Pac, ieri e oggi. Storia della gestione del rischio in agricoltura

555

“La gestione del rischio nel settore agricolo ha vissuto negli anni una forte evoluzione che ha portato forme di tutela sempre più avanzate per le imprese agricole. – si legge nell’introduzione allo studio realizzato da Nomos e Eunews Lab – Sviluppatosi inizialmente a livello nazionale, la disciplina, nel tempo, ha trovato una forma più strutturata grazie all’intervento delle istituzioni europee”.

Obiettivo della ricerca, ricostruire, seguendo un ordine cronologico, l’evoluzione normativa cercando di evidenziare gli avanzamenti e le criticità che si sono riscontrate nel corso degli anni.

Il primo aspetto esaminato riguarda le politiche italiane di gestione del rischio degli anni ’70 che, alla luce degli interventi europei degli anni ’90, hanno portato verso una sempre maggiore integrazione del mercato comune europeo anche in ambito assicurativo.

Nel secondo capitolo, l’analisi prende le mosse dal primo vero e proprio provvedimento che ha riformato la gestione del rischio in Italia agli inizi del duemila mentre il terzo  mette sotto la lente di ingrandimento il 2009, anno in cui la gestione del rischio viene disciplinata a livello europeo con l’inserimento nella Politica agricola comune 2010-2014.

Con il quarto, vengono approfonditi l’evoluzione della gestione del rischio all’interno della Pac 2014 – 2020 e l’implementazione italiana.

Nel quinto vengono descritte le disfunzioni della Pac 2014-2020 e le soluzioni normative e regolatorie individuate per far fronte all’annus horribilis del 2017 ed, infine, il sesto capitolo descrive le caratteristiche dell’ultima Pac 2023 – 2027, offrendo inoltre un quadro completo di dati ed evidenziando quali sono le criticità che ancora devono essere affrontate e i dossier che il decisore pubblico e gli operatori del settore dovranno affrontare.

Conclusioni

Alla luce di quanto descritto, l’evoluzione normativa nell’ambito della gestione del rischio in agricoltura registra un momento di svolta in Italia con l’adozione del decreto legislativo 102 del 2004, intervenuto sul Fondo di Solidarietà Nazionale (FSN) con l’obiettivo di ampliare il novero degli eventi per cui è possibile avere una copertura assicurativa agevolata.

A livello europeo, invece, il primo turning point risale al 2009, quando il Regolamento comunitario sul sostegno diretto agli agricoltori è stato prodromico rispetto all’adozione della Pac 2010-2014 che ha cambiato profondamente lo scenario, rendendo strutturale la stessa gestione del rischio agricolo in ambito europeo.

Nel corso degli anni, la normativa si è continuamente evoluta anche se, nonostante i numerosi progressi, le criticità sono state molte. Principalmente, si è trattato di una difficile implementazione burocratica, come ad esempio in occasione della Pac 2014-2020, quando si è svolto il passaggio da un modello “monofondo” ad uno “doppiofondo”.

Alla luce di una situazione assicurativa molto polarizzata a livello nazionale, la nuova Pac 2023-2027 è stata pensata per rispondere alle esigenze emerse in questi ultimi anni, sviluppando nuovi strumenti per la gestione del rischio.

In particolare, l’innovazione più concreta riguarda il fondo di mutualizzazione destinato alla copertura di rischi derivanti da avversità catastrofali, di cui l’Italia è stato promotrice: con la previsione all’interno della Legge di Bilancio 2022 di 691,5 milioni di euro, il nostro Paese ha deciso di anticipare, con risorse proprie, la decisione europea istituendo il Fondo di mutualizzazione nazionale.

Una decisione d’avanguardia senza dubbio lodevole ma che necessita di una rapida e sicura implementazione al fine di supportare il settore agricolo ad affrontare con slancio le sfide che si sono e si stanno delineando in questi anni a partire dai cambiamenti climatici per finire alla transizione verso una crescita che tenga in conto l’aspetto ecologico passando per la crisi pandemica da Covid-19 e il recente conflitto in Ucraina.

Che cosa è la PAC

Varata nel 1962, la politica agricola comune (PAC) rappresenta una stretta intesa tra agricoltura e società, tra l’Europa e i suoi agricoltori. Persegue i seguenti obiettivi:

  • sostenere gli agricoltori e migliorare la produttività agricola, garantendo un approvvigionamento stabile di alimenti a prezzi accessibili
  • tutelare gli agricoltori dell’Unione europea affinché possano avere un tenore di vita ragionevole
  • aiutare ad affrontare i cambiamenti climatici e la gestione sostenibile delle risorse naturali
  • preservare le zone e i paesaggi rurali in tutta l’UE
  • mantenere in vita l’economia rurale promuovendo l’occupazione nel settore agricolo, nelle industrie agroalimentari e nei settori associati.

La PAC è una politica comune a tutti i paesi dell’Unione europea, gestita e finanziata a livello europeo con risorse del bilancio dell’UE.