Tavolo lavoro autonomo. Oliveti “Equo compenso e Stp”. Stallone “Ottimo inizio”

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Equo compenso, Società tra professionisti, sussidiarietà, formazione e previdenza, sono stati alcuni dei temi che il Ministro del lavoro, Marina Calderone, ha affrontato insieme alle Casse di previdenza, agli Ordini e ai sindacati di categoria nel primo giorno del tavolo di confronto.

“L’intento è quello di cogliere le sfide di questo tempo e di come rispondere con soluzioni pragmatiche alle tante sollecitazioni in atto – ha affermato il Ministro Calderone – e lavoriamo per obiettivi e su aspetti concreti, dando attuazione a quel tavolo per gli autonomi previsto dalla legge n. 81/2017: un punto di partenza per ripensare il rapporto delle professioni con le istituzioni e la collettività“.

“Ottimo inizio per il tavolo sul job act autonomi con il Ministro Calderone – ha commentato la Vice presidente dell’AdEPP, Tiziana Stallone –  È stata data un’attenzione particolare ai giovani, allo start up della professione e alla fragilità dei professionisti nei momenti di crisi del lavoro”.

E parlando di lavoro, il Ministro non poteva che affrontare il tema della giusta retribuzione. “Sull’equo compenso per le prestazioni dei liberi professionisti – ha sottolineato il Presidente dell’AdEPP, Alberto Oliveti all’uscita dal tavolo di confronto – il Ministro Marina Calderone ci ha detto che si partirà dal testo attuale, ossia dalla proposta di legge che aveva come prima firmataria la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella passata legislatura, e che sfiorò l’approvazione definitiva, prima della caduta del governo di Mario Draghi”.

“È importante tornare a parlare di equo compenso – fa eco la Vice presidente AdEPP -. Insegniamo ai giovani il valore della professione, perché imparino che è sbagliato e controproducente svendersi per inseguire il mercato”.

“Il ministro – ha aggiunto Oliveti – ha detto che sul provvedimento relativo alla giusta remunerazione per i servizi resi dai lavoratori autonomi sarà, poi, possibile, effettuare degli “aggiustamenti”, che dovrebbero riguardare tanto le asimmetrie disciplinari, quanto il dimensionamento, giacché la proposta di legge della leader di FdI stabiliva, nella sua ultima versione, che l’equo compenso dovesse essere applicato dalle imprese con almeno 50 dipendenti e con almeno 10 milioni di fatturato annuo”.

“Fra gli altri punti toccati da Calderone – ha concluso Oliveti- c’è stato quello delle aggregazioni professionali, di cui il ministro ha detto di voler favorire lo sviluppo”.