Emapi…se un milione di assicurati vi sembran pochi

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Un dato che ben delinea la crescita dell’Ente di assistenza dei professionisti italiani che ha chiaro non solo il cammino che lo attende, c’è un pre e un post pandemia a pesare sulle policy di chi ha la salute del cittadino tra le proprie priorità, ma le sfide alle quali sono chiamati gli enti che hanno anche una funzione sociale.

“Emapi in questi anni ha sempre cercato di affrontare le sfide che sono presenti in questo settore mettendo in campo uno spirito di collaborazione aperto e senza pregiudizi che, a mio avviso, è stata una scelta vincente e i numeri ci danno ragione – sottolinea il neo presidente Nunzio Luciano – Oggi ci troviamo di fronte a dover rispondere a istanze e esigenze ancora più stringenti. La salute, infatti, abbraccia ormai aspetti della vita dell’iscritto più complessi, la pandemia ci ha messo davanti a problematiche che vanno oltre, che riguardano la sicurezza del cittadino ma anche dell’ambiente in cui vive e lavora, le trasformazioni che investono e investiranno i sistemi sanitari, sociali, politici. Oggi servono specifiche competenze, da una parte per evitare di offrire prestazioni inadeguate alle necessità degli iscritti con costi inutilmente elevati, e dall’altra per costruire un osservatorio privilegiato sulle dinamiche e sulle necessità finalizzato alla costruzione di un pensiero prospettico”.

E infatti basta scorrere le aree di intervento di Emapi per capire come la policy negli anni abbia realizzato una evoluzione . Non più solo azioni messe in campo per tutelare le fasce di età più avanzate, vedi la LTC (Long Term Care), ma destinate anche ai professionisti i più giovani come la copertura TCM (Temporanea in Caso di Morte).

“Abbiamo voluto tenere conto delle esigenze di categorie più giovani che nelle fasi iniziali della professione hanno maggiori necessità su questo versante, quando cioè il livello previdenziale è più basso e gli obblighi familiari sono mediamente più onerosi – spiega il presidente Luciano – e i numeri ci danno ragione. Nel giro di alcuni mesi abbiamo registrato, per la copertura di TCM, l’adesione di diversi enti previdenziali associati sino a raggiungere, ad oggi, il numero di quasi 500.000 colleghi assicurati”.

“Siamo riusciti a costruire nel corso degli anni una tutela assicurativa sicuramente ampia e con contenuti innovativi rispetto alle tradizionali coperture assicurative, inserendo patologie pregresse, malattie mentali, HIV – conclude il presidente Emapi – rispondendo sempre a istanze presentate dagli iscritti. Non è un caso che la tutela contro gli Infortuni professionali ed extra professionali, ad esempio, che è su base volontaria, ha costantemente continuato a crescere anche nel corso del 2020, anno caratterizzato della pandemia dai vari lockdown e dal lavoro agile, attestandosi su un numero di oltre 4.000, con un incremento di circa il 20% rispetto all’anno precedente. Un’area che sono sicuro, in considerazione dell’ampia platea a cui potenzialmente si rivolge, registrerà un notevole aumento delle adesioni. Emapi sta raggiungendo un livello di maturità, in termini di dati acquisiti e di esperienza organizzativa, che ci stimola ad avviare una riflessione ancora più profonda sugli assetti futuri, anche nell’ipotesi di una sua evoluzione di ente “in house”.

 

Per scoprire il “mondo Emapi” basta navigare sul sito www.emapi.it. Lì si potranno leggere le coperture previste, i servizi, i bandi e “come fare per….”