“Un anno straordinario” e il welfare ha fatto da padrone

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di Stefano Distili *

Il 2020 è stato, senza dubbio, un anno straordinario sotto tanti punti di vista anche per la nostra categoria, che ha risposto all’emergenza garantendo un impegno ancora più intenso e continuo nei confronti dei propri clienti e del sistema Paese e, più in generale, lavorando costantemente a supporto dell’auspicata ripresa economica.

Allo stesso tempo, come Cassa, abbiamo cercato fin dal primo giorno dell’emergenza di interrogarci su come poter essere al fianco dei nostri Iscritti, definendo iniziative nuove per supportarli nel superare le criticità che si sarebbero trovati ad affrontare.

Questo ultimo anno ha, nei fatti, evidenziato la centralità crescente dell’assistenza tra le attività della Cassa, pur nei vincoli e limiti rispetto alle risorse che vi possono essere destinate, e non a caso nel 2020 abbiamo definito circa il triplo delle richieste dell’anno precedente. La pandemia, poi, avrà effetti profondi e di lungo termine sulle dinamiche demografiche, sociali ed economiche e, pertanto, sarà ancora più importante monitorare nei prossimi mesi ed anni i fondamentali del nostro sistema previdenziale.

Da questo punto di vista, il bilancio di esercizio 2020, oltre al significativo incremento delle risorse destinate agli associati per l’assistenza, registra diversi elementi positivi che ne evidenziano la solidità e la sostenibilità quali, ad esempio l’incremento dei redditi medi (logicamente misurato rispetto ai redditi dichiarati per il 2019, anno che non aveva subito gli effetti della pandemia) e dell’aliquota media di contribuzione soggettiva, nonché il versamento di oltre il 60% della contribuzione sospesa nel corso dell’anno a causa dell’emergenza epidemiologica Covid-19. Altro fattore che consolida la nostra fiducia è rappresentato dalla crescita del numero delle nuove iscrizioni registrato nei primi mesi del 2021 rispetto a quelle dell’anno precedente, segno di una costante vitalità della nostra professione.

Ma numeri, dati, grafici non sono sufficienti a descrivere la nostra realtà che, oltre a ciò, è anche e soprattutto altro. È una comunità di persone e di intenti: dai dipendenti che quotidianamente si impegnano per renderla sempre più efficiente, ai Delegati che garantiscono la rete sui territori e il primo contatto con gli Iscritti, con l’obiettivo di tradurne i bisogni e sviluppare una sempre maggiore consapevolezza e cultura previdenziale, fino alla governance e agli organi di controllo che, con massimo senso di responsabilità, cercano di svolgere i rispettivi ruoli in modo propositivo e rigoroso, tutelando l’autonomia della Cassa e orientandone le strategie previdenziali e di welfare. Una comunità di persone, innanzitutto, nell’ambito della quale si sviluppano rapporti umani e professionali e si condividono esperienze importanti che lasciano un segno profondo.

La Cassa e il Welfare

La Cassa è stata tra i primi Enti di previdenza privati che, già a partire dalle prime settimane di marzo, ha stabilito la sospensione dei contributi per il periodo dal 23 febbraio al 2 novembre 2020. Rientrano nella sospensione anche le attività di recupero dei contributi scaduti relativi alle annualità 2018 e precedenti. Questo ha permesso agli Iscritti che ne avessero bisogno di poter rinviare il pagamento fino alle nuove scadenze del 30 settembre 2021 e del 30 settembre 2022, con la possibilità di gestire in autonomia, a seconda delle proprie esigenze, il piano di versamento. Già a fine 2020, più del 60% del totale di 400 milioni di euro di pagamenti sospesi era stato effettuato dai nostri iscritti.

Particolarmente rapida è stata anche la risposta della Cassa sul piano della tutela della salute degli associati, con l’integrazione della polizza sanitaria base che la Cassa, tramite Reale Mutua Assicurazioni, offre gratuitamente agli Iscritti anche con la copertura dal rischio Covid e la possibilità introdotta nel 2021 di estenderla anche al proprio nucleo familiare.

Particolare attenzione è stata posta anche al welfare “strategico” che, in linea con quanto previsto dall’articolo 56 bis del nuovo Regolamento Unitario della Cassa, permette alla governance dell’Ente di dare vita a iniziative in grado di sostenere e rilanciare la professionalità degli Iscritti.

Sul piano dei contributi e sostegni all’attività professionale, il Consiglio di Amministrazione della Cassa ha deliberato l’estensione a tutti gli Iscritti del bando per l’acquisto di beni strumentali che nel gennaio 2020 era stato lanciato per sostenere unicamente i neo-iscritti nell’avvio dei propri studi. Successivamente tale iniziativa è stata estesa a tutti gli iscritti, in chiave di supporto anche al lavoro da remoto, con contestuale incremento della dotazione di risorse destinate a tale scopo. All’iniziativa hanno aderito in totale 1.600 iscritti per circa 2,5 milioni di euro in via di erogazione.

Per sopperire alla carenza di liquidità è stato invece introdotto un nuovo contributo destinato agli Iscritti con finanziamenti accesi nel periodo compreso tra il 23 febbraio e il 31 dicembre 2020, iniziativa che ha visto l’adesione di mille Iscritti per un totale di circa mezzo milione di euro.

Anche gli Iscritti con studi in affitto hanno potuto beneficiare di uno specifico contributo commisurato sull’onere del canone corrisposto da marzo a maggio 2020. A ricorrere a questo strumento sono stati in totale 2.400 Iscritti per un totale di circa 1,7 milioni di euro.

In totale, l’ammontare delle prestazioni erogate nel 2020 dalla Cassa supera i 23,2 milioni di euro con un incremento del 49,1% rispetto ai 15,6 milioni di euro erogati nel 2019, che conferma la costante crescita della spesa assistenziale, quasi raddoppiata nell’ultimo quinquennio (nel 2016 era di 12,4 milioni di euro).

*Presidente Cassa Dottori Commercialisti