La commissione occupazione e affari sociali del Parlamento europeo ha approvato il 23 settembre (42 voti favorevoli, 9 contrari e 6 astensioni), un rapporto con il quale chiede di modificare la proposta di direttiva UE sui tirocini al fine di rafforzare le condizioni di lavoro e prevenire pratiche scorrette.
Gli eurodeputati chiedono innanzitutto che i contratti di stage e tirocinio siano chiari, ossia, con indicazioni precise su compenso, durata, diritti e doveri del tirocinante e del soggetto ospitante. Quanto alla durata, secondo i parlamentari europei, un tirocinio non dovrà superare i sei mesi, salvo eccezioni motivate, e i tirocinanti dovranno avere accesso a tutele sociali fondamentali quali: l’assicurazione sanitaria, l’indennità di disoccupazione e i contributi pensionistici.
Il testo distingue i tirocini dagli impieghi veri e propri: devono essere esperienze a tempo limitato, legate a mansioni di primo livello e pensate per agevolare la transizione dalla formazione al lavoro. Restano, comunque, esclusi i tirocini obbligatori previsti dai percorsi di studio e gli apprendistati.
Secondo gli eurodeputati, un tirocinio/stage non retribuito dove previsto dalla legge, privo di componenti formative o senza tutoraggio e valutazione, deve essere considerato un abuso, ovvero un rapporto di lavoro mascherato. Campanelli d’allarme individuati dal Parlamento includono anche più tirocini consecutivi con lo stesso datore di lavoro o offerte poco trasparenti. Per rafforzare i controlli, le aziende dovranno fornire alle autorità nazionali, su richiesta, dati su numero, durata e condizioni dei tirocini ospitati. Inoltre, i tirocinanti dovranno avere canali sicuri e anonimi per segnalare irregolarità e potranno contare su una figura di riferimento designata all’interno delle organizzazioni dei lavoratori.
“La nostra è una risposta concreta alle richieste dei giovani europei”, ha dichiarato la relatrice Alicia Homs Ginel (S&D, Spagna). “Questa direttiva combatte gli abusi e il lavoro mascherato, garantisce retribuzione e protezione sociale e trasforma i tirocini in un vero trampolino verso un’occupazione di qualità”.
Con ampia maggioranza (41 voti a favore, 14 contrari e un’astensione), la commissione ha dato il via libera all’avvio dei negoziati interistituzionali. Se in plenaria non saranno sollevate obiezioni, potranno partire le trattative con il Consiglio europeo per definire il testo finale della direttiva.
La proposta di direttiva della Commissione europea affonda le sue radici in una richiesta del Parlamento, risalente al 2023, di fissare standard minimi di qualità per i tirocini e stage in tutta l’Unione, in termini di durata, retribuzione e tutele sociali, pur nel rispetto delle legislazioni nazionali.