La Commissione aggiorna la strategia industriale dell’UE

943

La Commissione europea ha deciso di aggiornare la strategia industriale dell’UE  alla luce degli effetti della crisi pandemica al fine di riconfermare le ambizioni industriali dell’Unione  e contribuire incisivamente alla transizione verso un’economia più sostenibile, digitale, resiliente e competitiva a livello mondiale.

Per Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, “L’obiettivo della strategia industriale aggiornata è dotare le nostre industrie della capacità di guidare la duplice transizione verde e digitale dell’economia preservando allo stesso tempo la loro competitività, anche nel contesto della ripresa dalla crisi COVID-19. Per farlo servono subito nuovi investimenti nelle persone, nelle tecnologie e in un quadro normativo adeguato che garantisca equità ed efficienza. Potenziando e ampliando la portata di alcuni strumenti essenziali già a nostra disposizione, esponiamo oggi gli insegnamenti tratti finora e rinnoviamo il nostro impegno a collaborare con tutti gli attori economici in tutta Europa.”

Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per un’Economia al servizio delle persone, ha sottolineato come “In tempi di crisi è essenziale contare su catene di approvvigionamento globali resilienti che contribuiscano ad assorbire gli shock e ad accelerare la ripresa. In questa fase di uscita dalla pandemia di COVID-19, la nostra strategia industriale aggiornata mira a sfruttare la posizione di leader industriale mondiale che ricopre l’Europa per ottenere un vantaggio concorrenziale nel settore delle tecnologie verdi e digitali. Cercheremo opportunità di collaborazione con partner affini ovunque sia possibile per promuovere un commercio aperto, equo e basato su regole; ridurremo le dipendenze strategiche ed elaboreremo norme e regolamenti futuri: tutti questi elementi sono fondamentali per la nostra forza economica. Allo stesso tempo siamo pronti ad agire autonomamente quando sia necessario per difenderci da pratiche sleali e salvaguardare l’integrità del mercato unico.”

E per Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, “La vera rivoluzione industriale comincia adesso, ma per questo occorre effettuare gli investimenti giusti in tecnologie essenziali e stabilire le condizioni quadro adeguate. L’Europa si sta dotando degli strumenti necessari per un’industria innovativa, pulita e resiliente che offra posti di lavoro di qualità e consenta alle sue PMI di prosperare anche durante il processo di ripresa.”

La Commissione ha adottato anche una proposta di regolamento relativo alle sovvenzioni estere distorsive del mercato unico. Si tratta di un elemento fondamentale per la riuscita della strategia industriale dell’UE in quanto permette di creare condizioni di parità e di promuovere un mercato unico equo e competitivo.

Obiettivi strategici

  1. Rafforzare la resilienza del mercato unico.

Il mercato unico è stato messo a dura prova dalle restrizioni delle forniture, dalla chiusura delle frontiere e dalla frammentazione determinate dalla pandemia di Covid-19. La crisi ha evidenziato l’importanza della libera circolazione per il funzionamento del mercato unico (libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali) e la necessità di una collaborazione fattiva per migliorare la resilienza del mercato unico alle perturbazioni economiche derivate da molteplici cause. Nella proposta della Commissione la resilienza può essere sostenuta dai seguenti strumenti e politiche:

  • lo Strumento per le emergenze nel mercato unico, una soluzione strutturale per garantire la libera circolazione delle persone, delle merci e servizi in caso di crisi future. Tale nuovo strumento dovrebbe garantire più trasparenza e solidarietà e contribuire a sopperire a carenze di prodotti critici, garantendo la disponibilità dei prodotti con maggiore rapidità e rafforzando la cooperazione nel settore degli appalti pubblici;
  • la piena attuazione della Direttiva sui servizi per assicurare il rispetto da parte degli Stati membri degli obblighi vigenti, tra cui l’obbligo di notifica, al fine di individuare e abbattere eventuali nuovi ostacoli alla mercato unico dei servizi;
  • il rafforzamento della vigilanza del mercato dei prodotti, mediante un sostegno alle autorità nazionali finalizzato a potenziarne le capacità e ad accelerare la digitalizzazione delle attività di ispezione dei prodotti e di raccolta dei dati;
  • la mobilitazione di ingenti investimenti a sostegno delle PMI,  anche attraverso la messa a punto e attuazione di sistemi di risoluzione alternativa delle controversie nei ritardi nei pagamenti alle PMI e la predisposizione di misure di sostegno per i rischi di solvibilità che gravano sulle PMI.
  1. Gestire le dipendenze strategiche dell’UE

Sebbene l’apertura al commercio e agli investimenti rappresenti un punto di forza e una fonte di crescita e resilienza per l’UE (uno dei principali importatori ed esportatori mondiali), con la pandemia è anche maturata una più ampia consapevolezza generale della necessità di analizzare e affrontare le dipendenze strategiche, a livello sia tecnologico che industriale (ad esempio nel settore del farmaco). Conseguentemente la Commissione:

  • ha condotto un’analisi “bottom-up” basata su dati commerciali: un’analisi iniziale di 5 200 prodotti importati nell’UE ha permesso di individuare 137 prodotti (che rappresentano il 6% del valore totale delle importazioni di beni nell’UE) in ecosistemi sensibili nei quali l’UE si trova in condizioni di forte dipendenza, soprattutto nei settori ad alta intensità energetica (come quello delle materie prime) e negli ecosistemi sanitari (come quello delle sostanze attive farmaceutiche), così come in relazione ad altri prodotti importanti per sostenere la duplice transizione verde e digitale; e 34 prodotti (che rappresentano lo 0,6% del valore totale delle importazioni di beni nell’UE), potenzialmente più vulnerabili perché vi sono scarse possibilità di ulteriore diversificazione e di sostituzione con prodotti realizzati dall’UE. L’analisi ha messo, inoltre, in luce criticità e dipendenze anche nel settore delle tecnologie avanzate;
  • ha presentato i risultati di sei analisi approfondite sulle materie prime, le batterie, le sostanze attive farmaceutiche, l’idrogeno, i semiconduttori e le tecnologie cloud e edge, con maggiori indicazioni sull’origine delle dipendenze strategiche e i relativi effetti;
  • ha deciso di avviare una seconda fase di analisi delle potenziali dipendenze in settori fondamentali, tra i quali: i prodotti, servizi o tecnologie essenziali per la duplice transizione, come le energie rinnovabili, lo stoccaggio di energia e la cibersicurezza; e di sviluppare un sistema di monitoraggio con l’Osservatorio sulle tecnologie critiche, già attivato dalla Commissione;
  • si è adoperata e si adopera per diversificare le catene di approvvigionamento internazionali e stringere partenariati internazionali per aumentare la capacità di risposta;
  • incoraggia nuove alleanze industriali nei settori strategici quali strumenti idonei a dare impulso ad attività che altrimenti non sarebbero sviluppate. Le alleanze industriali dovrebbero essere promosse nei settori che possono attrarre investitori privati con cui discutere dei nuovi partenariati e modelli commerciali in trasparenza e conformemente alle norme in materia di concorrenza e nei quali è possibile innovare e creare posti di lavoro di qualità. Le alleanze industriali offrono una piattaforma in linea di principioampia e aperta e la Commissione si aspetta che dimostrino particolare attenzione all’inclusività per le start-up e le PMI.
  • sta preparando il lancio dell’alleanza per i processori e le tecnologie a semiconduttori e dell’alleanza per i dati industriali e le tecnologie edge e cloud, e sta prendendo in considerazione la preparazione di un’alleanza per i lanciatori spaziali nonché di un’alleanza per un settore dell’aviazione ad emissioni zero;
  • sostiene gli sforzi degli Stati membri per mettere in comune risorse pubbliche su importanti progetti di comune interesse europeo nei settori in cui il mercato da solo non riesce a produrre innovazioni pionieristiche, avvalendosi eventualmente di un sostegno a titolo del bilancio dell’UE;
  • ha annunciato una strategia ed eventuali proposte legislative finalizzate a una maggiore leadership nella definizione delle norme, anche nel settore dei servizi alle imprese, pur collaborando apertamente con altri soggetti nei settori di interesse comune.
  1. Accelerare la duplice transizione

La strategia industriale 2020 annunciava azioni a sostegno della duplice transizione verde e digitale dell’industria dell’UE, rallentata e ridimensionata drasticamente dalla pandemia. La Commissione ha elaborato pertanto alcune nuove misure che giustificano la transizione verde e digitale a livello economico:

  • i percorsi di transizione  tracciati in collaborazione con l’industria, le autorità pubbliche, le parti sociali e altri stakeholder a cominciare dal turismo e dalle industrie ad alta intensità energetica. Tali percorsi mirano ad offrire una migliore comprensione, bottom up, della portata, dei costi e delle condizioni degli interventi necessari per accompagnare la duplice transizione negli ecosistemi di maggiore rilevanza, dando luogo a un piano attuabile a favore della competitività sostenibile;
  • un quadro normativo coerente per conseguire gli obiettivi del decennio digitale europeo e le ambizioni del pacchetto di misure “Pronti per il 55%” anche accelerando la diffusione di fonti di energia rinnovabili e assicurando l’accesso a una maggiore quantità di energia elettrica meno costosa e decarbonizzata;
  • messa a disposizione delle PMI di consulenti esperti in materia di sostenibilità e promozione di modelli commerciali, fondati su dati, per sfruttare al meglio la duplice transizione verde e digitale;
  • investimenti in riqualificazione e aggiornamento delle competenze delle risorse umane per sostenere la duplice transizione verde e digitale dell’economia.

La profonda revisione delle norme dell’UE in materia di concorrenza  mira a garantire inoltre la competitività dell’economia dell’UE in un panorama globale in profondo mutamento.

Contesto

La Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen aveva annunciato l’aggiornamento della strategia industriale 2020 nel discorso sullo stato dell’Unione europea di settembre 2020. La nuova comunicazione risponde, inoltre, all’invito dei leader dell’UE a perseguire una politica industriale ambiziosa per l’Europa puntando a un’industria più sostenibile, più ecologica, più competitiva a livello globale e più resiliente. Gli stessi leader dell’UE avevano invitato la Commissione a individuare le dipendenze strategiche, soprattutto negli ecosistemi industriali dimostratisi più sensibili nella pandemia, come il settore sanitario, al fine di produrre delle proposte per porre rimedio agli squilibri rilevati.

Tre documenti di lavoro dei servizi della Commissione accompagnano la comunicazione: la relazione annuale 2021 sul mercato unico, esame dello stato di avanzamento dell’economia europea sulla base della valutazione di 14 ecosistemi industriali,  con una valutazione dei progressi compiuti nell’attuazione del pacchetto industriale 2020 e la presentazione di un set di indicatori chiave di prestazione (KPI) per il monitoraggio di ulteriori progressi; un’analisi sulle dipendenze e capacità strategiche dell’Europa, che esamina una serie di settori strategici in maniera approfondita, e il documento sull’industria siderurgica europea competitiva e pulita, che analizza le sfide del settore e valuta gli strumenti dell’UE disponibili.

Per ulteriori informazioni

“Aggiornamento della nuova strategia industriale 2020: costruire un mercato unico più forte per la ripresa dell’Europa”

Relazione annuale 2021 sul mercato unico

Dipendenze e capacità strategiche

Per un acciaio europeo competitivo e pulito

Pagina informativa sull’aggiornamento della strategia industriale

Pagina informativa sulle analisi approfondite dei settori strategici per gli interessi dell’Europa

Una nuova strategia industriale per l’Europa (marzo 2020)