La riunione del Consiglio “Economia e Finanza” del 10 ottobre ha avuto un’agenda molto fitta dal sostegno economico all’Ucraina alla riforma della tassazione del tabacco, fino agli incentivi fiscali per la transizione verde e alle risorse proprie dell’UE nel prossimo QFP 2028-2034
Tra i punti più rilevanti del vertice, ampio spazio è stato dedicato al nuovo pacchetto di aiuti economici all’Ucraina. I ministri hanno discusso la proposta di un prestito di riparazione, finanziato attraverso i beni russi congelati, che Kiev dovrà restituire solo nel momento in cui Mosca risarcirà i danni di guerra. “Abbiamo avuto discussioni molto costruttive — ha dichiarato Stephanie Lose, ministra danese per gli affari economici e presidente di turno del Consiglio — e c’è un ampio consenso nel portare avanti questo modello, che rappresenta la via migliore per garantire un sostegno duraturo all’Ucraina”.
La Commissione europea ha presentato la sua proposta di revisione della direttiva sulla tassazione del tabacco, che mira ad aggiornare le regole relative alla struttura e ai livelli minimi delle accise. La riforma estenderebbe la tassazione anche ai nuovi prodotti contenenti nicotina, come sigarette elettroniche e bustine di nicotina, e aumenterebbe le accise minime, in linea con gli obiettivi di salute pubblica e con l’evoluzione del mercato.
“La presidenza danese considera essenziale avanzare rapidamente su questa proposta — ha affermato Lose —. È nostro dovere proteggere la salute dei giovani europei e contrastare la nuova ondata di dipendenza da nicotina”.
In sessione pubblica, i ministri hanno esaminato la proposta della Commissione europea che prevede cinque possibili nuove risorse proprie per il bilancio dell’Unione. La discussione ha offerto un primo scambio di vedute su come garantire entrate più stabili e autonome all’UE, in un contesto di domanda crescente di finanziamenti comuni. E’ utile ricordare che questo dibattito è parte del negoziato sulla proposta di bilancio pluriennale per il periodo 2028-2034 presentata dalla Commissione a luglio. La proposta rappresenta un punto di partenza, come hanno dimostrato i primi incontri in Consiglio europeo. Infatti, pur non essendo emersa una resistenza particolarmente forte all’architettura generale del bilancio prefigurata dalla Commissione, si preannuncia un negoziato complesso per la posizione dei Paesi “frugali” (Germania, Austria, Finlandia, Svezia, Paesi Bassi) che si oppongono a un aumento elevato del bilancio (che passa da 1000 a circa 2000 miliardi di euro), chiedendo migliore spesa piuttosto che maggiore spesa. La stessa riunione ECOFIN ha mostrato la resistenza decisa di molti Paesi membri alla proposta relativa alla quota di risorse proprie nel QFP (ossia, come generare nuove risorse proprie dell’UE con nuove tasse, per lo più connesse alla transizione verde – rifiuti elettronici, plastica),
Il Consiglio ha quindi approvato una raccomandazione che definisce il percorso massimo di spesa netta per la Germania nei prossimi cinque anni. Parallelamente, è stata attivata la “escape clause” nazionale, prevista dal Patto di stabilità e crescita, per consentire a Berlino di aumentare gli investimenti nella difesa mantenendo la sostenibilità del debito.
I ministri hanno inoltre approvato conclusioni sugli incentivi fiscali a sostegno delle tecnologie pulite e dell’industria verde, nell’ambito del “Clean Industrial Deal” europeo. Nel documento si sottolinea la necessità di rilanciare la competitività e la resilienza dell’economia europea, promuovendo la decarbonizzazione industriale. Gli Stati membri avranno ampia flessibilità nel disegno degli incentivi, che dovranno restare semplici e compatibili con i diversi sistemi fiscali nazionali.
La Commissione ha illustrato ai ministri la sua raccomandazione, adottata il 30 settembre, per creare “conti personali di risparmio e investimento” nell’ambito della nascente Unione dei risparmi e degli investimenti (Savings and Investments Union, SIU). Le delegazioni hanno accolto con favore l’iniziativa, considerandola un passo avanti per canalizzare i capitali privati verso l’economia europea.
In preparazione della Conferenza ONU sul clima (COP30), che si terrà a Belém, in Brasile, dal 10 al 21 novembre 2025, il Consiglio ha riaffermato l’impegno dell’UE e dei suoi Stati membri a mobilitare almeno 100 miliardi di dollari all’anno per il sostegno climatico dei paesi in via di sviluppo. Le conclusioni esprimono “profonda preoccupazione” per i dati dell’Organizzazione meteorologica mondiale, secondo cui il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato.