Al via la Conferenza Onu sulla biodiversità

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Nella sede europea dell’ONU sono riprese, lunedì 14 marzo, le discussioni sul quadro post 2020 per la biodiversità mondiale.

Si tratta dei colloqui preparativi della COP 15 sulla Convenzione sulla diversità biologica (CBD), che si terrà a fine anno a Kunming, in Cina. Un appuntamento che determinerà l’ambizione dell’umanità nella tutela del pianeta, del patrimonio biologico e della sua stessa specie.

Nel dettaglio, fino al 29 marzo, si riuniranno l’Organismo sulla consulenza scientifica, tecnica e tecnologica (SBSTTA 24), l’Organismo sussidiario sull’attuazione e il Gruppo sul Quadro Globale della Biodiversità Post-2020 (WG2020-3).

La SBSTTA-24 dovrà discutere di un approccio di monitoraggio per il quadro post-2020 sulla biodiversità mondiale. Ciò include le specie animali e vegetali sia marine che costiere, il rapporto tra biodiversità e agricoltura, tra biodiversità e salute, e le specie aliene invasive. Sul tavolo anche temi come la biologia sintetica, la valutazione e la gestione del rischio degli organismi viventi modificati e il programma di lavoro della piattaforma intergovernativa di politica scientifica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici.

SBI-3 invece completerà il suo lavoro sugli input chiave per il quadro post-2020 e getterà solide basi per la sua adozione e attuazione in seguito alla ripresa della COP-15. L’agenda include un impegno affinché si mobilitino e aumentino i finanziamenti per la biodiversità, allineando meglio gli investimenti con le esigenze della natura e delle persone. E facilitando la divulgazione dei rischi e degli impatti per la natura.

La riunione WG2020-3 si focalizzerà sull’azione necessaria per raggiungere la Visione 2050 di vivere in armonia con la natura e sulla definizione del modo in cui le prestazioni saranno monitorate e riportate. Ciò include affrontare i cinque fattori determinanti della perdita di biodiversità: cambiamento dell’uso del suolo e del mare, sfruttamento insostenibile, cambiamento climatico, inquinamento e specie esotiche invasive.

In una nota diffusa, l’Unione Europea ha sottolineato che “partecipa alle riunioni mondiali per portare avanti l’elaborazione di un quadro mondiale sulla biodiversità “post 2020”. Il nuovo accordo è mirato a fermare e invertire il declino della biodiversità e a ridurre la perdita di specie ed ecosistemi. Il quadro guiderà l’azione mondiale a favore della natura e dell’essere umano, la quale è fondamentale per la lotta contro i cambiamenti climatici e la costruzione di un mondo più giusto, più sicuro e più sano per tutti”.

Le dichiarazioni

“Il mondo è chiaramente desideroso di un’azione urgente per proteggere la natura – ha affermato Elizabeth Maruma Mrema, segretaria esecutiva della CBD – E non abbiamo tempo da perdere. Insieme, alla fine, dobbiamo raggiungere un accordo davvero storico c ci metta saldamente sulla strada per vivere in armonia con la natura”.

“L’incontro svolge l’arduo compito di preparare il terreno per i negoziati finali – ha spiegato Li Shuo, consulente politico senior di Greenpeace per l’Asia orientale – I paesi non dovrebbero solo avanzare obiettivi ambiziosi, ma anche accelerare la discussione sull’attuazione e sul finanziamento. Negli ultimi due anni, il mondo si aspetta con ansia un accordo che invertirà la dilagante distruzione della biodiversità. L’incontro di Ginevra deve dimostrare che questa attesa vale ancora la pena”.

“In questi tempi difficili – ha osservato il Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius – il multilateralismo è più decisivo che mai per le persone e per la natura da cui noi tutti dipendiamo. Le prove sono evidenti: abbiamo bisogno di un futuro in armonia con la natura per noi stessi, per le generazioni future, per il clima e per lo sviluppo sostenibile, e abbiamo bisogno di una tabella di marcia comune per arrivarci. Durante la Cop15 la comunità internazionale cercherà di trovare un accordo su un quadro mondiale ambizioso sulla biodiversità, accompagnato da un monitoraggio rigoroso che permetta di misurare i progressi compiuti sul campo per invertire la tendenza della perdita di biodiversità. Ma non siamo ancora arrivati a questo punto e dobbiamo ridurre considerevolmente le divergenze tra le parti. L’Unione Europea partecipa alla conferenza di Ginevra per promuovere obiettivi ambiziosi e dare il buon esempio”.

“La biodiversità è al centro della resilienza del nostro pianeta ai cambiamenti climatici. L’ultimo rapporto dell’IPCC lo evidenzia chiaramente – ha aggiunto An Lambrechts, di Greenpeace International – La CBD COP15 ha urgente bisogno di intraprendere azioni coraggiose per proteggere i nostri ecosistemi. Sappiamo che ecosistemi sani sostengono tutta la vita sulla Terra. Ma le politiche falliranno se non metteranno i popoli indigeni e le comunità locali al centro del processo decisionale […] la nostra soluzione migliore è proteggere almeno il 30% della terra e almeno il 30% degli oceani a livello globale entro il 2030″.

Il Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius, ha dichiarato: “In questi tempi difficili il multilateralismo è più decisivo che mai per le persone e per la natura da cui noi tutti dipendiamo. Le prove sono evidenti: abbiamo bisogno di un futuro in armonia con la natura per noi stessi, per le generazioni future, per il clima e per lo sviluppo sostenibile, e abbiamo bisogno di una tabella di marcia comune per arrivarci. Durante la COP15 la comunità internazionale cercherà di trovare un accordo su un quadro mondiale ambizioso sulla biodiversità, accompagnato da un monitoraggio rigoroso che permetta di misurare i progressi compiuti sul campo per invertire la tendenza della perdita di biodiversità. Ma non siamo ancora arrivati a questo punto e dobbiamo ridurre considerevolmente le divergenze tra le parti. L’Unione Europea si reca a Ginevra per promuovere obiettivi ambiziosi e dare il buon esempio”.

Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030

Il 20 maggio 2020 la Commissione ha adottato una proposta di strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030.

Nell’ambito di tale strategia le principali azioni da realizzare entro il 2030 includono:

  • la creazione di zone protette comprendenti almeno il 30% della superficie terrestre e marina dell’UE, ampliando in tal modo la copertura delle zone Natura 2000 esistenti
  • il ripristino degli ecosistemi degradati in tutta l’UE entro il 2030 attraverso una serie di impegni e misure specifici, tra cui la riduzione dell’uso e del rischio dei pesticidi del 50% entro il 2030 e l’impianto di 3 miliardi di alberi all’interno dell’UE
  • lo stanziamento di 20 miliardi di EUR l’anno per la protezione e la promozione della biodiversità tramite i fondi dell’UE e finanziamenti nazionali e privati
  • la creazione di un quadro globale ambizioso per la biodiversità. L’UE intende dare l’esempio a livello mondiale al riguardo.

La strategia getta le basi per il contributo dell’UE al prossimo quadro globale per la biodiversità post 2020 delle Nazioni Unite che sarà adottato in occasione della conferenza delle parti della convenzione sulla diversità biologica nel 2021.

A seguito di discussioni e consultazioni a livello di gruppi di lavoro, gli Stati membri dell’UE hanno adottato le conclusioni del Consiglio sulla strategia e hanno approvato tali obiettivi.

La strategia è una delle iniziative fondamentali del Green Deal europeo, che mira a rendere l’economia dell’UE sostenibile e climaticamente neutra entro il 2050. Nelle conclusioni il Consiglio ha riconosciuto che la perdita di biodiversità e i cambiamenti climatici sono intrinsecamente collegati.

La tutela e il ripristino della natura e la garanzia di ecosistemi ben funzionanti sono inoltre fondamentali per migliorare la salute dei cittadini e impedire l’insorgenza e la diffusione di malattie come il virus della COVID-19. La strategia sulla biodiversità dovrebbe pertanto essere un elemento centrale del piano dell’UE per la ripresa.

Il Consiglio ha inoltre sottolineato la necessità di intensificare gli sforzi per contrastare le cause dirette e indirette della perdita di biodiversità e di risorse naturali. Ha ribadito l’esigenza di integrare pienamente gli obiettivi in materia di biodiversità in altri settori, come l’agricoltura, la pesca e la silvicoltura, e di garantire un’attuazione coerente delle misure dell’UE in questi ambiti.

Le conclusioni hanno fornito orientamenti politici in merito all’attuazione della strategia da parte della Commissione e degli Stati membri dell’UE.

I ministri hanno chiesto che una quota significativa del 30% del bilancio dell’UE e delle spese di Next Generation EU destinate all’azione per il clima sia investita nella biodiversità e in soluzioni basate sulla natura volte a promuovere la biodiversità.

Nel dicembre 2020 la presidenza del Consiglio ha raggiunto un accordo politico provvisorio con il Parlamento sulla proroga del programma LIFE oltre il 2020. LIFE è il programma faro dell’UE per la natura, la protezione della biodiversità e la lotta contro i cambiamenti climatici. L’accordo prevede un aumento del bilancio per il periodo 2021-2027, in linea con l’obiettivo di destinare il 30% della spesa totale del bilancio a lungo termine dell’UE e dello strumento europeo per la ripresa Next Generation EU all’azione per il clima e l’ambiente.