Uguaglianza di genere. E’ nato il portale di monitoraggio Ue

485

L’uguaglianza di genere è un principio fondamentale dell’Unione europea, ma non è ancora una realtà. Usare solo metà della popolazione, metà delle idee o metà dell’energia però non è abbastanza. Con la Strategia per l’uguaglianza di genere, stiamo spingendo  ottenere  progressi maggiori e più rapidi nella promozione della parità tra uomini e donne” così la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen nella Giornata Internazionale per i Diritti della Donna ribadendo il cammino che l’Europa ha intrapreso per individuare e superare i gap che interessano l’universo femminile all’interno del proprio territorio.

Tra le azioni messe in campo dalla stessa Commissione europea c’è anche la realizzazione del “Portale di monitoraggio della Strategia per l’uguaglianza di genere” un progetto congiunto sviluppato dal Centro comune di ricerca della Commissione (JRC) e dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE), che consentirà di monitorare i risultati raggiunti dai singoli Stati membri dell’Unione e di confrontarli tra loro, sempre in un’ottica di superamento dei divari di cittadinanza tra i diversi paesi e convergenza verso livelli più elevati di parità tra i generi.

Obiettivo ultimo, “consentire ai responsabili politici, ai ricercatori e agli stakeholder di avere dati sempre aggiornati sullo stato di avanzamento della realizzazione degli obiettivi politici della strategia per l’uguaglianza di genere, identificare i punti di forza e le
opportunità e monitorare gli sviluppi nel tempo”. Il portale, infatti, riunisce i dati raccolti nella piattaforma con i tre filoni principali della strategia per l’uguaglianza di genere 2020-2025: 1. porre fine alla violenza di genere, 2. colmare i divari di genere nel mercato del lavoro; 3. raggiungere l’equilibrio di genere nel processo decisionale.

L’equilibrio di genere, nell’ottica della Commissione, rappresenta un requisito essenziale per la partecipazione delle donne partecipino ai processi decisionali e per l’effettiva parità di opportunità nel perseguire i propri obiettivi di carriera. In particolare, le donne sono ancora sottorappresentate nei ruoli della ricerca, infatti esse ricoprono solo un quarto delle posizioni di vertice (cattedre ordinarie) nonostante costituiscano quasi la metà dei dottorandi nell’UE. Inoltre, l’aumento delle donne nella ricerca e nelle posizioni di vertice della ricereca potrebbe contribuire ad aumentare la quota di domande per brevetti presentate da ricercatrici (al momento sono solo l’11%.

Come utilizzare il Portale?
Tenere traccia dei progressi degli obiettivi chiave della Strategia per l’uguaglianza di genere 2020 – 2025.
Ingrandisci le prestazioni degli Stati membri dell’UE
Confronta le prestazioni di ciascuno dei 27 Stati membri in un dato momento.
Crea le tue mappe, grafici, strumenti
Risorse

Contesto
La strategia per la parità di genere 2020-2025, adottata un anno fa dalla Commissione europea, è fondata sulla visione di un’Europa in cui donne e uomini, ragazze e ragazzi, con tutte le loro diversità, siano liberi da violenze e stereotipi e abbiano l’opportunità di realizzarsi e avere ruoli di responsabilità. La strategia delinea le azioni chiave per il quinquennio e si impegna a garantire che la Commissione includa una prospettiva di parità in tutti i settori di intervento dell’UE.

Nel primo anno di attuazione della Strategia, la  Commissione si è concentrata sulla intensificazione della lotta contro la violenza di genere pubblicando la  prima Strategia dell’UE in materia di diritti delle vittime di violenza e ha annunciato una proposta per combattere la violenza di genere (la consultazione pubblica è aperta fino al 10 maggio 2022 – https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/12682-Preventing-and-combatting-gender-based-violence/public-consultation_it).

Inoltre, la proposta di legge sui servizi digitali, adottata nel mese di dicembre 2020, precisa la responsabilità delle piattaforme nella violenza online contro le donne e contribuisce a rispondere al problema.

L’8 Marzo, l’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE) ha pubblicato una relazione sulla pandemia di COVID-19 e la violenza contro le donne esercitata dal partner nell’UE.

Sempre nel corso del 2021 la Commissione ha avviato alcune iniziative per incoraggiare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Il piano d’azione per l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali pone al centro la parità di genere e stabilisce, tra l’altro, obiettivi ambiziosi per la partecipazione femminile al mercato del lavoro e la fornitura di servizi di assistenza alla prima infanzia. Il 4 marzo la Commissione ha proposto misure in materia di trasparenza retributiva per garantire pari retribuzione a donne e uomini che svolgono lo stesso lavoro.

Nel piano d’azione per l’istruzione digitale e nell’aggiornamento dell’Agenda UE per le competenze, la Commissione ha annunciato una serie di azioni volte a garantire che le ragazze e le giovani donne siano presenti quanto gli uomini negli studi in ambito TIC e nello sviluppo delle competenze digitali.
La Commissione ha anche proseguito il supporto alle  iniziative volte a combattere gli stereotipi di genere attraverso i suoi programmi di finanziamento, in particolare il programma “Diritti, uguaglianza e cittadinanza”.
La Commissione ha inoltre rafforzato la sua azione per la parità di genere al di fuori dell’UE presentando, nel novembre 2020, il nuovo Piano d’azione sulla parità di genere (GAP III) per il periodo 2021-2025, un programma ambizioso per la parità di genere e l’emancipazione femminile nell’azione esterna dell’UE.
Infine, è necessario sottolineare che nel prossimo bilancio dell’UE è stata inserita la prospettiva di genere e nel nuovo dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) nell’ambito di Next Generation EU è previsto che gli Stati membri chiariscano come i propri piani nazionali per la ripresa e resilienza (PNRR) contribuiscono a promuovere la parità di genere nella ripresa europea nel rispetto di questo principio prioritari per l’UE.