Pension Markets in Focus – Dati preliminari 2021

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Nel secondo anno della pandemia da Covid-19, le attività dei fondi pensione hanno continuato a crescere in quasi tutte le giurisdizioni che hanno partecipato all’esercizio.

  • Nel 2021 le attività dei fondi pensione sono aumentate di oltre l’8% nell’area OCSE e di quasi il 2% nelle altre giurisdizioni (non OCSE)
  • I fondi pensione hanno ottenuto rendimenti d’investimento positivi in termini reali in 18 dei 27 Paesi OCSE partecipanti e in 11 delle altre 26 giurisdizioni intervistate, ma l’inflazione alla fine del 2021 aveva già avuto un effetto negativo
  • a fine 2021 in media il 48,1% degli investimenti dei fondi pensione è rappresentato da obbligazioni, mentre le azioni sono in media il 26,1%.

I dati preliminari per il 2021 mostrano che la crescita maggiore degli asset in valuta nazionale si è avuta in Turchia (41,2%) e in Lituania (31,5%) tra i Paesi OCSE (v. Tabella 1 nel file allegato). Altri sedici Paesi OCSE hanno registrato un tasso di crescita a due cifre degli asset in valuta nazionale, come nel caso degli Stati Uniti (11,6%). La crescita degli asset è stata forte anche in alcune giurisdizioni non OCSE, come l’Armenia e la Georgia che di recente hanno introdotto i piani pensionistici obbligatori. Per contro, i fondi pensione hanno registrato un calo degli asset in valuta nazionale in 4 delle 68 giurisdizioni intervistate, tra cui il Cile (-4,5%) e il Perù (-19,1%), dove sono stati consentiti prelievi anticipati dai conti individuali nel 2021 per sostenere le persone durante la pandemia da Covid-19 e l’Estonia (-15,5%) che ha introdotto una riforma del secondo pilastro pensionistico (in precedenza obbligatorio). Complessivamente, nell’intera area OCSE, gli asset dei fondi pensione sono aumentati dell’8,2% (in dollari), mentre sono cresciuti dell’1,7% nelle altre 30 giurisdizioni non OCSE.

Complessivamente, alla fine del 2021 le attività dei fondi pensione ammontavano a 38,5 trilioni di dollari in 68 giurisdizioni intervistate. La maggior parte di queste attività era detenuta dai fondi pensione dell’area OCSE, per un totale di 37,7 trilioni di dollari. Gli Stati Uniti hanno registrato il maggior ammontare di attività nei fondi pensione (22,6 trilioni di dollari), seguiti da Regno Unito (3,6 trilioni di dollari), Australia (2,3 trilioni di dollari), Paesi Bassi (2,0 trilioni di dollari), Canada (1,7 trilioni di dollari), Giappone (1,5 trilioni di dollari) e Svizzera (1,2 trilioni di dollari). Questi sette Paesi detengono complessivamente il 92,4% delle attività dei fondi pensione dell’area OCSE.

Il patrimonio dei fondi pensione varia dallo 0,1% del PIL in Pakistan al 209,5% del PIL nei Paesi Bassi alla fine del 2021. Oltre il doppio del PIL anche in Islanda (208,4%) e tra una e due volte il PIL in Australia (146,2%), Svizzera (143,1%), Regno Unito (117,0%) e Namibia (103,0%). Complessivamente, a fine 2021 gli attivi dei fondi pensione nell’area OCSE ammontavano al 66,9% del PIL di tutti i Paesi OCSE, un valore superiore al 64,3% registrato a fine 2020. Ciò dimostra che nel 2021 il risparmio previdenziale nei fondi pensione nell’area OCSE è cresciuto più rapidamente del PIL.

In alcune giurisdizioni, il risparmio previdenziale si è accumulato anche in strumenti diversi dai fondi pensione come, ad esempio, gli accantonamenti nei libri contabili dei datori di lavoro (Austria, Germania, Svezia); i contratti di assicurazione pensionistica (Belgio, Danimarca, Francia, Svezia); e i veicoli offerti e gestiti da banche, società di investimento o altri enti (Belgio, Danimarca, Stati Uniti). In Belgio, Danimarca, Francia, Lettonia e Svezia sono stati accumulati più asset in questi altri strumenti che nei fondi pensione. Alla fine del 2021, se si considerano tutti i tipi di strumenti di risparmio pensionistico, l’Islanda aveva la percentuale più alta di strumenti pensionistici in rapporto al PIL (219,1% del PIL), seguita dalla Danimarca (210,8%). Maggiori informazioni su questi altri veicoli saranno presenti nel Rapporto completo Pension Markets in Focus in uscita a ottobre 2022.

La crescita nominale degli asset dei fondi pensione deriva in parte dai redditi da investimento che i fondi pensione sono riusciti a conseguire nel 2021. Nel 2021 i fondi pensione hanno registrato tassi di rendimento degli investimenti positivi (al netto delle spese di investimento) in tutte le giurisdizioni che hanno partecipato all’esercizio, tranne una, in termini nominali (Figura 1). I rendimenti nominali hanno superato il 10% in 17 delle 53 giurisdizioni e sono stati addirittura superiori al 20% in Lituania (20,7%), Polonia (25,2%) e Turchia (22,9%).

Nel 2021 i fondi pensione hanno beneficiato del buon andamento dei mercati azionari, proseguendo la loro ripresa dopo l’improvviso calo di inizio 2020. I principali mercati azionari hanno registrato guadagni, terminando a fine 2021 a livelli più alti rispetto all’inizio dell’anno: +6% per il Nikkei 225, +14% per il FTSE 100, +16% per il DAX e +27% per lo S&P 500, secondo il Market Data Center del Wall Street Journal. I mercati finanziari hanno beneficiato sia delle misure di sostegno che alcuni governi hanno continuato ad attuare per l’economia sia della ripresa economica globale seguita ai lockdown del 2020.

Negli Stati Uniti, l’energia e l’immobiliare sono stati i settori più performanti dell’S&P 500 nel 2021, con il settore tecnologico che ha continuato a registrare forti guadagni (CNBC). Per contro, i fondi pensione potrebbero aver visto diminuire il valore di alcune delle loro partecipazioni obbligazionarie entro il 2021, tenuto conto del calo mostrato dal valore di alcuni indici obbligazionari (ad esempio, l’indice S&P Global Developed Sovereign Bond, diminuito del 6,8% tra la fine del 2020 e la fine del 2021).

I guadagni degli investimenti dei fondi pensione sono stati sufficienti a compensare l’aumento dell’inflazione in più della metà delle giurisdizioni che hanno partecipato all’esercizio (29 su 53). A dicembre 2021 l’inflazione ha toccato i massimi degli ultimi 30 anni, raggiungendo il 6,6% nell’area OCSE; tuttavia, i fondi pensione hanno registrato tassi di rendimento degli investimenti positivi in termini reali in 18 dei 27 Paesi OCSE che hanno fornito dati. I fondi pensione nel 2021 sono riusciti a registrare rendimenti a due cifre in termini reali in quattro Paesi OCSE (Polonia 15,2%, Finlandia 12,3%, Australia 11,1% e Costa Rica 10,0%). La forte performance di questi quattro Paesi può essere stata determinata dall’inflazione più bassa (tra il 3,3% e il 3,8%) o da una maggiore percentuale di attivi investiti in azioni rispetto ad altri Paesi. Nell’area OCSE, i fondi pensione hanno registrato il più basso tasso di rendimento reale degli investimenti in Turchia (-9,7%), dove l’inflazione ha raggiunto il 36,1%.

I fondi pensione sono stati investiti principalmente in obbligazioni e azioni, quasi il 75% del loro patrimonio a fine 2021 (in media 48,1% dei portafogli in obbligazioni e il 26,1% in azioni tra tutte le giurisdizioni OCSE e non OCS) dichiaranti. Il mix di asset varia notevolmente da una giurisdizione all’altra. Mentre le obbligazioni rappresentano di solito un’ampia percentuale degli investimenti dei fondi pensione, i fondi pensione di 18 delle 67 giurisdizioni dichiaranti, tra cui alcuni dei maggiori mercati pensionistici, hanno invece privilegiato gli investimenti azionari.

Circa due terzi delle giurisdizioni dichiaranti hanno registrato un aumento della percentuale di azioni nei portafogli dei fondi pensione nel 2021, ad es, l’Australia (+4,6 p.p.), a seguito di un aumento del valore delle azioni nei portafogli o di uno spostamento verso questo strumento, per beneficiare della ripresa dei mercati azionari.

Anche la liquidità e i depositi sono uno strumento tradizionale nel portafoglio dei fondi pensione, con una media del 9% delle disponibilità dei fondi pensione a fine 2021.

I fondi pensione hanno investito anche in strumenti diversi (o “alternativi”) rispetto a obbligazioni, azioni, liquidità e depositi, in misura diversa. Tali strumenti rappresentano oltre il 25% dei portafogli in 13 giurisdizioni, tra cui Australia (26,4%), Canada (27,7%), Svizzera (35,2%) e Regno Unito (28,7%). Questi investimenti alternativi possono riguardare diversi prodotti, tra cui immobili, prodotti strutturati e prestiti (nel caso del Regno Unito). Alcune autorità nazionali (Kenya e Stati Uniti) hanno riferito che gli investimenti alternativi sono stati interessanti per i fondi pensione, in particolare per gli effetti di diversificazione.

Il contesto

L’anticipazione “Pension Markets in Focus – Preliminary 2021 Data on Pension Funds” fornisce un’istantanea dell’andamento dei fondi pensione nel 2021 nei Paesi OCSE e in una selezione di giurisdizioni non OCSE. Per realizzare Pension Markets in Focus l’OCSE collabora con l’Organizzazione internazionale delle autorità di vigilanza sulle pensioni (IOPS), con la Banca mondiale e con i vari organismi nazionali che forniscono dati e commenti. Gli indicatori si basano sui dati preliminari per il 2021. I dati sono raccolti dalle autorità di vigilanza sulle pensioni o da altri organismi nell’ambito del progetto Global Pension Statistics (GPS) dell’OCSE. Questo esercizio copre tutti i piani pensionistici a capitalizzazione in cui le attività sono accumulate in fondi pensione, attraverso contratti di assicurazione pensionistica o altri strumenti di risparmio pensionistico per sostenere i futuri pagamenti delle prestazioni. Questi piani possono essere gestiti pubblicamente o privatamente, obbligatori o volontari, professionali o personali, per lavoratori del settore pubblico o privato. Anche le riserve contabili dei datori di lavoro rientrano nell’ambito di applicazione.

Un’analisi più approfondita sull’intero sistema pensionistico privato sarà pubblicata nell’edizione 2022 del rapporto completo Pension Markets in Focus, in uscita a ottobre.

https://www.oecd.org/daf/fin/private-pensions/Pension-Markets-in-Focus-Preliminary-2021-Data-on-Pension-Funds.pdf

Un file Excel con i dati è disponibile all’indirizzo www.oecd.org/daf/pensions/pensionmarkets