“Il mio saluto a Cassa Forense”

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Di Nunzio Luciano

Nel terzo bilancio sociale di Cassa Forense, recentemente pubblicato, leggiamo una frase del celebre poeta inglese John Donne, le cui parole sento molto vicine: “Nessun uomo è un’isola, completo in sé stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto”. Nella professione, questo pensiero per me si traduce nel dare massima importanza al lavoro di squadra, sempre.

Si è chiuso pochi giorni fa un capitolo importante della mia vita: ho terminato il mio incarico di presidente di Cassa Forense, iniziato nel 2014. Credo fortemente nello spirito di squadra che, in questi sette anni, ci ha aiutato a raggiungere importanti traguardi e ad affrontare battaglie impegnative. L’ultima in ordine di tempo, la più dura, è stata quella di affrontare la pandemia da Covid-19 e il dramma umano, sociale ed economico che ha generato.

E’ stato fatto molto e, certamente, molto resta ancora da fare. L’Ente di previdenza degli avvocati si è trasformato in questi anni anche grazie a importanti scelte politiche che abbiamo avuto il coraggio e la determinazione di portare avanti. Tra queste, il nuovo Regolamento per l’erogazione dell’assistenza, che è uno dei risultati del quale vado più fiero. Il Regolamento ha dotato Cassa Forense di nuovi duttili strumenti di gestione delle risorse assistenziali che possono essere declinate in importanti e incisive misure di welfare attivo per gli iscritti. Penso alle agevolazioni per l’accesso al credito, ai contributi per le spese della professione e per la famiglia, alla formazione specializzante, alla polizza sanitaria, soltanto per citare alcune delle iniziative che hanno incontrato maggiore apprezzamento da parte degli avvocati. In questi anni abbiamo lavorato molto anche per adattare il sistema previdenziale alle necessità degli avvocati, adottando nuove regole in materia di riscatto, sanzioni, cumulo previdenziale nonché il Regolamento Unico della Previdenza Forense, da poco in vigore.

La consapevolezza della crescente importanza del ruolo delle casse dei liberi professionisti nello scenario previdenziale e di quanto le casse possono fare con le loro risorse ci ha portati a scegliere la strada dell’impegno finanziario a favore del Paese, a sostenere con gli investimenti l’economia italiana, le piccole e medie imprese. Nel rispetto della mission istituzionale dell’ente di previdenza, che richiede scelte di gestione del patrimonio oculate e prudenziali tese a salvaguardare l’equilibrio nel lungo periodo, abbiamo voluto mettere la persona e non il profitto al centro della nostra visione economica, convinti che il vero guadagno si ottenga investendo nel capitale umano per migliorare la vita delle persone, la società, le risorse del pianeta. Per questo è nato il progetto IBW – Investment for a Better World, che mira ad adeguare gradualmente il portafoglio investimenti di Cassa Forense ai principi di sostenibilità internazionali, gli SDGs  (Sustainable Developement Goals) dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Ho citato alcuni degli obiettivi raggiunti durante questi anni alla guida dell’ente di previdenza degli avvocati, ma sono davvero molti i momenti vissuti in Cassa Forense dei quali serberò il ricordo, con nostalgia e con l’orgoglio di averne fatto parte.

Avrei voluto fare molto di più e, per continuare a dare il mio contributo, unisco le mie forze a quelle della grande famiglia dei professionisti che è l’Adepp. Ho sempre creduto nella sinergia tra gli enti previdenziali dei liberi professionisti. Medici, avvocati, ingegneri, biologi, ecc., sono diverse le caratteristiche delle professioni unite in Adepp, ma sono simili le necessità. Adepp significa oggi la forza di venti casse di previdenza, per oltre un milione e mezzo di professionisti rappresentati. Uniti, possiamo fare la differenza per gestire i servizi agli iscritti con importanti economie di scala e per tutelare gli interessi comuni, in primis l’autonomia delle casse. La visione unitaria del mondo libero professionale si sta affermando anche a livello legislativo: la Legge 22 maggio 2017, n.81, cd. Jobs Act sui lavoratori autonomi, per la prima volta prevede misure di sostegno a favore di più di 5 milioni di lavoratori della categoria. A livello sovranazionale, un passo importante è stata l’audizione dell’Adepp al Parlamento europeo sulle “Sfide future per le libere professioni in Europa”, finalizzata a coinvolgere i liberi professionisti e le loro associazioni di livello europeo e nazionale nel processo di attuazione delle direttive europee sui servizi e le qualifiche professionali nel mercato unico. I professionisti italiani come quelli europei sono chiamati alla sfida di superare la crisi della pandemia. Anche qui, l’unione fa la forza e potrà fare la differenza.

Al nuovo presidente di Cassa Forense, l’avv. Valter Militi nonché ai nuovi consiglieri di amministrazione eletti il 29 aprile rivolgo i miei auguri, con l’impegno a restare uniti e a lavorare insieme per il futuro dei liberi professionisti.