzazioni, e sul codice degli appalti per garantire attuazione e massimo impatto agli investimenti.

Se prendiamo in esame, inoltre, la seconda missione, “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, molti sono i settori che possono coinvolgere i professionisti dell’area tecnica, geometri, ingegneri, architetti, periti, geologi eccc… Solo per citare alcuni ambiti, sono previsti corposi incentivi fiscali per incrementare l’efficienza energetica di edifici privati e pubblici. Le misure consentono la ristrutturazione di circa 50.000 edifici l’anno. Il Governo prevede importanti investimenti nelle fonti di energia rinnovabile e semplifica le procedure di autorizzazione nel settore. Il Piano investe, inoltre, nelle infrastrutture idriche, con l’obiettivo di ridurre le perdite nelle reti per l’acqua potabile del 15 per cento, e nella riduzione del dissesto idrogeologico.

Poi ci sono gli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico,  alla digitalizzazione, incentivi per l’adozione di tecnologie innovative in tutti i campi vedi anche in quello sanitario, per la coesione sociale (tra questi quelli destinati appunto all’imprenditorialità femminile), per lo sviluppo razionale di un’infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile e estesa a tutte le aree del Paese per il risanamento strutturale degli edifici scolastici.

Nella quarta missione, “Istruzione e Ricerca”, il Governo complessivamente 31,9 miliardi di euro. Obiettivo, rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico. Inoltre, si prevede una riforma dell’orientamento, dei programmi di dottorato e dei corsi di laurea, ad esempio con l’aggiornamento della disciplina dei dottorati e un loro aumento di circa 3.000 unità. E soprattutto sviluppa l’istruzione professionalizzante e si rafforza la filiera della ricerca e del trasferimento tecnologico.

La sesta missione, infine, “Salute”, stanzia complessivamente 18,5 miliardi. Il suo obiettivo è rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure.
Il Piano investe nell’assistenza di prossimità diffusa sul territorio e attiva 1.288 Case di comunità e 381 Ospedali di comunità.
Si potenzia l’assistenza domiciliare per raggiungere il 10 per cento della popolazione con più di 65 anni, la telemedicina e l’assistenza remota, con l’attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali.

Il Governo investe nell’aggiornamento del parco tecnologico e delle attrezzatture per diagnosi e cura, con l’acquisto di 3.133 nuove grandi attrezzature, e nelle infrastrutture ospedaliere, ad esempio con interventi di adeguamento antisismico.
Il Piano rafforza l’infrastruttura tecnologica per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati, inclusa la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico.