Nel corso dell’estate, la Commissione europea ha presentato la proposta di creazione di un Fondo europeo destinato a migliorare la competitività dell’Ue (Fondo europeo per la competività – ECF), con un bilancio di 234 miliardi di euro, da combinarsi con il programma Horizon Europe (175 miliardi), per un totale di 409 miliardi, destinati ad accelerare le tecnologie strategiche nell’Ue.
Il Fondo rappresenterà il 21% del prossimo bilancio a lungo termine dell’UE (2028-2034) e farà leva su strumenti di finanziamento e garanzie, per massimizzarne l’impatto.
L’obiettivo – in linea con le indicazioni del Rapporto Draghi (2024) confluite nel documento strategico della Commissione “Competitiveness Compass for the EU” del gennaio 2025, è quello di aumentare la competitività europea, in particolare nei settori strategici e nelle tecnologie critiche per l’Ue, con investimenti a sostegno di progetti e imprese (comprese le PMI, le start-up, le grandi aziende), le università, gli istituti di ricerca e tecnologia e le autorità pubbliche. Il Fondo dovrebbe consentire all’Ue di reagire più rapidamente alle sfide geopolitiche, effettuare investimenti più intelligenti e rafforzare la propria competitività su scala globale.
L’ECF è strutturato in 4 “finestre politiche”: 1. Transizione pulita e decarbonizzazione industriale; 2. Leadership digitale; 3. Salute, biotecnologie e bioeconomia; 4. Resilienza, industria della difesa e spazio.
La Commissione dichiara di voler mobilitare, in modo flessibile, l’intera “cassetta degli attrezzi” finanziaria del bilancio UE, inclusi prestiti, grant, equity, quasi equity, blending, procurement e garanzie. Si intende così rafforzare la cultura europea degli investimenti, attrarre capitali pubblici e privati e rafforzare la resilienza.
Tra le caratteristiche del Fondo, innanzitutto, la massa critica. Il Fondo mira a trasformare i finanziamenti europei consolidando quelli diretti alla competitività in un quadro unificato che garantisca dimensioni, impatto, coerenza delle politiche e un percorso di investimento senza soluzione di continuità nell’ambito di un unico corpus di norme. Il Fondo riunirà 11 programmi attualmente gestiti in forma diretta e indiretta dalla Commissione, con l’obiettivo di semplificare l’attuale quadro frammentato dei finanziamenti dell’Unione. Grazie alla dotazione senza precedenti, l’ECF fornirà un impulso senza precedenti alla ricerca, all’innovazione, allo sviluppo e alla diffusione dell’innovazione. Attraverso un regolamento unico e procedure accelerate per la selezione, valutazione e rendicontazione dei progetti, il Fondo mira a rendere più efficiente l’erogazione delle risorse e a facilitare l’accesso ai finanziamenti, in particolare da parte delle PMI.
In secondo luogo, il Fondo sarà contraddistinto da un orientamento strategico. Infatti, dando priorità ai settori di importanza vitale, garantirà le transizioni, senza soluzione di continuità, dalla ricerca alla produzione globale nell’ambito delle citate finestre politiche strategiche. Inoltre, sarà strettamente legato a FP10 – il 10° Programma Quadro per la Ricerca e l’Innovazione – attraverso lo sviluppo di programmi di lavoro integrati.
La terza proprietà del Fondo sarà la dimensione globale degli strumenti finanziari grazie all’offerta di un insieme completo di strumenti di finanziamento per attirare investimenti privati, sia sovvenzioni sia prestiti, appalti o investimenti azionari nei settori di sviluppo prioritari dell’Unione europea, lavorando in stretta cooperazione con i partner esecutivi della Commissione (BEI, FEI e le banche di promozione nazionali). Il fine ultimo è di ridurre il rischio degli investimenti privati e di catalizzare la crescita, garantendo che le imprese innovative trovino le risorse necessarie in Europa. Infine, l’accesso inclusivo distinguerà il nuovo Fondo, facilitando l’accesso ai finanziamenti per le PMI, le start-up e le scale-up, con procedure più rapide e un marchio comune per la competitività, una consulenza orizzontale sui progetti, il rafforzamento della rete europea per le imprese e le azioni mirate per la partecipazione delle PMI e per lo sviluppo delle competenze.
La Commissione intende dare una forma flessibile al nuovo Fondo affinché sia in grado di reagire rapidamente al cambiamento, cogliere nuove opportunità e affrontare esigenze o rischi emergenti.
Ma quali saranno i vantaggi per le aziende? Il Fondo sosterrà le imprese e gli investitori privati nell’investire e produrre in Europa, concentrandosi sulla decarbonizzazione industriale e sulla transizione pulita (attuazione del Patto per l’Industria pulita). Inoltre, sarà data la priorità agli investimenti nelle tecnologie di frontiera, come l’IA e la quantistica, nonché in infrastrutture digitali sicure e di livello mondiale, come le reti ad alta capacità e le GigaFactories dell’IA. Il sostegno alla ricerca innovativa, le sperimentazioni cliniche e il rafforzamento dei centri di ricerca transfrontalieri garantiranno investimenti in salute e biotecnologie. Infine, il Fondo dovrebbe orientare gli investimenti verso la sicurezza, per industrie della difesa più resilienti e capaci, comprese le tecnologie critiche e le catene di approvvigionamento.
Nei prossimi mesi, la Commissione negozierà con il Parlamento europeo e il Consiglio il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2028-2034, comprensivo del Fondo per la competitività, con l’obiettivo di raggiungere un accordo ambizioso ed equilibrato entro la prima metà del 2027.
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