I leader dell’UE a confronto su competitività, transizione verde e digitale, emergenza abitativa

Il Consiglio europeo del 23 ottobre ha affrontato, in una riunione-fiume, le sfide che attendono l’Unione nei prossimi anni: competitività, semplificazione normativa e la “duplice transizione” – verde e digitale. Nonché, il conflitto in Ucraina, dalle conclusioni emerse, l’obiettivo è chiaro: rafforzare la prosperità europea e garantire che il modello sociale dell’UE resti sostenibile in un contesto globale sempre più competitivo.

I capi di governo degli Stati membri hanno invitato la Commissione europea e il Parlamento europeo a “un cambio di passo” nell’attuazione delle strategie comuni, a partire dal completamento della Strategia per il Mercato Unico entro il 2028, che sarà sostenuta da una nuova tabella di marcia in arrivo dalla Commissione.

Uno dei punti centrali del dibattito ha riguardato la necessità di semplificare radicalmente la regolamentazione europea, ritenuta troppo complessa e costosa per imprese e pubbliche amministrazioni. L’obiettivo è di ridurre gli oneri amministrativi e normativi, senza sacrificare la qualità della legislazione, la prevedibilità o l’integrità del mercato unico.

Il Consiglio ha sollecitato l’adozione entro la fine del 2025 del pacchetto sulla rendicontazione di sostenibilità (CSRD) e, nei primi mesi del 2026, dei pacchetti su agricoltura, PMI, digitalizzazione, difesa e prodotti chimici. Tra le novità più attese anche la proposta, definita “senza indugio”, di un “28º regime opzionale di diritto societario”, che permetterà alle imprese innovative di espandersi più facilmente all’interno dell’Unione. Inoltre, sono previsti nuovi pacchetti di semplificazione per settori chiave come automotive, mobilità militare, finanza, energia e farmaceutico. Il Consiglio ha chiesto ai co-legislatori una “autolimitazione legislativa”, con norme semplici da attuare “fin dalla progettazione”, e ha invitato la Commissione a testare la resilienza dell’acquis comunitario attraverso prove di stress e valutazioni di impatto concrete.

Il Consiglio ha ribadito l’importanza dell’impegno dell’Unione per la transizione ecologica sia nell’attuazione dell’Accordo di Parigi sia nel rinnovamento industriale in grado di coniugare sostenibilità, innovazione e competitività. Sul fronte climatico, i leader europei hanno concordato che l’obiettivo intermedio del 2040 deve essere ambizioso ma realistico, tenendo conto dei progressi scientifici, delle tecnologie e della neutralità dei diversi settori produttivi.

Il Consiglio, nel comunicato finale, ha chiesto che la prevista “Unione dell’energia” sia pienamente operativa entro il 2030, grazie a cospicui investimenti in reti, siti di stoccaggio e interconnessioni. Le priorità sono la riduzione dei costi energetici, che restano un freno per imprese e famiglie, e la garanzia di un approvvigionamento ecologico e accessibile dal punto di vista finanziario.

Relativamente alla decarbonizzazione industriale i capi di governo hanno sottolineato che i settori automobilistico, siderurgico, chimico e del cemento (fra i più energivori) dovranno restare competitivi nel mercato globale e hanno apprezzato le misure proposte dalla Commissione a protezione della siderurgia europea dall’eccesso di produzione mondiale.

In relazione all’altra grande sfida della transizione digitale. L’UE intende rafforzare la propria sovranità tecnologica in un contesto di concorrenza globale per innovazione, talenti e investimenti. Il Consiglio europeo ha sottolineato la necessità di costruire un ecosistema digitale europeo aperto ma autonomo, basato su valori di trasparenza, protezione dei dati e responsabilità. Ha ribadito la volontà di tutelare i minori dalle minacce online, anche valutando l’innalzamento dell’età minima per l’accesso ai social network, nel rispetto delle competenze nazionali.

Il Consiglio ha espresso la volontà di rafforzare la cibersicurezza, di ridurre la dipendenza da fornitori esterni e di sviluppare le capacità tecnologiche interne dell’UE, in particolare per le materie prime critiche, il cloud, l’IA e le tecnologie quantistiche. Per liberare il pieno potenziale della trasformazione digitale, serviranno interventi su tre fronti: infrastrutture di connettività, un mercato unico delle comunicazioni elettroniche più integrato e una spinta alla digitalizzazione delle imprese e della PA.

Accanto ai grandi temi economici, il Consiglio ha affrontato anche una questione sociale di crescente urgenza: la disponibilità di alloggi a prezzi accessibili. La scarsità di abitazioni è una delle principali preoccupazioni dei cittadini europei. Il Consiglio ha invitato pertanto la Commissione a presentare rapidamente un Piano europeo per la casa, ambizioso e globale, a supporto degli sforzi dei singoli Stati membri e nel rispetto delle loro competenze. L’iniziativa sarà collegata all’agenda di semplificazione, per agevolare gli investimenti e snellire le procedure burocratiche nel settore edilizio.