Ue. Pubblicata la Relazione sulla coesione sociale

462

La Commissione europea ha pubblicato l’8^ Relazione sulla coesione nella quale si sottolinea che, grazie ai finanziamenti messi in campo, entro il 2023 il PIL pro capite delle regioni meno sviluppate registrerà un +5% riuscendo così a colmare, in parte, il gap nel PIL con le regioni più sviluppate. Grazie alla sua flessibilità la politica di coesione è riuscita a intervenire fornendo un sostegno immediato indispensabile agli Stati membri e alle autorità regionali e locali nel contesto della peggiore crisi economica (e sanitaria) degli ultimi anni.

Per Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme, ha dichiarato ” Grazie a una mappatura dei settori in cui gli Stati membri e le regioni devono migliorare e compiere un ulteriore sforzo di convergenza, la relazione ci permette di trarre insegnamenti dal passato per essere meglio pronti ad affrontare le sfide del futuro. E’ necessario ora accelerare l’adozione e l’attuazione dei programmi della politica di coesione della programmazione 2021-2027 al fine di continuare a sostenere la ripresa dei territori dalla crisi pandemica, a trarre il massimo beneficio dalla transizione verso un’Europa verde e digitale e a conseguire una crescita a lungo termine.”

Nicolas Schmit, Commissario per il lavoro e i diritti sociali, ha aggiunto: “La pandemia ha aumentato il rischio di disuguaglianze nell’UE: la politica di coesione è uno dei principali strumenti di cui disponiamo per contrastare questa tendenza e per investire nelle persone. Ci aiuta a conseguire l’obiettivo di un’Europa sociale forte che sia inclusiva ed equa. Sono orgoglioso del fatto che grazie ai fondi dell’UE i bambini svantaggiati ricevano libri e computer, che ai giovani vengano offerti percorsi di apprendistato per entrare nel mercato del lavoro e che le persone vulnerabili abbiano accesso alle cure e a un pasto caldo.”

I nuovi programmi della politica di coesione per il periodo 2021-2027 continueranno a investire nelle regioni e nelle persone, in stretto coordinamento con la capacità finanziaria del pacchetto NextGenerationEU.

Ulteriori risultati principali

  • La politica di coesione rafforzata a sostegno degli investimenti. Dal periodo di programmazione 2007-2013 al periodo di programmazione 2014-2020 i finanziamenti del Fondo di coesione sono aumentati dall’equivalente del 34% degli investimenti pubblici totali al 52%.
  • Dal 2001 le regioni meno sviluppate dell’Europa orientale hanno iniziato a rimettersi al passo con il resto dell’UE. Tuttavia nel medesimo periodo numerose regioni con redditi medi e meno sviluppate, in particolare nell’Europa meridionale e sudoccidentale, hanno testimoniato lunghi periodi di stagnazione o di declino economico.
  • La convergenza tra gli Stati membri si è velocizzata, ma sono aumentate le disparità regionali negli Stati membri in rapida crescita.
  • L’occupazione è in crescita, ma le disparità regionali restano più marcate rispetto a prima del 2008.
  • Il numero di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale è diminuitodi 17 milioni tra il 2012 e il 2019.
  • Il divario regionale in termini di innovazione in Europa è aumentatoa causa degli scarsi investimenti in ricerca e sviluppo e delle debolezze degli ecosistemi di innovazione nelle regioni meno sviluppate.
  • La popolazione dell’UE sta invecchiandoe inizierà a diminuire negli anni a venire. Se nel 2020 il 34% della popolazione dell’UE viveva in una regione in declino economico e demografico, nel 2040si prevede che questa percentuale raggiunga il 51%.

La politica di coesione affronta le principali sfide delle regioni dell’UE

La politica di coesione è stata cruciale per molte persone e regioni dell’UE che hanno usufruito di tale aiuto per investire in una crescita più sostenibile ed equilibrata con effetti positivi a lungo termine. Tale politica ha inoltre sostenuto le infrastrutture fisiche e digitali, l’istruzione e la formazione, le PMI e la transizione verde.

Più di recente la politica di coesione ha aiutato le regioni dell’UE ad affrontare le sfide poste dalla pandemia di coronavirus e le relative conseguenze. I due pacchetti di sostegno adottati nella primavera del 2020 (CRII e CRII+) hanno offerto liquidità immediata, hanno reso la spesa più flessibile, hanno aumentato al 100% il tasso di cofinanziamento e hanno esteso l’ambito di applicazione del Fondo di solidarietà dell’UE.

Quale componente di NextGenerationEU, REACT-EU ha erogato ulteriori 50,6 miliardi di euro a sostegno della ripresa dalla pandemia, consentendo alle regioni e alle città di continuare a investire nella crescita in vista della programmazione 2021-2027. Tale programma ha inoltre fornito una necessaria rete di sicurezza alle persone vulnerabili, che a causa della pandemia si trovano in condizioni ancora più precarie.

Nei prossimi anni la politica di coesione continuerà a favorire uno sviluppo equo e sostenibile in tutte le regioni dell’UE, sostenendo al contempo la transizione verde e digitale attraverso:

  • un approccio globale e mirato allo sviluppo per quanto riguarda finanziamenti, governance, coerenza e sinergie con le politiche nazionali;
  • politiche basate sul territorio, con governance multilivello e guidate dai partenariati, adattando il proprio sostegno ai territori più vulnerabili;
  • la costante adattabilità alle sfide emergenti e impreviste.

Prossime tappe

L’8a relazione sulla coesione alimenterà il dibattito del prossimo forum sulla coesione (17-18 marzo) che vedrà riuniti rappresentanti delle istituzioni dell’UE, delle autorità degli Stati membri (nazionali, regionali e locali), delle parti economiche e sociali, delle organizzazioni non governative e del mondo accademico. Nel Forum si discuterà di come la politica di coesione può garantire l’avanzamento parallelo di tutte le regioni, senza che nessuna regione sia lasciata indietro nei cambiamenti strutturali attuali e facendo si che tutte le regioni possano beneficiare delle transizioni verde e digitale.

 

Contesto

Ogni 3 anni la Commissione pubblica una relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale dell’UE in cui si presentano i progressi compiuti e il ruolo dell’UE come motore per lo sviluppo regionale. Nella relazione si analizza l’evoluzione della politica di coesione nell’UE in base a un’ampia gamma di indicatori tra cui la prosperità, l’occupazione, i livelli di istruzione, l’accessibilità e la governance.

Basandosi su analisi e cifre, la relazione offre una panoramica dello stato e dell’evoluzione dello sviluppo delle regioni dell’UE e delle sfide che queste ultime stanno affrontando. Nella relazione si valuta inoltre se sono diminuite le disparità tra le regioni, quali sono le regioni più all’avanguardia e quali devono compiere passi avanti ad esempio in termini di innovazione, occupazione o capacità istituzionale, qual è la posizione delle regioni riguardo alla transizione verde e digitale e quali regioni hanno bisogno di ulteriore sostegno. Una fotografia più chiara di quanto è stato conseguito e di quanto ancora rimane da fare nel periodo di programmazione 2021-2027

indirizzerà le strategie e gli investimenti dell’UE per aiutare le regioni a conseguire una crescita equilibrata a lungo termine.

 

Ulteriori informazioni