La Commissione europea e gli “Orientamenti per l’occupazione” 2021

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Presentata dalla Commissione europea la proposta di decisione del Consiglio europeo sugli “Orientamenti per l’occupazione” 2021.

L’attivazione della clausola di salvaguardia generale del Patto di stabilità e crescita, nel marzo 2020, ha permesso agli Stati membri di reagire rapidamente e di adottare misure di emergenza per mitigare l’impatto economico e sociale della pandemia.

Il 3 marzo 2021, la comunicazione della Commissione sulla politica fiscale ha chiarito che la decisione di disattivare la clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa sulla base di una valutazione globale dello stato dell’economia, basata su criteri quantitativi, prendendo a riferimento il criterio quantitativo del livello di attività economica nell’UE rispetto ai livelli pre-crisi.

Sulla base delle previsioni economiche di primavera 2021 della Commissione, la clausola di salvaguardia generale continuerà ad essere applicata nel 2022 e dovrebbe essere disattivata a partire dal 2023.  La politica fiscale, pertanto, deve rimanere di sostegno ancora nel 2021 e nel 2022. Gli Stati membri dovrebbero evitare un ritiro prematuro del sostegno all’economia e fare pieno uso delle risorse rese disponibili dallo strumento per la ripresa e la resilienza.

L’attuazione degli investimenti e delle riforme nell’ambito dei PNRR contribuirà a sostenere la ripresa economica, a promuovere una crescita potenziale e un’occupazione più elevate, a ridurre gli squilibri e a migliorare le finanze pubbliche. Nel 2022, le politiche fiscali nazionali dovrebbero diventare sempre più differenziate, mentre tutti gli Stati membri dovrebbero preservare gli investimenti per sostenere la ripresa. Quando le condizioni lo permetteranno, gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche per garantire la sostenibilità fiscale nel medio termine.

Gli orientamenti (linee guida) per l’occupazione

Gli orientamenti per l’occupazione stabiliscono priorità comuni per le politiche nazionali dell’occupazione, al fine di renderle più inclusive ed eque. Gli orientamenti, adottati nell’ottobre 2020, sono stati aggiornati per integrare la sostenibilità ambientale e la dimensione digitale, riflettendo la comunicazione “Un’Europa sociale più forte per transizioni giuste” e integrando gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG). Hanno anche affrontato le conseguenze della crisi COVID-19, fornendo orientamenti specifici volti a mitigare l’impatto occupazionale e sociale della crisi.

Data la loro continua rilevanza, la Commissione propone di portare gli attuali orientamenti per l’occupazione fino a tutto il 2021, sottolineando il ruolo dei nuovi obiettivi principali dell’UE fissati con il Piano d’azione del Pilastro europeo dei diritti sociali e gli orientamenti politici emersi dal vertice sociale di Porto.

I prossimi passi

L’Eurogruppo e il Consiglio discuteranno il Pacchetto di primavera per poi approvare gli orientamenti proposti oggi dalla Commissione. Quindi, la Commissione presenterà pacchetto e orientamenti al Parlamento europeo.

Lo scenario di riferimento

Il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea prevede che le politiche economiche e la promozione dell’occupazione degli Stati membri siano questioni di interesse comune e che, pertanto, necessitino di coordinamento in seno al Consiglio. Il Consiglio è  tenuto ad adottare annualmente degli orientamenti per l’occupazione (articolo 148) in coerenza con le linee pluriennali di indirizzo per le politiche economiche dell’Unione (articolo 121).

Gli orientamenti (linee guida) per l’occupazione sono stati adottati per la prima volta (“pacchetto integrato”) nel 2010, a sostegno della strategia Europa 2020. Nel 2018 gli orientamenti per l’occupazione sono stati allineati ai principi del Pilastro europeo dei diritti sociali (2017, Göteborg) al fine di guidare le riforme nazionali verso un rinnovato processo di convergenza nell’UE.

Le linee guida per l’occupazione sono rimaste invariate nel 2019, mentre nel 2020 sono riviste e allineate all’esigenza di integrare politiche e interventi necessari a contrastare le conseguenze della crisi da COVID-19, a perseguire le due transizioni verdi e digitali nonché gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Gli indirizzi di massima per le politiche economiche e gli orientamenti per l’occupazione sono presentati nella forma di decisione del Consiglio sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (parte II degli orientamenti integrati) e costituiscono la base per le raccomandazioni specifiche per paese nei rispettivi settori (attese per la metà di giugno).

Il semestre europeo e il nuovo strumento per la ripresa e la resilienza (RRF) sono intrinsecamente connessi e di parte sovrapposti. Per questa ragione,  lo scorso autunno è stato annunciato nella Strategia annuale per la crescita sostenibile 2021 che la Commissione avrebbe temporaneamente adattato il semestre europeo per tenere conto del lancio dello strumento di ripresa e resilienza (RRF).

Il Pacchetto di primavera di quest’anno si concentra, quindi, sugli orientamenti fiscali agli Stati membri per il 2022 e per il medio termine, nel momento in cui le economie dei paesi dell’UE si stanno gradualmente riattivando.

I piani di ripresa e di resilienza (PNRR) sono il principale documento di riferimento per le iniziative politiche di ampio respiro degli Stati membri. Essi definiscono gli investimenti e le riforme che saranno finanziati dal RRF. La Commissione sta valutando i piani ricevuti e al contempo assiste i Paesi affinché siano presentati Piani di alta qualità. Prima della fine di giugno, la Commissione presenterà le prime proposte di decisioni di attuazione del Consiglio, basate sulle valutazioni effettuate sui Piani ricevuti entro il termine previsto (30 aprile 2021). Altre proposte di decisioni di attuazione del Consiglio seguiranno nel mese di luglio 2021. Tutte le proposte di decisioni per il Consiglio saranno accompagnate da documenti di lavoro dello staff tecnico della Commissione che sostituiranno le consuete relazioni annuali per paese del semestre europeo.

La Commissione prosegue inoltre, la sorveglianza prevista dalla procedura sugli squilibri macroeconomici, concentrandosi sull’evoluzione degli squilibri esistenti e sui rischi emergenti derivati dalla pandemia.

Per il 2021 le linee guida per l’occupazione sono quattro:

Orientamento 5: Aumentare la domanda di lavoro

Orientamento 6: Aumentare l’offerta di lavoro e migliorare l’accesso all’occupazione, alle capacità e alle competenze

Orientamento 7: Migliorare il funzionamento dei mercati del lavoro e l’efficacia del dialogo sociale

Orientamento 8: Promuovere le pari opportunità per tutti, favorire l’integrazione sociale e combattere la povertà

Gli orientamenti 5-6 mirano a politiche occupazionali ed economiche dell’Ue e degli Stati membri che accompagnino la transizione verso un’economia climaticamente neutra, sostenibile dal punto di vista ambientale e digitale, migliorando la competitività, garantendo adeguate condizioni di lavoro, favorendo l’innovazione, promuovendo la giustizia sociale e le pari opportunità, nonché affrontando le disuguaglianze e le disparità regionali.

Il Green Deal europeo e la transizione digitale promossi dalla Commissione von der Leyen, dovrebbero favorire nuove opportunità di sviluppo e di lavoro per l’UE e i paesi membri che dovrebbero collaborare per affrontare le sfide strutturali derivanti dal cambiamento climatico e dell’ambiente, dalla globalizzazione, la digitalizzazione, dall’intelligenza artificiale, dal telelavoro, dal diffondersi dell’economia delle Piattaforme, nonché dal cambiamento demografico in atto. Nelle intenzioni della Commissione, l’Unione e gli Stati membri dovrebbero riconoscere la stretta interdipendenza delle economie e dei mercati del lavoro e delle relative politiche,  favorendo un’azione politica di  impulso agli investimenti sostenibili, di rinnovato impegno per riforme “sequenziali” che rafforzino la crescita economica, la creazione di posti di lavoro di qualità, la produttività, condizioni di lavoro adeguate, la coesione sociale e territoriale, la convergenza verso l’alto, la resilienza e l’esercizio della responsabilità fiscale.

L’orientamento 8 richiama la dimensione sociale dell’occupazione, nel momento in cui l’Europa sta gradualmente riprendendosi dalla pandemia da COVID-19. La priorità non può che essere quella di passare dalla protezione alla creazione di posti di lavoro e di migliorare la qualità del lavoro. Per questa ragione, l’orientamento 8 mira a una ripresa inclusiva, secondo i principi del Pilastro europeo dei diritti sociali.

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