Baldini, Enpapi “Obiettivo migliorare prestazioni previdenziali”

1126

“Le varie riforme poste in essere dall’Ente hanno tratto il proprio presupposto dalla volontà, da un lato, di migliorare l’adeguatezza delle prestazioni, dall’altro di garantire ai professionisti iscritti, più in generale, un articolato sistema di welfare, in modo da offrire loro un reale supporto in tutti i momenti della vita professionale. Sin da quando si è consolidata la consapevolezza di erogare prestazioni pensionistiche non adeguate, infatti, l’Ente ha rivolto le proprie attenzioni verso la ricerca di soluzioni dirette a migliorare i montanti contributivi e, di conseguenza, l’adeguatezza dei trattamenti pensionistici” così il presidente di Enpapi, Luigi Baldini, audito dalla Commissione parlamentare di vigilanza sugli Enti previdenziali, presieduta dal senatore del Pd Tommaso Nannicini.

Il Presidente Baldini ha presentato alcune slide (in allegato) nelle quali sottolineava sia le azioni messe in campo dell’Ente sia alcune particolarità una delle quali sta interessando alcune Casse di previdenza private ossia la femminilizzazione in atto. In Enpapi, infatti, ben il 71% degli iscritti è donna.

E sempre per dare i numeri, l’Ente nel 2020 ha speso quasi 3 milioni per garantire gli oltre 1.200 interventi assistenziali.

Interventi che, oltre i bonus di marzo aprile e maggio, hanno interessato sussidi per i pensionati che non avevano ricevuto alcun aiuto statale, le sospensioni dei pagamenti dei contributi, della rateizzazione fino ad arrivare all’esonero ancora in atto, o i sostegni per la malattia o la quarentana dovuti alla pandemia Covid 19.

“Visto il delicato e critico momento storico, consapevoli che ENPAPI debba essere un punto di riferimento per il professionista – spiega il Presidente Baldini – abbiamo posto in essere una serie di interventi a favore degli iscritti che si trovino in condizioni di particolare disagio, dalla possibilità di rateizzare i debiti pregressi ad una serie di misure di carattere assistenziale che aiutino l’iscritto a far fronte a periodi di inattività ovvero di difficoltà economica”.

“Tuttavia, consapevoli che questi interventi non sono sufficienti nel breve periodo a garantire un aumento significativo del rapporto tra pensione ed ultimo reddito professionale, gli Organi collegiali dell’Ente stanno portando avanti proposte concrete, al fine di valutare ulteriori possibili misure per favorire il miglioramento delle prestazioni previdenziali”.

“Parallelamente – conclude Baldini – ci auguriamo che anche le Istituzioni si muovano verso una innovazione normativa che possa assicurare un miglioramento, valutando, ad esempio, la nostra proposta, citata nel corso dell’Audizione, di integrare la prestazione con un supplemento sociale minimo, già in uso in altri Paesi.”