Il lungo viaggio di Epap

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Un tour a 360 gradi, una definzione “inflazionata” ma che ben rende quando parliamo del nuovo “Progetto di formazione” dell’ente di previdenza presieduto da Stefano Poeta.

Perchè non di sola previdenza si parla negli incontri organizzati dall’Epap,  diretti sia agli Amministratori dell’Ente sia ai dirigenti ordinistici,  anche se il Presidente Poeta tiene a sottolineare che “La cultura previdenziale è presupposto per scegliere e determinare, in modo consapevole, il proprio futuro, rivestendo essa un ruolo centrale nei processi di buone politiche in campo previdenziale, assistenziale e di sostegno al lavoro.”

Una cultura che non mette da parte, appunto, altrettanti temi fondamentali come il welfare strategico, attivo o la comunicazione, quella bidirezionale con gli iscritti o quella con gli stakeholder perchè, sostieme Poeta, “Per amministrare un Ente Previdenziale, è necessario accrescere una cultura specifica, aggiornando e implementando le conoscenze e le competenze di tutte le attività che regolano la vita di EPAP”.

Uscendo anche dal proprio perimetro. Di Sistema Casse si è, infatti, parlato nella prima giornata di formazione, alla quale ha partecipato anche il presidente dell’AdEPP, Alberto Oliveti.

“La pandemia – ha spiegato Oliveti – ha accelerato l’esigenza di una maggiore attenzione alle questioni previdenziali, d’altronde essere previdenti significa risolvere in anticipo i problemi. Dobbiamo essere più attenti alla fase lavorativa oltre che a quella post lavorativa, in questo senso cerchiamo di garantire ai nostri iscritti la sostenibilità e l’adeguatezza delle prestazioni previdenziali e la tenuta del lavoro. Tutto questo nell’ambito di un sistema solidaristico che non lasci indietro le fasce non particolarmente avvantaggiate”.