Il 10 dicembre le Casse dei professionisti di vari paesi europei, riunite nel Comitato EurelPro di ESIP, si sono confrontate con la Commissione europea sui contenuti dell’iniziativa EU Talent Pool (Bacino dei talenti dell’UE) promossa con il Regolamento (COM(2023) 716 final) del 15 novembre 2023. Obiettivo dell’iniziativa EU talent pool sono le carenze di manodopera nell’UE. Le motivazioni alla base della proposta della Commissione sono di diverso tipo: geopolitiche, connesse alla transizione verde, demografiche, e derivanti dalla transizione digitale. L’obiettivo è di attrarre talenti da paesi terzi dell’UE, dagli autisti di bus ai medici. Dunque, non solo i professionisti in possesso di elevate competenze e qualificazioni. L’adesione al Pool dei talenti sarà volontaria da parte di ciascuno Stato membro (sistema opt-in) e dovrà essere necessariamente rivolta a risolvere le carenze di manodopera solo laddove all’interno dell’UE non siano presenti sufficienti profili per soddisfare la domanda.
Si tratta, secondo la Commissione, di uno strumento di politica estera dell’UE. Infatti, sostenendo l’attuazione di questa iniziativa, si promuovono anche i “Talent Partnership” (partenariati del talento) rafforzando la cooperazione tra paesi membri e paesi extra-UE e si scoraggia l’immigrazione irregolare.
Il regolamento del Talent Pool contiene in allegato una lista di lavori per i quali si registrano carenze di manodopera nell’UE (a tutti i livelli di competenze). Infatti, nella lista originariamente proposta (2023) troviamo, con riferimento alle professioni anche regolamentate: ingegneri, praticanti medici, infermieri, ingegneri esperti di IT. Ma, al di fuori delle professioni, anche: cuochi, camerieri, muratori. Molte carenze di competenze sono presenti nella lista tra i lavori relativi alle transizioni verde e digitale (esperti ambientali, tecnici delle tecnologie digitali). Tale lista sarà costantemente aggiornata.
Per quanto concerne la governance del Talent Pool, la Commissione offrirà il segretariato per la gestione generale e lo sviluppo e conduzione della piattaforma informativa dedicata al Talent Pool. Ci sarà, inoltre, una rete di punti di contatto nazionali incaricati dell’attuazione pratica a livello nazionale e della registrazione dei lavoratori nella piattaforma.
Infine, sarà attivo uno Steering group del Talent Pool con ruolo di supporto e consulenza (pianificazione delle attività, monitoraggio, accelerazioni delle procedure d’immigrazione).
La registrazione della piattaforma del Talent Pool dovrà avvenire direttamente da parte della persona in cerca di lavoro, mediante un modulo simile all’EUROPASS in uso all’interno dell’UE (profile builder). Dal canto loro i datori di lavoro nell’UE potranno inserire nella piattaforma la richiesta di lavoro tramite i punti di contatto nazionali (sempre facendo riferimento alle professioni/lavori di cui è certificata la carenza di manodopera nell’UE).
Un sistema di incrocio automatizzato tra domanda e offerta di lavoro assocerà il profilo della persona in cerca di lavoro (da fuori UE) e il datore di lavoro nell’UE (secondo una lista di incroci predefiniti/suggeriti, in interoperabilità).
Tra le caratteristiche aggiuntive del sistema operativo, la protezione contro le assunzioni illegali e l’applicazione di condizioni di lavoro ingiuste (sfruttamento). La normativa UE e nazionale sarà applicata anche nel sistema informativo; tra l’altro non è possibile prevedere costi/tasse per il reclutamento. Sarà presente un meccanismo di reclamo.
Per facilitare la collocazione del mercato del lavoro dello Stato membro di arrivo, la EU Talent partnership sarà dotata di uno strumento dedicato “il Pass” certificante le competenze sviluppate dal lavoratore e validate proprio dalla Talent partnership. La Talent partnership ha inoltre l’obiettivo di facilitare/accelerare le procedure di immigrazione sottese.
Stato dell’arte. Il Regolamento è attualmente all’esame del Parlamento europeo che sta producendo un rapporto d’iniziativa sulla proposta della Commissione. Il trilogo con il Consiglio e la Commissione dovrebbe concludersi entro il 2025. La piattaforma sarà lanciata online dopo la pubblicazione del Regolamento.
Al termine dell’incontro le Casse dei professionisti hanno chiesto alla Commissione (DG EMPL) di coinvolgere nel costituendo Steering Group del Talent Pool anche rappresentanti delle professioni ordinistiche, al fine di favorire l’attrazione dell’UE di professionisti e professioniste in possesso delle competenze professionali richieste non ultimo per assicurare il necessario ricambio generazionale e la sostenibilità dei bilanci attuariali delle casse di previdenza.







