Pnrr, Digitale e Bel Paese

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Digitale. Anche il Bel Paese deve accelerare e, come evidenzia la ricerca dell’Osservatorio Agenda Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, presentata al convegno “Il digitale chiama: l’Italia risponde?, deve portare a termine nei tempi previsti gli interventi di digitalizzazione del PNRR.

“Per l’Italia digitale, questa è la più importante chiamata della storia moderna: dobbiamo rispondere in modo rapido, compatto e ordinato – ha spiegato Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation -. Ora è necessario tradurre in realtà le ambizioni del PNRR, portando a termine nei tempi previsti gli interventi di digitalizzazione e accelerando sugli ambiti più critici, come lo sviluppo di competenze digitali tra la popolazione. Dobbiamo dedicare i prossimi mesi a raccordare visioni, risorse e sforzi che, se non ben allineati, rischiano di far perdere tempo ed energie cruciali”.

“Il PNRR mette a disposizione risorse senza precedenti per la trasformazione digitale: la sua rilevanza impone un’attenta gestione del momento – ha detto Luca Gastaldi, Direttore dell’Osservatorio Agenda Digitale e Membro della Segreteria tecnica per l’attuazione del PNRR presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri -. È importante non fermarsi e raccordare le risorse del PNRR a quella degli altri strumenti disponibili per sostenere la trasformazione digitale del Paese (ad esempio Horizon Europe). Bisogna inoltre assicurarsi che i quasi 10 miliardi di euro dedicati alla trasformazione digitale della PA siano spesi in modo efficace ed efficiente, monitorandone l’impiego nel tempo”.

Lo stesso Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo ha spiegato, nel suo intervento che “serve una guida e una governance forte di una capacità manageriale a 360 gradi che metta la pubblica amministrazione nelle condizioni di poter operare con dinamiche tipiche del privato, attraendo capaci e qualificati giovani. Bisogna essere capaci di offrire ai giovani non solo un trattamento economico adeguato alle competenze ed esperienze ma soprattutto bisogna essere capaci di esprimere una prospettiva e una visione che mettano al centro crescita e valorizzazione, emersione delle potenzialità e riconoscimento del merito”.

E ancora una volta la parola d’ordine non è solo velocità ma semplificazione/organizzazione. Rendere i processi digitali per natura, risparmiando così sui tempi delle procedure porterà, secondo il ministro Zangrillo, ad avere un impatto significativo all’interno delle organizzazioni conseguentemente a quello che avrebbe su cittadini e imprese: “nuovi mezzi organizzativi e di svolgimento del lavoro significano anche e soprattutto una nuova struttura organizzativa del lavoro”.

Ridurre i tempi e velocità di ricezione degli investimenti privati. Un obiettivo raggiungibile per il Ministro grazie ad un sodalizio “tra amministrazione, cittadini e imprese che, attraverso le loro tasse, sono gli azionisti di maggioranza della pubblica amministrazione”.

I dati

Il PNRR dedica al digitale un’intera missione da 40 miliardi di euro, a cui si sommano le iniziative di digitalizzazione presenti nelle altre sei missioni, per un totale di 48 miliardi di risorse complessive.

L’Italia prevede di spendere il 37% di tutte le risorse europee dedicate alla trasformazione digitale nell’ambito del Next Generation EU, molto più di altri (18 spenderanno meno di 2 miliardi di euro, la Spagna 20, la Germania 13 e la Francia 8). Al 16 dicembre 2022, 30 delle 173 milestone e target previsti per l’Agenda Digitale sono stati realizzati. Tanto che l’Italia oggi, con il 17% di milestone e target completati, è il Paese più avanti in Europa nella realizzazione della trasformazione digitale prevista nel PNRR.

La Pubblica Amministrazione (PA) riveste un ruolo di primo piano nell’attuazione del PNRR, con almeno il 60% delle risorse destinate a enti pubblici e tutte le risorse gestite e rendicontate da PA. Per la trasformazione digitale dell’apparato pubblico gli obiettivi sono molto sfidanti: sono ben 13 le milestone e 27 i target da realizzare nel 2023, con intenti particolarmente rilevanti sul fronte del procurement, in cui si prevede la completa digitalizzazione di tutto il ciclo di vita dei contratti pubblici e target importanti sui tempi di aggiudicazione delle gare pubbliche, realizzazione e pagamenti.