Un welfare da costruire insieme in base ai nuovi bisogni dei professionisti

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di Stefano Distilli*

La recente approvazione dell’emendamento alla legge di Bilancio sulla sospensione degli adempimenti per il professionista che a causa di una grave malattia, un infortunio o un intervento chirurgico sia costretto a ricovero ospedaliero o cure domiciliari, sancisce finalmente un principio fondamentale nel percorso verso una tutela sempre più concreta della salute di tutti noi e, conseguentemente, anche rispetto ai clienti che rappresentiamo.

Un primo passo fondamentale – nato su iniziativa del senatore Andrea De Bertoldi – che ha registrato nel tempo il forte supporto da parte della nostra categoria, quella dei dottori commercialisti, e di tutto il mondo delle libere professioni, ma molto ancora rimane da fare per continuare a costruire una proposta legislativa che ampli la portata dell’iniziativa stessa, ad esempio oltre ai soli adempimenti fiscali alle altre scadenze e impegni di tipo professionale. La speranza è, quindi, che questo segnale positivo rappresenti un cambio di rotta nel solco del quale proseguire sul cammino della piena collaborazione tra professionisti, Ordini, Associazioni di categoria e mondo della politica per riuscire a interpretare, con misure efficaci, i bisogni di welfare in continua evoluzione del mondo delle libere professioni.

In questo contesto, il ruolo delle Casse diventa sempre più fondamentale, sia perché da sempre svolgono anche su questi temi una funzione sussidiaria rispetto a quello dello Stato, in particolare rispetto per esempio agli strumenti di sanità integrativa, sia perché possono contare su un filo diretto che consente loro di stare all’ascolto delle istanze delle rispettive categorie, con l’obiettivo di andare a individuare misure che siano realmente utili e in grado di dare risposte efficaci agli iscritti.

Un lavoro di squadra fondamentale anche per andare a definire e mettere in atto politiche di welfare da realizzare anche grazie alla collaborazione sinergica con realtà mutualistiche, quali Emapi, e soggetti privati, quali le compagnie assicurative, proprio come avviene, ad esempio, nell’ambito della tutela della salute dove le Casse da tempo sono in grado di poter offrire ai professionisti soluzioni utili per la prevenzione e la cura.

La salute, appunto, è solo uno degli ambiti nei quali si deve sviluppare il welfare professionale e sempre più le Casse saranno chiamate ad un ruolo non solo di tutela, ma anche di sostegno alla crescita, tramite iniziative mirate di “welfare attivo”, che supportando lo sviluppo professionale degli iscritti puntino su quegli elementi, come la formazione o le aggregazioni che risultano strategici per la costruzione della propria carriera professionale. Il tutto senza dimenticare la centralità che nella vita di tutti noi ha la condizione familiare e lavorando quindi a iniziative che favoriscano la conciliazione lavoro-privato. Vanno in questo senso diverse iniziative che anche come Cassa Dottori Commercialisti stiamo portando avanti come, ad esempio, il supporto della genitorialità che prevede l’erogazione di un contributo per la frequenza di asili nido e scuole materne, introdotto di recente.

Se per continuare a disegnare iniziative utili, l’ascolto, il dialogo e il lavoro di squadra sono il primo e imprescindibile passo, diventa tuttavia sempre più necessario l’impegno a rivedere i limiti e i vincoli fisiologici allo spazio di manovra in ambito “welfare” degli enti di previdenza privata, rispetto alla loro mission primaria previdenziale e agli equilibri di lungo termine, ad esempio prevedendo, come viene chiesto già da tempo, una riduzione della tassazione dei rendimenti prodotti dagli investimenti realizzati, da destinare alle misure di welfare da erogare ai professionisti iscritti.

Questo permetterebbe, nel pieno rispetto della sostenibilità di lungo termine delle Casse, di liberare risorse utili a dare risposta ai bisogni attuali degli iscritti e a supportare la crescita della categoria e delle platee professionali nel loro complesso.

 

*Presidente Cassa Dottori Commercialisti