Il Presidente del Consiglio europeo, António Costa, ha dato ufficialmente il via ad Aarhus al semestre di presidenza danese dell’Unione europea. Con la Premier danese Mette Frederiksen hanno tracciato l’agenda dei prossimi mesi per un’Europa più sicura, competitiva e sostenibile.
Il motto scelto da Copenaghen per il semestre di presidenza è “Una Europa forte in un mondo che cambia”. Costa ha elogiato la visione danese, sottolineando come “le presidenze a rotazione sono il cuore pulsante dell’Europa, e ci ricordano che l’Unione è fatta di 27 identità, culture e interessi nazionali”. “La linea guida della presidenza” ha detto, “sarà rendere l’Europa più sicura e competitiva, i due pilastri del programma danese”.
Proprio il tema della sicurezza è stato al centro del discorso inaugurale nel corso del quale è stato ricordato che un’Europa sicura è un dovere. Se da un lato la NATO resta un pilastro essenziale della sicurezza globale, dall’altro lato, l’Unione europea sta assumendo maggiore responsabilità nella costruzione di un sistema di difesa comune del continente. Con un chiaro obiettivo per la prontezza operativa entro il 2030, grazie all’attivazione di investimenti più razionali, congiunti e sinergici.
Un elogio particolare è stato riservato alla Danimarca per il suo sostegno costante all’Ucraina, anche attraverso il cosiddetto “modello danese” di acquisti diretti per l’industria militare ucraina. Costa ha ribadito l’impegno dell’UE a garantire un percorso chiaro per la futura adesione di Ucraina, Moldavia e dei Balcani occidentali all’Unione, definendo l’allargamento “il miglior investimento geopolitico dell’Europa”.
Il secondo pilastro della presidenza danese sarà l’economia, con un’attenzione particolare alla competitività, alla semplificazione normativa e al rilancio del mercato unico. “Un’Europa più competitiva è anche un’Europa più sicura”, ha affermato Costa, ribadendo la necessità di snellire la burocrazia, sostenere le imprese innovative e attirare nuovi talenti in Europa. In questo senso, Copenaghen intende dare impulso all’adozione del regolamento della “EU Talent Pool”, all’attuazione dell’Unione dei risparmi e degli investimenti (Savings and Investments Union, SIU) e all’aggiornamento della strategia per il mercato unico, mantenendo l’equilibrio tra semplificazione e tutela dei diritti.
Tra i dossier economici in primo piano: i. Avvio delle discussioni sull’Agenda dei consumatori 2025–2030; ii. Negoziato sulla revisione del regolamento sulla Finanza Sostenibile (SFDR); iii. Introduzione di una dichiarazione digitale volontaria per il distacco dei lavoratori, per ridurre gli oneri burocratici dei datori di lavoro; iv. Avvio delle discussioni su un “28º regime” per le imprese innovative, volto a creare un quadro regolatorio più favorevole alla crescita delle start up.
Costa ha anche ricordato come la transizione verde e la competitività economica siano due facce della stessa medaglia. “La transizione climatica è l’occasione dell’Europa per creare lavoro ecologicamente sostenibile, attirare investimenti e rafforzare la resilienza energetica”. Il Presidente ha espresso pieno sostegno al ruolo guida della Danimarca in vista del COP30 in Brasile (Belem), a novembre.
Uno dei compiti più delicati della presidenza danese saranno i negoziati sul Quadro finanziario pluriennale post-2027. L’obiettivo è presentare entro l’anno una prima bozza del “negotiating box”, lo strumento tecnico che farà da base al confronto tra i leader europei a dicembre e con il Parlamento e la Commissione.
In chiusura del suo intervento, António Costa, ha citato il filosofo danese Søren Kierkegaard: “La vita si può capire solo all’indietro, ma va vissuta in avanti”. Un messaggio di fiducia, ma anche di responsabilità: “La nostra storia ci insegna che solidarietà e cooperazione sono la nostra forza più grande.” E ha aggiunto “Mette, so che saprai guidarci con determinazione verso un’Europa che protegge, prospera e guida”.
Con l’inizio del semestre danese, l’Europa sembra pronta a raccogliere le sfide globali con spirito rinnovato, concretezza nordica e una visione ambiziosa del proprio ruolo nel mondo.







