XXIII Congresso. Guzzetti: “Protocollo Acri/Mef grande senso di responsabilità”

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“Le Fondazioni aderenti all’Acri hanno espresso formalmente la loro completa condivisione al riguardo, impegnandosi così a modificare i loro statuti secondo i contenuti del Protocollo. È un segnale di grande responsabilità e maturità da parte delle nostre Fondazioni che dimostra la loro decisa volontà di fare un ulteriore passo avanti nel virtuoso percorso di dare maggiore efficacia e trasparenza alla loro attività, nel rispetto della propria autonomia e indipendenza”, così il Presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti, nel suo intervento di apertura del XXIII Congresso delle Fondai di Origine Bancaria e delle Casse di Risparmio.

Il Presidente punta poi l’attenzione su “due affermazioni che giungono dalla nostra Autorità di vigilanza (il Mef) che, data la loro importanza, cito, prima di commentarlo brevemente. Una riguarda le Fondazioni e afferma che …le Fondazioni, dalla loro costituzione, oltre alle azioni nei settori di intervento individuati dal legislatore, hanno svolto un ruolo di solidarietà e sussidiarietà nel terzo settore anche con iniziative, quali la creazione della Fondazione con il Sud, di responsabilità sociale nei confronti dei territori di maggiore svantaggio socio-economico”.

“La seconda affermazione riguarda l’Acri e recita testualmente: “nell’ambito dell’esercizio delle proprie prerogative e nei limiti di quanto stabilito dalla legge n. 461/98 e dal decreto legislativo n. 153/99, l’Autorità di vigilanza riconosce ad Acri, quale organizzazione rappresentativa delle Fondazioni di origine bancaria, un ruolo di interlocutore nella definizione di prassi e criteri di vigilanza”.

E Guzzetti, pur rivendicando le scelte effettuate dall’Acri con la Carta delle Fondazioni, riconosce che il protocollo ” porta un’innovazione assoluta nel rapporto fra “vigilante” e “vigilato”, perché ha trovato nel dialogo e nel confronto costruttivo lo strumento ideale per favorire comportamenti e prassi sempre più virtuose, nell’interesse delle comunità e dell’intero Paese. Esso è un atto negoziale tra “vigilante” e “vigilato”: un “unicum giuridico” assoluto nel panorama delle istituzioni private sottoposte a vigilanza di un ente pubblico”.

Nella relazione il Presidente affronta temi come il controllo del rischio degli investimenti, l’autonomia e l’indipendenza e le azioni da mettere in campo per rispondere alle parole d’ordine del Congresso stesso ossia Coesione Sviluppo Innovazione.

In allegato l’intervento integrale del Presidente Guzzetti.